Biennale Arte Venezia 2024: Stranieri Ovunque. Focus sugli artisti che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo costruendo le proprie carriere all'estero.
Alcuni suggerimenti su cosa vedere e dove soggiornare durante la 60° edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
La 60°edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, in programma al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024, guidata da Adriano Pedrosa che ha scelto il titolo ‘Stranieri Ovunque’, poserà l’accento sugli artisti che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo e si prospetta come la sua dichiarazione d’intenti l’evento più inclusivo di sempre, dove Venezia sarà il centro dell’arte del mondo.
Soggiornare in laguna alla scoperta dei luoghi storici e della città più contemporanea avrà come sfondo una mappa intricata di itinerari unici, fuori e dentro gli spazi dell’arte, accompagnati da narrazioni accademiche ed anche digitali, ai Giardini, all’Arsenale e in tantissimi luoghi anche spesso inesplorati e fuori dalle classiche rotte tursitiche.
Il primo passaggio è quello di assicurarsi il luogo dove soggiornare, talora rinomato e lussuoso, per alcuni invece un piccolo ritiro magico, fuori dal frastuono della giostra di suoni, di folla e di voci.
In Sestiere Cannareggio, all’interno di un piccolo poggio nascosto, fra una via secondaria e il rio veneziano, un cancello e una elegante targhetta annunciano al viandante raffinato ed esigente la sua dimora segreta e magica: Madama Garden Retreat.
Lo spazio ricavato e restaurato da Mara De Guidi all’interno delle mura di palazzo Antelmi accoglie con un giardino contemplativo, curato dal direttore Lorenzo Martinelli che, con cura e discrezione, può suggerire mete e indirizzi inediti da esplorare nei dintorni.
Nove suite di pace, una diversa dall’altra, arredate con un interior design firmato da nomi prestigiosi come Rubelli, Fornasetti e Florim.
Qui all’interno, avvolti da riservatezza, pur essendo in una posizione strategica, il ritmo si fa più lento, il tempo ritrova qualità e gli occhi che hanno contemplato l’arte possono posarne l’essenza, mentre la mente si perde nel fruscio delle acque che incantano gli ospiti dalle finestre. La coccola di una delle migliori colazioni servite in città lo rende un vero e proprio luogo incatevole e per chi l’ha provato, indirizzo da segnarsi e ritornare.
Bauer Palazzo fa della discrezione e della sobrietà il suo punto di forza, con camere mansardate e vista sui tetti, mentre Ca'Sagredo Hotel, classificato come monumento nazionale, vanta affreschi originali di Giambattista Tiepolo e Pietro Longhi e una sala da musica originale, con alcune stanze dotate di terrazze panoramiche.
Si può scegliere piccoli hotel di charme, come Ca Maria Adele, altro romantico rifugio in stile veneziano bohémien; Corte 1321, sito all’interno di un chiostro in un minuscolo Campiello nel sestiere di San Polo; Ponte Mocenigo disposto su dieci camere affacciate sul tranquillo Rio San Stae e cortile dove viene servita la colazione sotto un grande ombrellone.
Allontanadosi via acqua, sull'isola della Giudecca, Hilton Molino Stucky Venice è un altro luogo ideale per sfuggire alla folla, grazie alla sua posizione e ad un invidiabile skyline sul tetto con rooftop bar, il più alto della città.
A Casa Burano, arrivati sull’isola dei merletti e dei pescatori, la colazione viene consegnata in cestini e soggiornare diviene tutt’uno con la visita isolana.
Per chi sceglie il super lusso, Gritti Palace si può considerare un museo della storia decorativa della città, riportato recentemente al suo antico splendore all’interno e con un panorama speciale da godere presso Gritti Terrace, dove consumare colazione e piatti gourmet.
Nolinski Venezia sta nelle vie dello shopping più eleganti, in un raffinato edificio in stile Liberty, dotato di un immenso Library Bar con più di 4.000 volumi.
Al Belmond Cipriani ci sono tutti i servizi esclusivi di una clubhouse, con spazi progettati dal designer Philippe Starck.
Altra ristrutturazione recente, St Regis è proprio al centro della scena artistica, già in parte contenuta all’interno della sua lobby, con una pausa ritemprante nel fascinoso giardino con vista sul Canal Grande.
Da ognuno di questi luoghi speciali, si a rriva più o meno preparati per vivere l’apertura della Biennale di Venezia, nei giorni fra il 17 al 19 aprile, e in uno dei tanti weekend o settimane fino al tardo autonno, da ritagliarsi per avere un sensibile indicatore delle tematiche socio-culturali globali e delle molteplici dimensioni dell’esperienza umana e del pianeta.
Il tema della Biennale invita a riflettere sulla presenza degli stranieri e sull’essere stranieri, al di là dei confini geografici e culturali, esplorando la complessità dell’identità umana in un mondo sempre più interconnesso: ovunque ci si trovi, c’è sempre un senso di estraneità, un confronto con la propria individualità e il proprio posto nel mondo.
Novanta le partecipazioni nazionali accompagnate da molti eventi collaterali diffusi e due sezioni speciali, a Forte Marghera, all’interno della Polveriera Austriaca, dedicata al lavoro dell’artista italiana Nedda Guidi, e al Padiglione delle Arti Applicate all’Arsenale, a seguito di una collaborazione tra La Biennale e il Victoria and Albert Museum di Londra sull’artista brasiliana Beatriz Milhazes.
Come principio guida, si sono privilegiati artisti che non hanno mai partecipato ad una Esposizione Internazionale, compresi i Leoni d’Oro alla carriera (per le artiste Anna Maria Maiolino e Nil Yalter) che debuttano proprio in questa Biennale.
Le macro sezioni sono al Padiglione Centrale, ai Giardini e all’Arsenale, arricchiti di artisti in vista di questo sesantesimo anniversario.
Primo movimento per la moda etica nel mondo, Fashion Revolution Italia inaugura uno speciale tour culturale tra le calli veneziane per scoprire la sostenibilità attraverso il saper fare degli artigiani e dei designer contemporanei (visitabile fino al 29 aprile).
Si segnalano alcune mostre in città, fra cui quella personale del talentuoso artista Walton Ford (‘Lion of God’ all’Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti), l’esposizione ‘Uzbekistan. L’Avanguardia nel deserto’ presso Venezia Cà Foscari, la monografica del creativo italiano Armando Testa (in Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna) e quella del pittore cinese Zeng Fanzhi alla Scuola Grande della Misericordia, con intervento architettonico dell’architetto giapponese Tadao Ando.
Da non perdere durante la visita veneziana, il Palazzo Fortuny dell’omonimo scenografo e designer tessile opulento ed eclettico, la casa dell’eccentrica gallerista e collezionista Peggy Guggenheim, divenuto omonimo museo, la collezione d'arte contemporanea del miliardario francese Francois Pinault divisa tra le sedi di Palazzo Grassi e Punta Della Dogana, anche con un programma a rotazione di mostre di successo.
Lo spazio espositivo di Fondazione Prada Venezia, nel palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina, dove ogni anno, in occasione delle Biennali Arte e Architettura, arrivano mostre di ricerca e progetti sperimentali.
E sulla incantevole piccola isola vicino alla Giudecca, San Giorgio Maggiore, dove salire sul campanile e godere di una delle migliori viste della città, si puà visitare tutto l’anno Fondazione Cini e Le Stanze del Vetro, per assaporare il meglio di questa arte artigiana celebrata in tutto il mondo.