Grandi vallate, ci fanno “castagnare”, pestare i piedi ed emulare Tarzan nelle prime passeggiate settembrine. Con un minatore per amico
Sono romantiche, spettacolari e ideali per fughe d’amore. Anche per alzare un po’ il gomito... E per conoscere i Walser? Pure
Abbazie, locande glam e scorci grandiosi delle Crete e del Monte Amiata. Alla Val d’Orcia, in Toscana, non servirebbe altro per spezzarci abbondantemente il cuore, peggio del primo amore, ma lei vuole strafare e ci abbaglia anche con borghi tutti poesia, calici doc e pici all’aglione: per dirne uno Montalcino, dove il Brunello spopola nel museo omonimo e nelle strepitose degustazioni delle tante cantine blasonate, e poi Pienza, la città-ideale, sogno del Rinascimento superstar di Papa Enea Silvio Piccolomini. Si fa trekking lungo la Via Francigena o il Sentiero della Miniera di Abbadia San Salvatore esplorando vetuste gallerie e indagando la dura vita dei minatori di una volta, tra pepite, pericoli e minerali, si prenotano visite guidate con scooter, bike, cavallo, e ci si corrobora con chianina e cinta senese. E all’effetto magico? provvede Bagno Vignoni con la sua immensa piazza colma d’acqua calda curativa, apprezzata fin dai tempi di Lorenzo Il Magnifico - e quello, quanto a savoir vivre, era uno che se ne intendeva - e le vasche termali naturali nel Parco dei Mulini.
Non è certo da meno la magnifica Val Pusteria, in Alto Adige. Cosa aspettarsi dai suoi paesini alla Heidi, tra prati verdi, campanili a cipolla, mucche scampanellanti e idilliache chiesette? Che domande, relax e gusto a gogò. Un must, a Dobbiaco, il facile Sentiero Natura intorno all’omonimo lago trasparente dove si può anche praticare glamping in strutture suggestive con le pareti di vetro: i boschi e le stelle a vista favoriscono languidi tete-à-tete, e direttamente sull’uscio arrivano sfiziosi cestini da picnic con prodotti biologici e saporiti formaggi locali, dal Fumichello all’Imperatore, al Fioralp. Nella vicina Brunico è d’obbligo un giro tra le pasticcerie della Stadtgasse, una delle strade più belle della regione con i suoi edifici affrescati e pittoreschi, e le raffinate vetrine grandi firme. E poi via sulla deliziosa ciclabile di San Candido che in tre ore, in discesa, porta a Lienz lungo il fiume Drava.
E ora eccoci in Piemonte. La Valsesia è la valle più verde d’Italia, con un fiabesco quid in più: i suoi treni d’epoca con locomotiva a vapore che fanno fermate per pranzi contadini o visite a cittadine, chiese e musei. Il 22/9 porteranno i viaggiatori a scoprire e praticare la centenaria tradizione della vendemmia tra i vigneti delle Colline Novaresi, dove si producono i migliori nettari come il Sizzano Doc. Si potrà pigiare l’uva con i piedi - che spasso liberatorio! - e, dopo il “lavoro”, si pranzerà beatamente tra i dolci filari ondulati. Non dimentichiamoci di sorseggiare un robusto bicchiere di Nebbiolo, vedette delle vigne sotto il Monte Rosa. E poi sosta a Gattinara che vanta in esclusiva assoluta la favolosa Docg omonima. Intorno, da Varallo ad Alagna, una meraviglia tira l’altra. Incontriamo romantici castelli, il sentiero del Sacro Monte con numerose cappelle del ‘400 tra una fitta folla di statue e affreschi, e le caratteristiche case walser in pietra e legno del periodo 1100-1300: questo antico popolo di origine tedesca le costruì con l’ingegnosa tecnica del “blockbau” (le travi sono abilmente sovrapposte e incastrate senza bisogno di chiodi o collanti) e ancora oggi perpetua il suo dialetto e le sue consuetudini come la scenografica processione del “Rosario Fiorito” (prima domenica di ottobre) tra stendardi dorati, lucerne e variopinti abiti tradizionali.
E infine approdiamo in Emilia-Romagna. E’ una bella gara, quella tra i panorami della Valmarecchia! Da San Marino la vista è superba, dal borgo di Verucchio non ne parliamo, specie dagli spalti erbosi del Castello malatestiano che guarda San Leo, Gabicce, il mare. Tutte le domeniche di ottobre Sant’Agata Feltria vi prende per la gola con la Fiera del Tartufo Bianco Pregiato tra stand e musica: inutile dirlo, si scodellano gnocchi, agnolotti, fettuccine, cappelletti a più non posso, tutti profumatissimi grazie al costosissimo tubero, mentre i cani da tartufo si sfidano mettendo alla prova il loro insuperabile olfatto e le bancarelle propongono artigianato in ceramica, ferro battuto, cuoio, legno, carta. Sul Monte Aquilone, nel Parco Avventura Skypark, si volteggia da un ramo all’altro con liane, passerelle, cavi e ponti tibetani - occhio, solo se siete allenati e impavidi, beninteso!, altrimenti ritiratevi in buon ordine cedendo il posto a Tarzan… Poi, da Santarcangelo, l’itinerario a piedi o in bici lungo le rive del Marecchia rivela fascinosi mulini, parchi, aree picnic, e fino al 15/11 tutti a “castagnare” raccogliendo i vellutati marroni sul Monte Pincio, a Talamello: più di venti ettari di terreno dove le castagne sono eccellenti, gli alberi antichissimi e il foliage indimenticabile, rosso, arancio, oro. Escursionisti, fotografi e golosoni, correte! Ne vale la pena.
Di Carla Di Domenico.