08 Marzo 2025
Valeria Bonalume
Non amo le etichette.
E mi viene ancora più difficile che oggi questa celebrazione possa appartenere alla maggior parte delle donne.
Chi è la donna oggi? Un essere pensante alla pari dell’uomo o una persona che in una fase storica come questa istiga gli animi a una presunta superiorità di genere, figlia di un desiderio di militare in un esercito di “sorelle”?
Lavoro tutti i giorni con le tematiche dell’empowerment, autostima, confidence, risveglio della propria sensualità grazie al movimento, e mi sento di dire che tutte le donne che conosco sono “meravigliose e complesse”, senza doverlo sbandierare con le mimose (e i capezzoli) al vento.
La donna, già di per sé generatrice di vita, al di là dell’aspetto biologico, ha un grande potere educativo e fecondativo e con il suo essere nel mondo può generare idee rivoluzionarie.
La più forte di tutte queste? Continuare ad essere sé stessa, nonostante i cambiamenti sociali.
Condanniamo ogni violenza e ogni sopruso, ogni mancanza di rispetto e ogni prevaricazione, ma sicuramente mi sento, in prima persona di dire che essere donna oggi è un’esperienza quotidiana, uno scoprirsi, a volte lento e spesso irruento, nell’ imperfezione e nelle debolezze che mi rende speciale.
Siamo parte di un universo, e possiamo scegliere di essere sedotte, conquistate, dominate. Ma altresì possiamo scegliere la nostra indipendenza dal genere maschile o da qualunque altro genere che ci renda e ci faccia sentire inferiori e umiliate.
Siamo donne in cammino e le scelte che facciamo sono spesso scelte di coraggio: la paura non deve più fare paura. Se io non voglio, tu non puoi.
E ci resta una sola cosa, una unica, per farci vedere nel Mondo: avanzare danzando.
Questo pezzo lo dedico idealmente a tutte le figlie del mondo.
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