Portofino, Carlo Cracco riapre il suo ristorante il prossimo 22 marzo nonostante le voci di vendita del Pitosforo

Secondo voci raccolte da il Giornale d'Italia sarebbero in corso trattative sulla cessione delle mura tra la proprietà attuale e il gruppo Fort Partners

Siamo ancora in pieno inverno, ma a Portofino le indiscrezioni circolano veloci anche se per adesso non esiste alcuna conferma ufficiale circa la vendita del Pitosforo. Secondo voci raccolte da Il Giornale d'Italia ci sarebbe una trattativa in corso tra la proprietà delle mura e il gruppo Fort Partners, lo stesso de il Castello San Giorgio. Da sempre Il Pitosforo viene ritenuto uno dei locali gourmet più prestigiosi della zona, frequentato dal jet set internazionale, e dall’estate 2021 qui è cominciata l’era del cuoco stellato Carlo Cracco. Nel celebre borgo tutti però si chiedono se l'attività gourmet continuerà nel tempo a venire. Spifferi a parte, non mancano le complicazioni, e la strada per realizzare l’albergo di super lusso con tanto di ristorante (il Pitosforo appunto), sembra ancora lunga. Per farlo bisogna prima di tutto cambiare la destinazione d’uso del famoso Castello San Giorgio, ora ad uso residenziale, e da quanto dichiarato dal sindaco Matteo Viacava in varie interviste apparse sui quotidiani “le regole vanno rispettate da tutti”. Ad oggi esiste comunque una sola certezza, ovvero che il noto ristorante aprirà la stagione venerdì 22 marzo, come comunicato dallo stesso Cracco, con la medesima linea e struttura della scorsa estate. Il contratto in essere stipulato dallo chef vicentino dovrebbe durare ancora dodici anni, e nell'eventualità di cessione delle mura potrebbe nascere una trattativa con la nuova proprietà. Per il momento si va avanti così. Il menù rimane affidato a Mattia Pecis, giovane talento cresciuto nella brigata, che sotto la guida di Carlo Cracco propone un percorso di ricerca portando in tavola il meglio che la terra offre. Non mancano i piatti iconici reinterpretati in chiave ligure: l’Insalata Russa Caramellata, il tuorlo d’uovo marinato, il “Preboggion”, i Pansoti preparato a mano e il Gambero Viola di Santa Margherita Ligure. Da ricordare infine la decisione di lavorare ai fornelli solo con pesce proveniente dal Golfo del Tigullio, per una scelta sostenibile e per dare valore al contesto locale.