S.M. il Re di Spagna Felipe VI ha presieduto la riunione di oltre cinquecento aristocratici a El Pardo di Madrid
Don Felipe de Borbon y Grecia, ha presieduto nel palazzo del Pardo di Madrid, per la prima volta dall'inizio del suo regno iniziato il 19 giugno 2014, l'assemblea annuale della Deputazione di Grandezza e Titoli del Regno, alla quale hanno partecipato più di cinquecento aristocratici
Erano oltre 500 gli aristocratici spagnoli che si sono dati appuntamento, con la concessione ed il patrocinio di S. M. Il Re di Spagna Felipe VI di Borbone e Grecia al palacio de El Pardo per la prima volta dall’incoronazione del sovrano spagnolo avvenuta a giugno del 2014, all’assemblea annuale della Deputazione di Grandezza e Titoli del Regno, alla quale hanno partecipato numerosi, tra cui coloro che appartengono all'istituzione fondata nel 1815. Felipe VI, che dalla sua proclamazione non ha ancora concesso alcun titolo nobiliare, ha chiesto ai nobili "obbligo ed esemplarità" dopo aver ricordato che "il privilegio deve essere inteso come un servizio alla società." Attualmente in Spagna sono ancora in vigore 2.672 titoli nobiliari, alcuni antichi di diversi secoli, come i ducati di Alba, Medinaceli, Osuna o Medina Sidonia, e altri recenti, come i marchesati di Fuster e Grisolía, concessi dal re Juan Carlos, nel 2014, agli scienziati Valentín Fuster e Santiago Grisolía. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, Carlos Fitz-James Stuart, duca d'Alba, accompagnato dai figli Fernando e Carlos, rispettivamente duchi di Huéscar e Osorno, e sua sorella Eugenia Martínez-Irujo, duchessa di Montoro; Alla chiamata hanno partecipato anche Esther Koplowitz e sua figlia Esther Alcocer, marchese di Cárdenas e Peñalver; Deputata Cayetana Alvárez de Toledo, Marchesa di Casa Fuerte, Xandra Falco, Marchesa di Mirabel e Catalina Luca de Tena, Marchesa di Valle del Tena. La concessione di titoli è un potere della Corona, anche se Filippo VI non si è avvalso di questo diritto sin dalla sua proclamazione, avvenuta il 19 giugno di dieci anni fa. Negli ultimi anni, il Re ha ricevuto regolarmente i membri del Consiglio di la Diputación de la Grandeza, l'ultima volta quasi un anno fa, dopo che il Governo aveva cancellato i 33 titoli nobiliari legati al regime franchista. L'applicazione della Legge sulla Memoria Storica, entrata in vigore il 22 ottobre 2022, ha costretto all'annullamento dei titoli che rappresentavano un'esaltazione del franchismo. La maggioranza fu concessa da Franco, che si concesse il potere della Corona, e cinque furono concesse dal re Juan Carlos, all'inizio del suo regno, tra cui Carmen Polo e Carmen Franco, figlia e vedova del dittatore; al Presidente del Governo, Carlos Arias Navarro e al Presidente delle Cortes, Alejandro Rodríguez de Valcárcel. Le persone che detenevano i titoli, inclusa Carmen Martínez-Bordiu, che ereditò il titolo di duchessa da Franco, non possono più utilizzare la distinzione. Il re Juan Carlos ricevette i membri della Diputación de la Grandeza solo nel 1991, più di quindici anni dopo il ristabilimento della monarchia, nel 1975. Nei 38 anni del suo regno, Juan Carlos I concesse 54 titoli che riconoscevano i meriti degli artisti , scienziati, politici e uomini d'affari tra cui Salvador Dalí, Josep Tarradellas, Juan Antonio Samaranch, José Manuel Lara, Mario Vargas Llosa e Vicente del Bosque. Dalla sua fondazione nel 1815, le funzioni e i poteri della Diputación de la Grandeza si sono evoluti e attualmente è un organo consultivo del Ministero della Giustizia per tutto ciò che riguarda la successione dei titoli nobiliari. Attualmente in Spagna sono riconosciuti complessivamente 2.672 titoli nobiliari posseduti da 2.199 persone. La Deputazione di Grandezza riunisce circa ottocento persone che detengono altrettanti titoli nobiliari, alcuni risalenti a diversi secoli fa. Il consiglio permanente della Deputazione di Grandezza è composto da un decano - carica che deve sempre spettare a un Grande di Spagna - e da sedici consiglieri - otto Grandi di Spagna e otto Titoli del Regno. Dal 2022, ricopre l'incarico di decano María Cristina de Ulloa y Solís-Beaumont, duchessa di Arcos, che, come i suoi immediati predecessori, si impegna a dissociare l'immagine dell'aristocrazia da quella dei cliché ottocenteschi per evidenziare l'impegno di persone titolari di titolo alla Corona e con principi di onore e dignità.