PERSONE ANORMALI - Episodio 2 - Dove sei cosa fai dove mai?
Lei classificava le scopate in base al lusso o soprattutto al suo gradimento dei profumi, soprattutto da uomo, che comprava maniacalmente spendendo tutti i suoi soldi, contro ogni logica di uso e soprattutto di spreco
Lui era un tipo elegante. Alla mattina si svegliava di buon grado, ma di pessimo umore; può sembrare un paradosso, ma gli piaceva svegliarsi perché oltre un certo numero di ore non dormiva, ma poi gli sopravveniva un ghiribizzo acre che lo portava, soprattutto a cagione del troppo poco tempo da dedicare a sé stesso ed ai suoi lavacri, ad una virata di buzzo che infallibilmente gli nuoceva. Pure, si prendeva del tempo per regolarsi la barba al taglio desiderato, doccia calda e poi fredda anche in inverno, linea di shampoo, bagnoschiuma, creme idratanti e riparatrici di una meno nota ma eccellente casa tedesca, con relativa acqua appunto di Colonia. A casa non gli recapitava più il giornale cartaceo un garzone, come una volta fu per suo padre, che lo scorreva a colazione, già in abito di flanella blu o in vestaglia nei weekend. Lui fa un più prosaico e contemporaneo giro di schermo sui giornali soprattutto inglesi, visto che quelli nazionali sono uno schifo, anche se anche quelli inglesi ormai, ma transeat; per tenersi allenato legge anche quelli francesi, tedeschi e spagnoli, un articolo a testa: se non è buono scorre via. La mattina la radio o la televisione lo infastidisce, anche se la radio gli ricorda nuovamente i suoi genitori e la televisione serve se ci sono ulteriori accadimenti da vedere in movimento. Comunque diversamente da suo padre fa sempre colazione prima di mettersi il Cardigan abbinato, la giacca e la cravatta: si mette un pesante Cardigan da casa, in ruvido Shetland, che lo fa sentire caldino, comodoso, coccolesco. La idea di macchiarsi la cravatta con la marmellata di melecotogne lo indispone massimamente. Lei non si svegliava praticamente mai prima delle undici, spesso per sovramercato non prima delle due postmeridiane. Dormiva con la mascherina nonostante le finestre senza tende, o forse proprio perciò stesso. Molti anni passati a far tardi nei locali, per mestiere o ludibrio, erano in realtà una vocazione più che un riflesso dei suoi bioritmi, o meglio dei suoi bui ritmi. Il giorno era per lei, come nella canzone dei PRODIGY, il suo nemico. E la mattina era la peggiore artiglieria del nemico. Il suo odio per il sorgere del sole, col relativo scippo della nottata, assurgeva a vette pressoché iraconde, seguite spesso da deponente rammarico e groppo alla gola. Sempre che non si scopasse: in tal caso era lieta, ed anzi lo sforamento sulla giornata era per lei sinonimo di scopata di livello Clive Christian. Sì, lei classificava le scopate in base al lusso o soprattutto al suo gradimento dei profumi, soprattutto da uomo, che comprava maniacalmente spendendo tutti i suoi soldi, contro ogni logica di uso e soprattutto di spreco. Non si alza dal letto, si stiracchia, si passa il suo gran bel nasone sul braccio che ha spruzzato con l'atomiseur come ogni sera prima di andare a letto, soprattutto se da sola, ed ha una sola idea in testa, appena sveglia, come se fosse Natale, e in effetti è bene il periodo: quella cazzo di barbina bionda di lui, sto tipo galante, che chissà chi cazzo è.
Lui prende la Jaguar piuttosto linda dal suo garage per recarsi in ufficio. Alla altezza di un viale alberato incanalato di altre macchine vede un cartellone pubblicitario con una donna pingue che non le somiglia. Ma lui non collega subito, poiché è ancora di malumore.
Di Lapo Mazza Fontana