Pitti Taste, l’azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze partecipa per la prima volta al salone gastronomico
Pieve di Campoli partecipa per la prima volta al Pitti Taste 2024 e a Fuori di Taste con l’evento esclusivo “Pieve di Campoli…. all’Opera!”
Da sabato 3 a lunedì 5 febbraio 2024 Pitti Taste, storica fiera che riunisce i rappresentanti della produzione artigiana gastronomica italiana, accoglie Pieve di Campoli l’azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze. Pieve di Campoli nasce nel 1985 con l’intento di riunire in una sola unità produttiva alcune importanti realtà immobiliari e i terreni a vocazione agricola dell’Arcidiocesi di Firenze, in seguito alla nascita degli Istituti Diocesani con l’obiettivo di amministrare i benefici ecclesiastici finalizzando gli utili al sostentamento dei sacerdoti. L’azienda si trova nella provincia di Firenze, nella zona del Chianti Classico (UGA San Donato e San Casciano), e ha un’estensione di centinaia di ettari che si snodano attraverso i terreni di 7 comuni situati all’interno dei territori dei consorzi del Chianti e del Chianti Classico, con oltre 18.000 alberi di olivo che rendono l’azienda una delle realtà olivicole più grandi dell’area fiorentina. Pieve di Campoli porta a Taste le sue due linee di vini, di cui una ricalca l’espressione più tradizionale e storica dell’azienda Pieve di Campoli; mentre l’altra, Cortine, viene prodotta nell'omonima località, eredità di un vino leggendario, buonissimo, fatto dal “prete” di Cortine, don Agostino Giotti, con viti quasi centenarie (che esistono e resistono ancora oggi) nei vigneti limitrofi alla chiesa. Dal 2019 Cortine è il nome della linea di vini che, in omaggio alla storia del luogo e dei suoi protagonisti, si propone di creare un prodotto di eccellenza, espressione dei vigneti del territorio. In assaggio i Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. E proprio al Taste verranno presentati con particolare enfasi tre prodotti iconici dell’azienda olio vitivinicola dell’IDSC: l'Olio extravergine di oliva, lo stesso usato anche per la composizione del Crisma (l'olio utilizzato nei sacramenti del battesimo, cresima e ordine) e che viene consacrato il Giovedì Santo in Cattedrale, il Vin Santo di Cortine utilizzato nelle celebrazioni liturgiche di Santa Maria del Fiore, e il vino Canaiolo in purezza, vitigno ancora poco conosciuto, ma a cui l'azienda ha voluto dedicare un’etichetta perché convinta che abbia una sua precisa identità, da far conoscere a un pubblico ampio e appassionato. Pieve di Campoli organizza in occasione della manifestazione Fuori di Taste 2024 l’iniziativa Pieve di Campoli… all’Opera! in programma sabato 3 Febbraio al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, a partire dalle 18 (rigorosamente su invito) L’evento vedrà la presenza dell’Arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, del Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, prof. Luca Bagnoli e del Presidente dell’Istituto don Giuliano Landini. Un viaggio culturale ed enogastronomico di rara suggestione, in cui i prodotti dell'azienda toscana sono valorizzati da una firma d’eccezione della ristorazione nazionale, lo chef Vito Mollica del ristorante fiorentino Atto, per venire poi degustati nel Cortile del Ticciati del meraviglioso Museo dell’Opera del Duomo. Gli ospiti infatti avranno la possibilità di essere accompagnati dalle guide di Santa Maria del Fiore nella visita al museo. Accanto all’Olio Extra Vergine di Oliva, al Vinsanto e al Canaiolo, in assaggio il Chianti Classico e Gran Selezione 2020 di Cortine . La scelta della sede nasce dalla considerazione che il lavoro dell’uomo, in particolar modo a Firenze, si esprime al suo meglio nell’edificazione di opere capaci di esaltare, prima ancora dell’estetica, un rapporto totale tra la persona e il mondo che questa abita. Così, negli anni della fondazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, nascevano in concomitanza la Misericordia di Firenze e l’Ospedale degli Innocenti, testimoni di un uomo unito che veniva ispirato nella sua impresa da un umanesimo capace di generare bellezza nella solidarietà. Pieve di Campoli, si inserisce in continuità con questa storia e questi valori, come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore nasce dall'esperienza di uomini al servizio di Dio e della città di Firenze. Allo stesso modo l’agricoltura, capace di esaltare le qualità dell’uomo attraverso il lavoro della terra e il patrimonio naturale che lo ospita, rappresenta ancora di più oggi uno degli esempi più virtuosi del rapporto tra uomo e creato. “Presentare all’Opera di Santa Maria del Fiore i prodotti di Pieve di Campoli, ci auguriamo che possa essere, grazie anche all’immersione in uno dei Musei più rappresentativi di Firenze, di aiuto a cogliere con intensità e chiarezza questo filo rosso che unisce quasi mille anni di storia della Chiesa fiorentina” dichiara Don Giuliano Landini, presidente dell’IDSC.
LA STORIA DI PIEVE DI CAMPOLI, DI PROPRIETA’ DELL’ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO DELL’ARCIDIOCESI DI FIRENZE IDSC.
Nei secoli, la Chiesa è stata protagonista dello sviluppo della produzione enologica, che nel rispetto della natura e dei suoi ritmi e nel lavoro dell’uomo trova la sua consacrazione. Esperienze della base della vita religiosa e, più in generale, di un approccio cristiano all’esistenza umana. Valori sempre più attuali e pregnanti nella produzione vinicola di eccellenza, dove il produttore è prima di tutto custode attento e premuroso del territorio che lo ospita. Spinta da queste premesse, nel 1985, a seguito della creazione dell’ente Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, nato con l'obiettivo di amministrare i benefici ecclesiastici, ha origine l’azienda agricola Pieve di Campoli. 50 ettari vitati tra le zone di produzione del Chianti e del Chianti Classico e altri 100 che oggi con 18.000 piante di olivo, rendono Pieve di Campoli una delle realtà olivicole più grandi dell’area fiorentina. Le etichette dell’azienda nascono in diversi terroir siti nei comuni di San Casciano e Barberino - Tavarnelle Val di Pesa le cui altitudini, esposizioni e microclimi danno vita a una gamma variegata di vini di grande carattere ed eleganza, pensati per esprimere fedelmente il territorio in cui nascono, grazie anche ad alcuni impianti (storici) di oltre mezzo secolo di vita. I prodotti si dividono in due linee: Pieve di Campoli (San Casciano), sotto cui nascono il Chianti, il Chianti Classico Annata e Riserva, il Rosato e il Vin Santo e Cortine (San Donato), località dove è situata la cantina di vinificazione e la bottaia, da cui nascono i tre omonimi Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione e Il Canaiolo e il Vinsanto del Chianti Classico, quest’ultimo usato per le celebrazioni della Cattedrale di Firenze. L’attività dell'Istituto si inserisce nel solco della tradizione di preti contadini che per tanti anni sono stati punto di riferimento per la coltivazione viticola del Chianti Classico. A Cortine, prima ancora della nascita dell’azienda, Don Agostino Giotti, complice anche una personalità spiccata, produceva un vino che ben presto fece parlare di sé, quando tra le campagne si sparse la voce di un prete che produceva un vino “leggendario”. A Cortine nascono vini da vigne di oltre mezzo secolo, veri e propri cru dell’azienda come la Gran Selezione Cortine dell’UGA San Donato, rappresentante dell’azienda nel neonato progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico dedicato proprio alle Gran Selezioni del Gallo Nero. Oggi la produzione è affidata all’esperienza e alla competenza dell’enologo Andrea Paoletti con i suoi 15 anni come direttore agrario da Antinori ed i suoi 20 di consulenza presso la cantina Ornellaia; con consulenze vari paesi nel mondo come Turchia, Montenegro, USA, Georgia ed Ungheria per svolgere il suo lavoro.
“L’azienda è attenta in tutte le fasi, sia di coltivazione che di produzione, a mantenere presenti quei valori che sono alla base del proprio lavoro, primo fra tutti il rispetto consapevole per la terra, per non perdere “la tenerezza con il Creato” come dice Papa Francesco – afferma Don Giuliano Landini, presidente IDSC Firenze - L’azienda Pieve di Campoli con la ricchezza del suo retaggio storico, promuove responsabilmente la propria identità e vocazione aggiungendo valore e bellezza alla sua attività oleovinicola tesa a favorire processi virtuosi e sostenibili come esplicitati nell’enciclica Laudato sì. In questo, di particolare importanza anche la collaborazione con le aziende agricole degli altri Istituti diocesani d’Italia e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che sperimenta da noi forme di analisi e processi migliorativi”.
Il territorio del Chianti è vocato da secoli alla produzione del vino di Eccellenza. Qui il Sangiovese, vitigno ostico in gran parte del mondo, trova la sua naturale consacrazione e le diverse esposizioni, altitudini e i differenti microclimi, e suoli regalano sfumature sempre diverse al carattere unico del vitigno principe di questa zona. Pieve di Campoli è un esempio perfetto di questa ricchezza nella diversità. I vini dell’azienda nascono su pendii collinari o declivi terrazzati con esposizioni varie ma tutte caratterizzate da condizioni che garantiscono le migliori rese in termine qualitativo. I più vocati sono stati scelti per diventare veri e propri Cru. Se il Sangiovese Toscano è il vitigno predominante, trovano spazio nei terreni dell’azienda altri vitigni autoctoni come Malvasia Bianca e Trebbiano per le uve bianche, Canaiolo, Colorino e Pugnitello per le nere a cui si aggiungono piccole quantità di internazionali come Merlot e Petit Verdot. Di questa linea fanno parte i vini più storici e tradizionali dell’azienda, che nascono da ceppi di oltre 50 anni d’età. La sintesi tra il Sangiovese e i terroir dell’azienda donano a questi vini un’immensa varietà ed unicità, grazie anche all’interazione con altri vitigni autoctoni come il Canaiolo e, per il Chianti, una piccola percentuale di uve bianche di Trebbiano e Malvasia. Tra i prodotti dell’azienda rientrano il Chianti Pieve di Campoli DOCG, Chianti Classico Pieve di Campoli DOCG, Chianti Classico Riserva Pieve di Campoli DOCG, Rosato Pieve di Campoli IGT, Chianti classico Cortine DOCG, Chianti Classico Riserva Cortine DOCG, Chianti Classico Gran Selezione Cortine DOCG, Chianti Classico Riserva Magnum 1,5LT Cortine DOCG. Il Vin Santo a Pieve di Campoli è il re indiscusso dell’azienda. Realizzato seguendo i rituali di realizzazione di questo straordinario prodotto attraverso un processo naturale, a partire dalla sua vendemmia, completamente manuale. Il suo affinamento va spesso anche oltre i cinque anni d’età, all’interno del frantoio a San Casciano Val di Pesa, luogo iconico della fattoria. È proprio in questo luogo antico e nascosto che il Vin Santo invecchia all’interno di caratelli da 50 oppure da 80 litri, alcuni di castagno ed alcuni di rovere, che lo cullano negli anni attraverso le alternanze delle stagioni ed i cambi di temperatura, rendendolo ancora più dolce. Due le etichette che vengono proposte al pubblico, entrambe messe in commercio solo nelle annate migliori. L’azienda ha attualmente in commercio Vin Santo che ha dai 15 ai 20 anni di invecchiamento, con alcune bottiglie Pieve di Campoli che risalgono all’annata 2006 e della linea Cortine all’anno 2001. L’azienda produce inoltre un vino passito da Messa che ha mantenendo nei secoli la sua funzione religiosa ad uso esclusivo nei rituali per la liturgia non viene venduto al pubblico ed è appannaggio solo dei sacerdoti.
Non da meno è l’olio, simbolo dello spirito, risorsa per l’uomo. Gli Oli Pieve di Campoli uniscono le due anime dell’azienda: quella produttiva, fatta di passione e competenza finalizzate alla nascita di un grande prodotto e quella spirituale. L’Olio dell’azienda infatti non è solo un olio qualitativamente eccelso, ma anche un prodotto utilizzato nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore nel Giovedì Santo e distribuito nelle parrocchie della diocesi per diventare parte delle funzioni sacramentali. Così come i suoi ramoscelli vengono distribuiti dopo la benedizione nel rito della Domenica delle Palme, simbolo universale di pace, sia per la cultura laica che quella religiosa. I terreni che comprendono le 18 mila piante, si trovano in diversi comuni tra le aree di produzione del Chianti e del Chianti Classico. Le cultivar principali sono il Moraiolo, il Frantoio, il Leccino ed il Correggiolo, nel pieno rispetto della tradizione del terroir in cui nascono. L’Olio EVO Pieve di Campoli 0,25 LT, 0,75 LT, 1 LT. è ottenuto da olive in blend Frantoio, Correggiolo, Moraiolo, Leccino e Pendolino. Ha un odore fruttato ed un sapore mediamente piccante con note di carciofo e cardo. Si presenta di colore verde intenso con piccole screziature dorate.