Un territorio che unisce Champagne e Borgogna, dove il Domaine Alexandre Bonnet rivendica vini e bollicine unici e particolari.
A Les Riceys ci sono nuove etichette raffinate e generose e vitigni, oggi ricercati da tutte le grandi maison, curati da una generazione di appassionati e meticolosi vignaioli.
Les Riceys, il più grande comune viticolo della Champagne, è sede anche del Domaine Alexandre Bonnet, situato in bilico tra due regioni, quella della Champagne appunto, e quella della Borgogna, un mix di terroir e microclima unici che hanno potuto dar vita ad una collezione di vini e champagne davvero particolari.
La storia familiare vitivinicola Alexandre Bonnet inizia nel 1934, un passaggio fra generazioni che nel 2019 viene affidata a Arnaud Fabre per custodire e far evolvere uno dei Cru più ricercati della Côte des Bar, regno del Pinot Nero.
Questa zona, definita ‘l’altra Champagne, più autentica e selvaggia’, rimasta a lungo all’ombra della Montagna di Reims, rivendica la raffinatezza e la generosità dei suoi vitigni, oggi ricercati da tutte le grandi maison, e una nuova generazione di appassionati e meticolosi vignaioli, molti dei quali al Domaine Alexandre Bonnet, ambasciatore di questa nuova realtà e l’unico a possedere tre DOC per produrre sia champagne che vini fermi.
A Les Ricey, la vigna è da conquistare, situata sulle rocce calcare del Kimmeridgiano, intervallate da piccole valli strette e verdeggianti, in un vero e proprio mosaico che gode di molteplici esposizioni. È il regno del Pinot Nero, a cui è dedicato oltre l’80% dei vitigni, che godono di una biodiversità eccezionale e hanno permesso la sperimentazione biologica da ben 12 anni e ha portato il Domain ad ottenere la certificazione Alto Valore Ambientale (HVE) nel 2015.
Sono state reintrodotte anche delle varietà antiche: Buret, Blanc Vrai, Petit Meslier e Arbane, ma il Pinot Nero resta a tutti gli effetti il re della cantina, dal quale nascono almeno sei vini: champagne blanc de noirs, champagne rosé de saignée e champagne rosé d’assemblage, rosé-des-riceys, coteaux-champenois rosso e bianco.
Eredi della lunga storia bourguignonne di Les Riceys, i vini fermi esprimono la ricchezza del terroir con tre denominazioni che fanno ritorno alla sua espressione più pura e profonda.
Ad esempio, il rosé, in assemblaggio con lo Chardonnay, è un paradosso tra forza e finezza, generosità e potenza, un ottimo alleato da assemblare con la gastronomia, in un magnifico bouquet di profumi di fiori bianchi, di spezie dolci e dal tocco esotico, sostenuti da una nota finale lunga e sapida.
Arnaud Fabre, con doppia laurea alla Noema Business School di Reims e all’Universidad Pontificia Comillas di Madrid, lavora in Spagna e in Francia, prima che il richiamo del vino si fa sentire di nuovo e nel 2004 si unisce giovanissimo all’avventura intrapresa dai genitori insieme a Didier Mêlé, enologo e responsabile dei vigneti della proprietà dal 2000, e a Irvin Charpentier, studioso di geologia, viticoltura ed enologia e ora chef de cave al Domain.
Arnaud Fabre tiene a raccontare: “Qui siamo tutti protagonisti, la gente e il terroir. A Les Riceys ci sono tre denominazioni, così come tre villaggi - Riceys-Bas, Riceys-Haute e Riceys Haute-Rive -, tre chiese, tre diocesi. Tutto qui sembra girare intorno al numero perfetto. E lo sanno bene gli abitanti di questo meraviglioso borgo - diventato Petite Cité de Caractère -, dediti per il 90% al lavoro nelle vigne e dove tutti contribuiscono all’atmosfera unica e a volte commovente di questa straordinaria fetta di Champagne”.
I vini di questo paradiso vinicolo del sud della Francia si differenziano dagli champagne della regione per vivacità, aromi e intensità: usano dire che lo champagne è terroitent, perchè da ogni sorso si può realmente percepirne il territorio, quello della Champagne ma i richiami alla Borgogna.
Il vino bianco anch’esso profuma di fiori e agrumi, elegante, gentile e femminino, anche generoso perché si beve facile ed è adatto all’aperitivo e agli antipasti di gastronomia e con il pesce.
Un’altra sorpresa finale arriva con il vino rosso, serioso e con pochi tannini, sprigiona incredibili aromi di frutti rossi, fragola, mandorla, agrumi e un po’ di spezie per dare ancora più carattere. E’ molto interessante perché è un vino storico ma adatto al consumo moderno e gastronomico, perfetto anche per le preparazioni più complesse dei ristoranti stellati.