Primavera sulle isole, che si vuole di più? Non sono affollate, il clima è mite, i fondali scintillano. E le leggende imperversano, da Circe a Edmond Dantès

Deliziose escursioni open air, spaghettate in barca, birdwatching tra le mitiche diomedee, scorpacciate di amarettos e papassinos… Attenti, sono cose che danno dipendenza!

Alzi la mano chi non ha sognato di salpare per terre lontane leggendo “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson o “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari, magari lanciando l’urlo di Sandokan…D’accordo, ma non c’è bisogno di strafare. E quindi, per le fughe primaverili, scegliamo una delle nostre isole incantate, tutte raggiungibili senza tante peripezie. Ponza, per esempio: seduttrice implacabile al largo della costa laziale, con i suoi 8 kmq tra faraglioni mozzafiato, aria dolce e profumata, sentieri da cartolina, baie frastagliate accessibili solo via mare, o spiagge da raggiungere a piedi come Cala dell’Acqua e Cala Feola dalle fantastiche piscine naturali.

Poesia e leggenda l’avvolgono in un alone indefinibile. Non a caso è a Ponza che la Maga Circe fa cadere Ulisse come una pera cotta rimbecillendolo di arti magiche - però l’eroe omerico, come sempre in simili circostanze, si sacrifica senza opporre una resistenza troppo ostinata…Nell’Ottocento, poi, la bellissima fanciulla Lucia Rosa si getta in mare a causa di un amore contrastato. Ed Eugenio Montale, nelle sue liriche, ha per l’isola parole struggenti: “Ponza è scontrosa e bellissima / Ritrosa, diffidente e mai prevedibile/…mi perdo nella bellezza dei suoi tramonti/ e trovo sulla terra il mio paradiso”.

Perfetto il noleggio di un caratteristico “gozzo”, in autonomia o con marinaio: si fa il periplo di Ponza con sfiziosa spaghettata a bordo, si approda a Zannone per una passeggiata nella macchia o si fa rotta verso Palmarola (dove è consentito soltanto il bagno). E il trekking? è favoloso: dal Monte Guardia si apre la vista rubacuori su tutto l’Arcipelago ponziano, e nel Giardino Botanico del Belvedere Borbonico si ammirano stupende orchidee selvatiche, rarità a rischio estinzione e vitigni importati in loco nel ’700.

Ma ora spostiamoci a San Nicola, in Puglia: un’isola massiccia che si staglia minacciosa nel blu per poi rivelare atmosfere mistiche e fragili ecosistemi. È il capoluogo delle meravigliose Tremiti e ci accoglie con due spiagge pittoresche: “Marinella” dagli scogli impervi e candidi nell’acqua trasparente, e “Castello” riparata sotto la mole possente della Fortezza. Da qui, scenograficamente, ci s’inerpica sempre più in alto fino alle torri, porte e bastioni che racchiudono il maestoso Santuario di Santa Maria dell’XI secolo e il Chiostro dei Benedettini tutto archi e volte a crociera, a picco sulle onde, con vedute panoramiche senza pari.

Nella Necropoli sarebbe sepolto l’eroe Diomede dell’Iliade, vegliato dal volo delle diomedee (gabbiani): mitici uccelli creati da Afrodite, si narra, oggi delizia degli appassionati di birdwatching. I fondali sono magnifici e le immersioni con istruttori certificati, come quella presso lo Scoglio Segato, mostrano una preziosa biodiversità: il rarissimo Corallo Nero, i Capelli di Venere, le alghe e le spugne in mille sfumature smaglianti. Si può anche fare un’escursione sulla vicinissima San Domino, oppure, da giugno a settembre, snorkeling in compagnia di biologi marini e visite guidate in peschereccio tra siti archeologici sommersi.

Nel Friuli, Grado non resta certo a guardare e risponde con riconoscimenti prestigiosi, coinvolgenti experience e una laguna che più romantica non si può. La cosiddetta “Isola del sole”, infatti, vanta ben 32 Bandiere Blu consecutive e piste ciclabili considerate un’eccellenza dall’Italian Green Road Award con 5 ‘bike smile’. Grado è magica se cercate vita all’aria aperta, l’ebbrezza del kitesurfing trascinati da vento e aquiloni lungo la Spiaggia Pineta, e un leggiadro centro storico d’impronta veneziana, magari da esplorare prenotando walking tour tra le botteghe di orafi, pittori e vetrai mosaicisti con aperitivo finale. Sui battelli, che fanno la spola tra canali e verdi isolotti limitrofi come la Barbana, si propongono anche serate con musica dal vivo e rinfreschi di pesce.

L’isola, con la sua Basilica di Sant’Eufemia impreziosita da un sontuoso pavimento musivo di 700 mq, rientra inoltre nella “Strada del Vino e dei Sapori”, e non ti fanno andare via se non assaggi il tipico distillato Santonego o l’antichissimo boreto a base di seppie, rombo, molluschi. Nei localini del borgo, sotto i pergolati, si tengono persino show cooking settimanali da giugno a settembre per indagare storia e tecnica di questo piatto-bandiera, oltre a wine tour con degustazioni dei migliori vini friulani, dal Collio alla Ribolla Gialla.

E in Sardegna? La Maddalena va forte con i suoi colori incredibili, le cavalcate da film e le golose tentazioni, il tutto sotto lo sguardo dell’Eroe dei Due Mondi. Vanta un vivace abitato settecentesco, l’animato porto di Cala Gavetta, tante piazzette, vicoli e rive sabbiose: da Spalmatore, gettonatissima perché protetta dai venti, a Punta Tegge, la preferita dalle famiglie. Da maggio a ottobre, gite in barca a Spargi, con la sabbia bianchissima, e a Budelli, ammirabile solo dalle boe per preservare la sua delicatissima Spiaggia Rosa. Nel borsone, senz’altro olio solare, ma, se siete furbi, anche un sacchetto di dolci tipici: amarettos, papassinos, suspiros, zilicas, squisiti!  

Un ponte collega La Maddalena a Caprera, rifugio di Garibaldi nella vecchiaia, dove la star è il Compendio Garibaldino con la Casa-Museo e il Memoriale di documenti e dotazioni multimediali sulla vita del Generale. Qui, tutto l’anno, uscite a cavallo di grande fascino: nei boschi, all’alba, al tramonto, sull’arenile e fin dentro l’acqua, con aperitivo conclusivo. Un’altra tappa imperdibile? la laguna di Porto Madonna che assume sbalorditive nuances di smeraldo e presenta ampie zone riservate a snorkeling e seawatching.

Infine, sulle tracce di Napoleone, facciamo vela per l’Elba in Toscana. Frizzante e animata, suggerisce trekking o bike tra le residenze del vulcanico ex Imperatore - egli, benché abbattuto e sospiroso, si fece subito costruire un teatro nel granaio, dava sontuosi balli, riceveva madre, sorella, amanti... - e a Portoferraio sfodera monumenti cult: le Fortezze Medicee, il Teatro dei Vigilanti dove Paolina Bonaparte allestì un gran ricevimento per coprire la fuga del fratello nei “Cento giorni”, il Forte Falcone che custodisce cimeli dei Medici e le monumentali ceramiche di Italo Bolano, geniale artista di cui si vedono le creazioni all'aperto in tutti i comuni dell’isola.

L’Elba è un eden di spiagge sorprendenti, a volte di ciottoli bianchi come le Ghiaie, Sansone, Capo Bianco, a volte nere per lo strato di pirite come Cala Seregola a Rio Marina. E per godere tutto questo incantesimo selvaggio niente di meglio di un’idillica escursione in kayak, a scelta di due ore, di un giorno o di una settimana: con il giro completo dei 147 km di costa, sfiziosi bivacchi per i pasti tra splendide insenature e falesie a capofitto nel mare cristallino, e pernottamenti in spiaggia, in tenda, sotto le stelle.

Insomma, senza cercare tanto lontano, anche tra queste isole fiabesche Stevenson e Salgari potevano sicuramente trovare splendidi spunti romanzeschi. Alessandro Dumas l’ha sgamato subito: infatti, vicinissima all’Elba, spicca la misteriosa isola di Montecristo (visite solo su prenotazione, contingentate), proprio qui si è sempre favoleggiato dell’arcano tesoro di San Mamiliano, e sempre qui inizia la vendetta del Conte più spietato di tutta la storia della letteratura. Eh, quel Dumas! …quando si dice, avere l’occhio lungo…

Di Carla Di Domenico