José "Pepe" Mujica: l'ispirazione che non credevamo di aver bisogno

Tra libertà, solidarietà e rispetto: le frasi più celebri dell’ex presidente uruguaiano che ha lasciato un segno con la sua filosofia di vita

Si può essere d’accordo oppure no con l’ex presidente dell’Uruguay, José "Pepe" Mujica. Le sue decisioni, le sue politiche e persino il suo modo di presentarsi possono suscitare opinioni contrastanti. Tuttavia, c’è un aspetto che resta indiscutibile: la sua visione del mondo, capace di far riflettere. Una visione fondata su valori come la libertà sociale, la solidarietà e il rispetto reciproco — principi che lo rendono una figura indimenticabile.

Tra le sue citazioni più celebri, eccone alcune:

1. "Se avessi tante cose, dovrei occuparmene. La vera libertà è avere poche cose, il minimo".

2. "Sì, è possibile un mondo con un’umanità migliore. Tuttavia, forse il compito principale è quello di salvare vite".

3. "Per come siamo messi ora, non è possibile colmare il nostro senso di spreco".

4. "Il potere non cambia le persone, rivela solo chi sono veramente".

5. "Vivere meglio non significa avere tanto, ma essere più felici".

6. "Voglio conoscere la verità, ma non credo per niente nella giustizia".

7. "Mi arrabbio, mi scaldo, dico sciocchezze, ma non posso coltivare l’odio (…). Bisogna portare rispetto, soprattutto quando fa più male".

8. "Non ha senso frignare per le cose inevitabili. Le cose inevitabili vanno affrontate".

9. "Sì, sono stanco, ma questo non finirà fino a quando non mi chiuderanno in una cassa o sarò un vecchio rimbambito".

10. "Il nostro mondo ha bisogno di meno organizzazioni mondiali, che servono solo alle catene di alberghi, e più umanità e scienza".

11. "Siamo nati solo per consumare e quando non possiamo farlo, il mondo si riempie di frustrazione, povertà, autolimitazione ed autoesclusione".

12. "Passiamo il tempo ad adorare il dio mercato che organizza la nostra economia, la politica, le abitudini, la vita e perfino finanzia con carte di credito un’apparenza di felicità".

13. "Per quanto cerchiamo di globalizzare l’economia, il nostro cuore, la nostra soggettività non possono essere globalizzate".

14. "Radiamo al suolo le foreste, le vere foreste, e costruiamo foreste anonime di cemento".

15. "Affrontiamo la vita sedentaria con il tapis roulant, l’insonnia con le pillole per dormire, la solitudine con le tecnologie e l’elettronica".

16. "La libertà serve a pensare diversamente, perché per essere d’accordo non è necessaria la libertà".

17. "Non lasciatevi rubare la giovinezza interiore. Quella esterna se la porta via il tempo, è inevitabile. Ma c’è una giovinezza per cui lottare, un territorio interiore, basta guardarsi dentro, e questa giovinezza si accompagna a una piccola parola molto semplice: solidarietà, solidarietà con la condizione umana".

18. "L’impossibile richiede un po’ più sforzo, ne esce sconfitto solo chi abbassa le braccia e si rassegna".

19. "Non mi guardo indietro perché il presente, che è reale, è nato dalle ceneri fertili di ieri".

20. "Essere liberi è passare la maggior parte del tempo della nostra vita a fare quello che ci piace".

21. "Continueranno le guerre fino a quando la natura ci chiamerà all’ordine e renderà inattuabile la nostra civiltà".

22. "Il viaggio più corto è per la via più lunga".

23. "La politica è la lotta per la felicità di tutti".

24. "Povero non è chi possiede poco, ma chi necessita infinitamente tanto e desidera sempre di più".

25. "Devo gestire il gigantesco debito sociale e la necessità di difendere l’Amazzonia, i mari, i grandi fiumi dell’America".

26. "L’ uomo moderno va sempre di fretta, perché se l’economia non cresce, è una tragedia".

27. "Noi politici dobbiamo vivere come vive la maggioranza e non come la minoranza".

28. "Ci sono cose di cui si scopre il valore solo dopo averle perse".

29. "Quello che alcuni chiamano crisi ecologica del pianeta è una conseguenza dell’immenso trionfo dell’ambizione umana: è il nostro trionfo, ma anche la nostra sconfitta".

30. "Se questa umanità ambisce al consumo di un americano medio, allora servono tre pianeti per poter vivere".

31. "Promettiamo una vita di rifiuti e sprechi, che in fondo non è altro che un conto regressivo contro la natura e contro il futuro dell’umanità".

32. "Siamo i più poveri. La mia definizione di povertà è quella di Seneca “Povero è colui che ha bisogno di tanto” Perché chi ha bisogno di tanto, cioè tutti, sono i più poveri".

Parlando della sua morte, una volta disse: «Non scambierei la mia fattoria per niente al mondo, me ne andrò da qui con le gambe in avanti! Ma se dovessi andarmene, il posto ideale sarebbe la campagna, nel mezzo dell’Uruguay. Sceglierei uno di quei posti in cui guardando in lontananza ti viene da dire “sembra che laggiù ci sia qualcuno”. Adoro la solitudine del campo».

Uno degli aspetti su cui ha sempre insistito di più è quello della qualità del tempo che trascorriamo, che si rivela il bene più prezioso e che spesso è dilapidato in attività inutili e dannose: «Stiamo perdendo la battaglia contro il consumo inutile e la banalizzazione della vita», ha affermato. «Se potessi scegliere qualcosa da lasciare alle nuove generazioni sarebbe questo: la capacità di destinare più tempo alla vita vera».

Forse, nel saluto a questo grande uomo — più che un presidente, un filosofo del quotidiano — ci sentiamo tutti un po’ attraversati da un senso di perdita. Perché la sua voce semplice, poetica, radicata nell’essenziale, oggi risuona ancora più forte dentro di noi, mentre il mondo corre veloce tra le mani della tecnologia, dimenticando troppo spesso la bellezza delle piccole cose.