Jane Austen, fioccano eventi per i 250 anni dalla nascita tra tazze di tè fumanti e pizzi stile Regency. Sì, la “Zietta” colpisce ancora!

Ha marchiato per sempre la letteratura con le sue matrone pettegole, le fanciulle sventate e i gentlemen spocchiosi. Surclassarla? Eresia.

Edward Morgan Forster giudicava perfetti i suoi romanzi. Virginia Woolf ne ammirava stile, idee, scrittura. Cinema e fiction saccheggiano senza tregua i suoi personaggi iconici e i suoi intrecci colmi di inimitabile sarcasmo, garbo, humour. I sequel si sprecano, le ristampe pure. E quindi, come stupirsi se un fremito galvanizza i ferventi ammiratori di Jane Austen nel 250° anniversario della nascita e tante iniziative la ricordano fino a dicembre 2025?

Nata nel 1775 a Steventon, poetico paesino inglese dello Hampshire, la scrittrice-superstar ha lasciato un segno indelebile con le baruffe amorose della bella Elizabeth e del rigido Mr Darcy in “Orgoglio e pregiudizio” (1813), con le vicissitudini della cauta Elinor e dell’imprudente Marianne in “Ragione e sentimento” (1811), con i buffi equivoci e i matrimoni sbagliati in “Emma” (1815). Dimenticarla? impossibile! E l’Inghilterra, ovviamente, fa la parte del leone celebrando per ogni dove “Zia Jane” - così la chiamavano affettuosamente in famiglia - e organizzando romantici festeggiamenti tra visite guidate a lume di candela, balli in costume, seminari, festival, mostre, sfilate storiche e il classicissimo five o’ clock tea.

Tra l’altro, nella cittadina termale di Bath, che la Austen frequentò dal 1801 al 1806 ambientandovi “Persuasione” e “L’abbazia di Northanger”, il Jane Austen Centre illustra moda, pietanze, abitudini, riti sociali, passatempi della sua epoca, anche con possibilità di noleggiare abiti ottocenteschi in velluto, piume e merletti per entrare perfettamente in parte. Il n.8 di College Street a Winchester, l’ultima dimora di Jane, verrà aperto per la prima volta al pubblico esponendo manoscritti, libri, lettere e oggetti personali. E dal 13 al 15 giugno si potrà accedere a Chatsworth House, la villa del Derbyshire dove nel 2005 è stato girato il film “Orgoglio e pregiudizio” con Keira Knightley e Matthew Macfadyen, partecipando a conferenze, tour del parco e spettacoli teatrali dedicati all’autrice, e magari dormendo in un cottage edoardiano come altezzosi gentiluomini british.

Austen-mania anche in Italia. La Biblioteca Salaborsa di Bologna in collaborazione con la “Jane Austen Society of Italy” propone “Jane Austen. 250 anni di letture tra acume e ironia”, rassegna con vari appuntamenti di esperti e studiosi del settore: il 18 ottobre “Jane Austen e la Reggenza inglese”, l’8 novembre “Tradurre Jane Austen”, il 6 dicembre “Virginia Woolf & Jane Austen” nell’ambito dell’evento “Echi di Jane Austen. Letture ad alta voce all’ora del tè”.

A Como e dintorni, dal 10 al 15 giugno, il XXV Festival Letterario “Parolario” sarà tutto un omaggio all’eredità austeniana, con il titolo “Ragione o sentimento?” a fare da suggestivo filo conduttore. Affascinante, in particolare, l’escursione guidata attraverso “gli occhi della Austen”, il 12 giugno, nell’idillico giardino all’inglese di Villa Carlotta a Tremezzina, con continui rimandi ai fiori e alle passeggiate nel verde che punteggiano sempre le sue vicende.

Molte le riedizioni e le new entry per l’occasione. Nei Meridiani Mondadori ha appena esordito “Romanzi e altri scritti” che raccoglie “Mansfield Park”, “Emma” e “Persuasione” - quest’ultimo con l’inedito capitolo 10 - oltre all’incompiuto “Sanditon”, varia corrispondenza e pareri di critici contemporanei. Ed è recentissima l’uscita di “Jane Austen si racconta” (Giuseppe Ierolli, Edizioni Fili d’Aquilone): vivace excursus sulla sua vita attraverso le lettere ai familiari, i piccoli eventi quotidiani, i ricevimenti, i flirt, i fatui cicalecci, insomma tutto quello che Jane riversava poi sulla carta creando storie deliziose.

Per conoscerla meglio vale la pena di rispolverare anche “Le indagini di Jane Austen” (Stephanie Barron, Edizioni Tea) - dove ella appare nelle insolite vesti di scaltra investigatrice risolvendo crimini e misfatti da “Il mistero del reverendo” a “Il segreto del medaglione” - oppure “Jane Austen Society” (Natalie Jenner, Vintage Editore): racconto incantevole, tenero e divertente, in cui un operaio, una giovane donna, un medico, una star dello schermo, tutti diversissimi tra loro ma accumunati dalla passione per la Austen, lottano strenuamente nello Hampshire del 1930 per salvare in un museo i suoi libri, lasciti e cimeli.

D’obbligo, inoltre, rivedere “Becoming Jane”, impeccabile pellicola firmata nel 2007 da Julian Jarrold. La storia, autobiografica, è incentrata sull’amore della Austen (Anne Hathaway) per l’avvocato Thomas Lefroy (James McAvoy): relazione che non fu coronata dal lieto fine a causa delle modeste condizioni economiche di entrambi. Commovente la scena conclusiva, quando i due protagonisti si rincontrano dopo molti anni in una riunione mondana. Jane ormai è invecchiata, sfiorita. Thomas è un tranquillo professionista ammogliato, con figli grandi.  Si parlano brevemente, negli occhi il ricordo dolce di quel loro sentimento lontano. Andando via, ella sente per caso che egli ha chiamato ‘Jane’ la sua primogenita. Insomma, non era riuscito a dimenticarla mai. Insomma, proprio come succede a noi.

Di Carla Di Domenico