La cantina Saffirio nelle Langhe entra nel gruppo Brave Wine
Opera attuale di Sara Vezza, il vino piemontese, armonioso ed elegante, incontra i progetti di Renzo Rosso che porta tecnologie avanzate, nuovi terreni, comunicazione e distribuzione di una delle eccellenze italiane nel mondo.
Sara Vezza, anima del marchio Saffirio di Monforte d'Alba, e Renzo Rosso, imprenditore visionario a capo del gruppo di moda e lusso italiano OTB, uniscono forze e creartività per incrementare la narrazione e la produzione del vino piemontese di eccellenza, dal prestigioso Barolo (100% nebbiolo) e altre promesse dell'Alta Langa Docg, con un impegno etico verso la natura e la sostenibilità.
Questa collaborazione segna l'inizio di un nuovo capitolo all’interno di Diesel Farm e della holding Brave Wine, di cui sia Saffirio in Piemonte che la cantina Benanti in Sicilia sono entrate a far parte.
“Le Langhe sono il terreno italiano più pregiato, il più simile alla Borgogna, che dà vita al vino più nobile, il Barolo. Sono davvero orgoglioso di esservi presente con Saffirio e la sua magnifica storia che ha già attraversato cinque generazioni e che Sara Vezza sta portando avanti con una passione e una dedizione tutta al femminile. Stiamo già facendo investimenti su tecnologie avanzate, sulla comunicazione e sulla distribuzione, per portare al massimo splendore la vera eccellenza italiana Saffirio” commenta con entusiasmo Renzo Rosso.
È in questo contesto che nasce il legame con i vini Barolo, Nebbiolo, Barbera e Rossese che catturano l'essenza e l'eccellenza del territorio piemontese e con, in primis, una condivisione di valori e visioni che Rosso vuole perseguire per dare e comunicare autentitcità nell’enogastronomia: qualità ineccepibile, etica produttiva e un profondo rispetto per l'ambiente.
L'accordo tra questi due carismatici personaggi del vino italiano si traduce in un aumento di capitale che vede Renzo Rosso acquisire una quota significativa della cantina, senza alterare la governance diretta da Sara Vezza, in dialogo costante con i consulenti di Brave Wine e con l’utilizzo di tecnologie all'avanguardia, unitamente all'acquisto di nuovi terreni, per la produzione di Barolo ma anche di Alta Langa Docg.
La narrazione di Saffirio si snoda attraverso le generazioni vissute nelle terre di Castelletto di Monforte d’Alba, sogno di Ernesto Saffirio già agli inizi del 1900, proseguito dalla figlia Josetta in un'acclamata realtà vitivinicola, l'Azienda Agricola Josetta Saffirio.
“Io avevo 17 anni - racconta Sara Vezza – quando mi sono trovata davanti ad una scelta cruciale: cedere l'attività o portarla avanti. Con il sostegno dei genitori, il padre enologo e la mamma Josetta agronoma, dopo una laurea in Scienze della Comunicazione, Sara si lancia in questa impresa di famiglia con determinazione”.
Attiva custode della natura e delle vigne, innamorata dei panorami collinari che la circondano, Sara seglie un rigoroso metodo biologico, con attenzione scrupolosa verso la sostenibilità ambientale e sociale, per catture l'essenza di ogni terroir peculiare nelle ‘sue’ Langhe, dove i vigneti sorgono nella zona geologica più antica dell’area del Barolo, abbracciando le sottozone di Castelletto, Perno e Bussia nel comune di Monforte d’Alba, e Ravera nel comune di Novello.
Biodiversità è una delle parole chiave, dei 36 ettari di superficie aziendale ben 16 sono adibiti a boschi e prati permanenti, con progetto in divenire di messa a dimora di nuovi alberi, la costituzione di spazi naturali e della tartufaia sperimentale nelle vicinanze delle vigne.
“Questo progetto – specifica Sara Vezza – nasce per iniziale volontà di mio padre e si ispira alla grazia e splendore delle orchidee selvatiche, veri e propri gioielli naturali che germogliano armoniosamente tra i filari, emblemi viventi di un ecosistema florido e vitale. Motivati da tale bellezza abbiamo deciso di agire concretamente, ponendoci l'obiettivo ambizioso di salvaguardare la biodiversità della zona e ridurre l'incidenza ambientale della nostra attività vitivinicola.”
A sigillo di questo impegno è la scelta dell’immagine utilizzata nel rebranding per la linea di vini Saffirio, l’Orchidea Selvatica delle Langhe, idea di eleganza e lusso unico e autentico.
Oggi Saffirio è una delle imprese agricole più all’avanguardia delle suo territorio in termini di tecnologie e di sostenibilità, con apporto di energia pulita fotovoltaica in produzione e in cantina e una cascina che si integra armoniosamente nel paesaggio.
Questa filosofia di rispetto e tutela ambientale è la medesima di Diesel Farm e dell’idea di enologia di Renzo Rosso che usa il meglio della tecnologia ma anche umanesimo, perché il vino – cita sempre – è fatto dalle persone, da quella cultura di sensibilità e di sapienza tramandata nelle generazioni.
Nel progetto multimarca di Brave Wine, coordinato dall’enologo Umberto Marchiori, si andrà ad approndire le produzioni nei territori più importanti Italia al fine di creare un network di eccellenze del vino, dove certamente la Langa ha un ruolo da protagonista.
Marchiori insieme a Vezza presentano le nuove etichette Saffirio dedicate ai Cru 100% nebbiolo, vini armonici ed eleganti, ricchi di struttura, complessità e longevità, creati da una natura calcarea e marnosa del suolo, insieme a un microclima ideale, con uve ricche di profumi e sentori ed elisir con un potenziale di invecchiamento notevole.
Finezza ed eclettismo nell’armoniosità di Barolo Monforte d’Alba, da abbinare a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati, testato al ristorante Vesta insieme a un piatto di cavolfiore mandorle e limone oppure una tartare di fassona, nocciole e scarola riccia.
Il ristorante, sito in via Fiori Chiari 1/a, nel cuore di Brera, nato dalla società Triple Sea Food, ha un format gastronomico curato dell’executive chef Giorgio Bresciani, basato sulla cucina mediterranea e di pesce e su carte stagionali che ripecchiano le mensilità degli ingredienti nostrani.
La degustazione prosegue con un Risotto rapa rossa e gorgonzola che ha accompagnato altri tre vini di importante struttura, ideali con carni brasate e selvaggina formaggi stagionati, Barolo Castelletto Persiera, Barolo Ravera e lo scobutico Barolo Perno che diventa un vino grandioso nell’invecchiamento.
Se la bottiglia 100% Nebbiolo di una speciale vigna piantata nel 1948 se lo merita, arriva la dicitura Barolo Riserva Millenovecento 48, il massimo dell’espressione di Saffirio, dal sentore di spezie e prugne mature, degustata a scelta con un piatto a base di Uovo croccante, purè di patate e spinacino oppure Guancia di manzo brasata, purè di patate e cavolo nero sautè, seguiti da una chiusura speciale, il tiramisù signature di Vesta.
Al locale di Brera, dove si alternano salette e atmosfere intime, bancone esterno e bancone interno con dj set per l’aperitivo, si è sorseggiato Saffirio Langhe doc Rossese Bianco, dalla tiratura limitata di 120mila bottiglie, ottimo compagno per la cucina di pesce, con i crostacei e i formaggi di media stagionatura.