Principi elementari di informatica applicati all’essere umano, negando la specificità della condizione umana si corre verso il controllo totale sul pensiero

La teoria di Overton dimostra quanto affermato da Yuval Noah Harari: l’essere umano è un animale hackerabile

La società umana è basata sulla parola: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. “Il limite del mio linguaggio è il limite del mio mondo”, ha scritto Ludwig Wittgenstein. Oggi il linguaggio è asservito all’interesse di parte, la parola privata del proprio significato letterale. Perdendo l’etica del linguaggio, l’essere umano perde il contatto con la realtà. La realtà si frammenta, diviene rappresentazione strumentale all’asservimento delle menti, sempre più limitata e riduttiva a mano a mano che i giovani perdono la padronanza della lingua italiana. Gli emoticon sostituiscono la frase, si regredisce allo stadio dell’animale che ha un linguaggio limitato e non speculativo. Il pensiero astratto viene meno, si perdono i significati profondi. Non a caso la regressione prelude al metaverso, alla negazione della realtà fisica. Non a caso il filosofo svedese transumanista Nick Bostrom (Oxford University) sostiene che la realtà nella quale viviamo possa essere una simulazione creata da eventuali esseri intelligenti al di fuori di essa, negando la nostra stessa esistenza in vita (o l’esistenza della vita così come la intendiamo noi).

Così, come previsto da George Orwell in 1984, la neolingua sostituisce la lingua e Il Grande Fratello – che già tutto costantemente controlla – diffonde la propria propaganda. Nuove espressioni completamente prive di significato vengono coniate: “le armi non letali”, “i vaccini” che non impediscono di contagiarsi e contagiare, “la bandiera bianca” che non significa resa sono soltanto tre esempi recenti degni della fantasia di Orwell.

Gli studiosi concordano che il pensiero si struttura in base al linguaggio. Sospetto che la diffusione planetaria di una lingua rozza come l’inglese giochi un ruolo non secondario nell’appiattimento del pensiero Occidentale: ogni problema complesso viene ridotto a uno scontro disneyano tra il bene e il male e la capacità di comprensione di un testo scritto è diminuita vertiginosamente negli ultimi decenni, fino a far dire a un Professore di una prestigiosa università americana che i suoi studenti non sono più in grado di leggere, ricordare e riassumere più di venti pagine, al punto che – per rassegnazione - gli esami “open book” sono ormai la norma.

L’essere umano medio è ignorantissimo, vive in un cono di luce talmente flebile da non sapere nulla di ciò che accade nel buio, rinchiuso in uno spazio circoscritto e bombardato dalla mistificazione.

Il fine delle élites è di giungere al governo mondiale. E’ il Great Reset, teorizzato dal Professor Klaus Schwab e messo in atto dai colossi informatici. Esseri umani e computer sono sempre più equiparati anche nell’utilizzo del linguaggio, in vista della loro ibridazione. La nascita del transumano viene vista come un’opportunità: l’uomo si fa Dio e diventa il proprio creatore (o, quantomeno, il proprio modificatore).

Ma proprio come succede in informatica, prima di installare un upgrade occorre pulire le memorie. La cancel culture e la gender culture servono proprio a questo, a fare tabula rasa in vista della nascita del transumano.

Tuttavia, per la riuscita del progetto (il più ambizioso concepito dalla mente umana), occorre creare le giuste condizioni. I filantropi lavorano incessantemente in questa direzione. Il Governo mondiale, sogno della Fabian Society, potrà realizzarsi passo dopo passo, applicando i principi teorizzati da Overton.

Consentitemi di aprire una parentesi. Negli ultimi tempi, si sente spesso menzionare “La finestra di Overton”. Pochi, tuttavia, hanno compreso correttamente di cosa si tratti e, soprattutto, sanno che la teoria che porta il suo nome è stata elaborata da un brillante avvocato e politico statunitense, Joseph Paul Overton (4 gennaio 1960 – 30 giugno 2003), prematuramente scomparso a causa di un incidente di volo.

Attivista libertario, Overton ha descritto la sua teoria in una sorta di piccolo saggio che spiega come sia possibile orientare l’opinione pubblica in un dato arco temporale. Faccio un esempio di facile comprensione: il matrimonio tra coppie omosessuali. Si possono ipotizzare cinque tipi di opinioni. Partendo da quella meno libera per terminare con la più libera, esse sono:

inconcepibile (unthinkable)

estrema (radical)

accettabile (acceptable)

ragionevole (sensible)

diffusa (popular)

legalizzata (policy)

Grazie alla propaganda, la politica può progressivamente orientare l’opinione pubblica verso il risultato auspicato (che, quale libertario, per Overton era la legalizzazione).

Così, nel corso degli ultimi cento anni, il giudizio sul matrimonio tra coppie omosessuali è passato da inconcepibile a legalizzato.

Per raggiungere questo risultato, occorre propaganda e un lasso di tempo adeguato. Al politico capace spetterà il compito di comprendere in quale momento storico l’opinione pubblica sia pronta a passare allo stadio successivo.

La teoria di Overton dimostra quanto affermato da Yuval Noah Harari: l’essere umano è un animale hackerabile. Oggi, grazie alla pervasività della propaganda e all’utilizzo di strumenti di personalizzazione del messaggio quale la profilazione, è ragionevole affermare che il lasso temporale si sia abbreviato.

L’uomo, si sa, elabora la realtà e articola il proprio pensiero in parole. Per questo la centralità dell’opera di falsificazione del linguaggio condotta dai media è un’arma formidabile usata dalle élites.

L’affermazione di Yuval Noah Harari (l’essere umano è un animale hackerabile) sposta ancora più in là le possibilità della propaganda politica. Tutti i giorni la profilazione fa sì che noi riceviamo sui nostri strumenti informatici connessi alla rete pubblicità mirate. Se per caso vado a visitare il sito di un’azienda che vende materassi, per giorni continuerò a ricevere pubblicità di materassi. Di questo bombardamento neppure siamo consapevoli. Eppure, da anni ormai non siamo più in grado di riconoscere i nostri bisogni primari perché fuorviati da bisogni indotti dalla pubblicità sempre più invadente. Naturalmente, la politica utilizza le stesse tecniche della pubblicità. Il caso del nostro Signor Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è emblematico: la sua elezione è stata preparata dall’agiografia Io sono Giorgia, esattamente come l’apparizione di un nuovo prodotto sugli scaffali del supermercato viene preceduta da una campagna pubblicitaria (del resto, si usa la locuzione campagna elettorale). Lo stesso vale per la falsa dissidenza del Generale Roberto Vannacci.

Ma l’affermazione di Harari non si limita a questo, va letta in prospettiva. Presto (probabilmente nei prossimi dieci anni), assisteremo all’impianto di modem nei cervelli umani. I messaggi non saranno più inviati a un dispositivo esterno, ma al singolo essere umano.

Telefonare senza un telefono o leggere una voce Wikipedia senza alcun dispositivo può senz’altro apparire auspicabile e magnifico a qualcuno, ma se per leggere quella voce io devo accettare di essere hackerato, la cosa assume contorni distopici.

Così, torniamo alla finestra di Overton: in un arco temporale di pochi decenni, la propaganda ha fatto percorrere passi da gigante alla nostra percezione del concetto di intelligenza artificiale. Se all’inizio del secolo scorso sembrava inconcepibile (unthinkable), che una macchina potesse essere più intelligente dell’essere umano, in un arco temporale ridotto siamo stati indotti a pensare che l’ipotesi fosse estrema (radical), poi accettabile (acceptable), ragionevole (sensible). Oggi è opinione diffusa (popular) della maggioranza delle persone che l’intelligenza artificiale sia superiore a quella umana. Il prossimo passo sarà affidarle l’amministrazione della giustizia. Peccato che si tratti di una mistificazione, perché l’intelligenza non è soltanto potenza di calcolo ma, soprattutto, intelligenza emotiva e consapevolezza.

Fateci caso, negli ultimi quattro anni siamo stati equiparati a computer: un hacker ci ha infettato con un virus e i filantropi ci hanno costretto a installare antivirus. Proprio come nell’industria informatica, hacker e fornitori di antivirus spesso coincidono.

In questo caso, ancor più inquietante è che la tecnologia dei “vaccini” a mRNA sia stata secretata perché militare.

Il governo mondiale – sempre in ossequio alle teorie di Overton - si instaura per gradi. Gli Stati Nazionali, protagonisti fino ad oggi della Storia, cedono sovranità in materie specifiche: l’Italia ha ceduto quella monetaria alla BCE, quella militare alla NATO e si appresta a cedere quella sanitaria all’OMS. E tutto questo viene fatto alla luce del sole, “democraticamente”: la vittima offre il collo al boia. Chi abbia la lungimiranza, la visione politica e la forza di rifiutare la logica del governo mondiale a trazione americana (o meglio delle élites anglosassoni) viene descritto come non democratico.

Tutto questo è già abbastanza inquietante. Ma nei giorni scorsi una notizia (tutta da verificare, per carità), ha aggiunto motivi di apprensione: la proteina spike agirebbe sul cervello umano, limitando la capacità di pensiero critico. Vaccinati contro il libero pensiero, camminiamo gioiosi verso il nostro futuro, incapaci di comprenderlo.

Agnostico, non posso neppure concludere con l’invocazione “Che Dio ci salvi”.

di Alfredo Tocchi, 20 marzo 2024