Noce, in viaggio sul fiume in Trentino, una vacanza outdoor ci sorprende con delitti, pagaie, “ramassin” e cervi innamorati

Tra borghi, gorghi e scosse adrenaliniche si cammina a mezz’aria o si sguazza con il rivertrekking (e si scruta pure la Gioconda)

La solita spiaggia? Il solito lago? L’eterna montagna? Ma no, scendiamo in riva al fiume. E allora sì che la musica cambia. Soprattutto se il fiume in questione è il Noce, in Trentino, burrascoso e magnifico. Secondo il National Geographic è il top in Europa per abbandonarsi ai brividi del rafting in gommone. E per seguire i 35 km della ciclabile che lo costeggia o pescare succulente trote marmorate e di qualità fario? È il non plus ultra! Il Noce corre a precipizio in Val di Sole tra rapide spettacolari, forma a Peio l’azzurrissimo lago di Pian Palù, alimenta a Malè la Segheria Veneziana del XVIII secolo (oggi utilizzata per attività didattiche e visite su prenotazione) e tocca boschi di smeraldo dove si organizzano magici tour sotto le stelle, magari ascoltando, se si è fortunati, i bramiti dei cervi in amore e lo schiocco delle loro possenti corone ramificate.

Giunto in Val di Non, il fiume s’immette nel Lago di Santa Giustina insieme al torrente Novella: qui è indimenticabile il trekking sulle passerelle metalliche sospese in bilico sui canyon selvaggi. E c’è anche una chicca imperdibile: l’escursione guidata con tanto di…omicidio, indizi e detective per risolvere misteri e stanare colpevoli tra il fragore dei flutti.

Il maestoso Po, a Torino, non resta certo a guardare e subito risponde con atmosfere liriche, cavalcate, pranzi al sacco e mostre scenografiche. Fino al 13/1/25 Palazzo Madama presenta “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po”, esposizione multisensoriale che attraverso grafica, fotografia e pittura indaga i cambiamenti millenari del Grande Fiume e ne illustra i numeri da capogiro: 652 km di lunghezza, 141 affluenti, 87.000 chilometri quadrati di bacino idrografico.

Tutto è perfetto lungo queste sponde, dalle passeggiate sui Murazzi che si specchiano nell’acqua alla navigazione in canoa dal Parco del Valentino attraccando ai locali che prospettano sul fiume, nella magia della sera. E anche fuori città il Po non è da meno, tra colli, mulini e Castello di Moncalieri: ci stregheranno la sua ippovia di 150 km, le saporite tipicità come lattughino, bollito reale, trippa, “ramassin” (susine) e “trifulot” (patate), nonché le aree picnic e i sentieri ciclopedonali sulle rive, immersi nei fiori e nel placido mormorio della corrente.

Spostiamoci in Toscana e, seguendo l’Arno, non mancheranno tuffi e uscite in barca, gioielli artistici e il carisma dei Medici con lo zampino di Leonardo da Vinci. Infatti, per godersi i must di Firenze da un’inedita prospettiva, basta imbarcarsi al Lungarno Diaz sugli antichi “barchetti” spinti a pertica e scivolare poeticamente sotto gli Uffizi, il Corridoio Vasariano, il Ponte Vecchio e la Chiesa di San Iacopo Soprarno con l’abside a pelo d’acqua. Poi via nei dintorni costeggiando l’Arno e i suoi affluenti Sieve ed Elsa: si fa kayak o rivertrekking alternando camminate e nuotate tra pozze e cascatelle limpide, e si scoprono borghi fluviali come Ponte a Buriano - dicono che sia quello immortalato da Leonardo nello sfondo di Monna Lisa, ma l’enigmatica signora non conferma né smentisce trincerandosi come al solito dietro il suo sorrisetto indisponente… - o Pontassieve con l’imponente ponte mediceo che Cosimo I fece costruire dopo l’alluvione del 1547 su progetto di Bartolomeo Ammannati.

Incantevole il “Sentierelsa” nel Parco Fluviale dell’Alta Val d’Elsa: trekking di 4 km adatto a tutti, tra i più belli della Toscana, baciato da fitta vegetazione, ponticelli, vasche naturali dove si può fare il bagno, acque incredibilmente turchesi e guadi da superare su pietre piatte sostenendosi ad apposite corde (beninteso se sentite ruggire in voi l'anima di Indiana Jones, altrimenti lasciate perdere, meglio un pensionato integro ecc. ecc.).

Infine, eccoci nel Lazio dove il Tevere fa rima con sport, monumenti e cocktail romantici al tramonto. A Roma è fantastico praticare canottaggio sotto arcate, angeli berniniani, cupole e palazzi secolari - i leggendari circoli dei canottieri romani hanno qualcosina come 150 anni di età ma se li portano splendidamente - o partecipare a gite in traghetto con stuzzicanti aperitivi fino alla favolosa area archeologica di Ostia Antica. Il fiume si esplora anche con gli scafi ecologici della Riserva Tevere-Farfa effettuando birdwatching, ammirando paludi e boschi igrofili, o sostando nel suggestivo museo fluviale di Nazzano (via G. Mazzini 4) che ne studia flora e fauna tra stereomicroscopi, acquario, speciali effetti audio e fiabeschi ambienti ipogei. Troppo sedentario? Desiderio di adrenalina? Oh oh, siete esuberanti! E allora puntate sul suo furioso affluente Aniene nel Parco dei Monti Simbruini dove si fa canyoning con le funi per valicare torrenti e cascate scroscianti: vedrete, sarete accontentati con gli interessi…

                                                                                                                                                          Carla Di Domenico