La mortadella celebrata dal New York Times conquista gli Stati Uniti e diventa la regina dei salumi

L'insaccato italiano sta spopolando in America con vendite raddoppiate

La mortadella alla conquista dei palati americani, e anche il New York Times celebra il salume diventato un prodotto sempre di maggior tendenza. Quella dell’insaccato originario di Bologna negli Usa è una storia travagliata: insieme ad altri prodotti ne è stata bandita l’importazione dalla Food and Drug Administration statunitense dal 1967 al 2000 a causa di persistenti epidemie di influenza suina, e solo in seguito la mortadella importata di alta qualità è tornata Oltreoceano. Prima grazie alla tendenza dei ristoranti di utilizzare più parti possibili di un animale per i propri piatti, poi con l’aiuto delle leggi sull’etichettatura dell’Unione Europea, ora la mortadella sta vivendo un incredibile successo, riconosciuto e celebrato ovunque. Basti pensare che le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno registrato un’impennata passando dalle 786 tonnellate del 2019 a 1200 nel 2022 secondo i dati di Assica, (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi). Numerosi gli chef che hanno guidato la recente rinascita del gustoso salume negli Usa, facendolo passare dalla fascia bassa della gastronomia a prodotto centrale dei taglieri di salumi. Nella sua celebrazione della mortadella, il New York Times ripercorre anche la storia dell’insaccato in Italia, dove il suo prestigio raggiunse l’apice durante il Rinascimento, quando ingredienti come i grani di pepe dell’Asia orientale e i pistacchi del Mediterraneo erano incredibilmente costosi e il cibo artistico divenne popolare per famiglie come i Medici e i Borgia. Poi, la mortadella si è evoluta in una tradizione quotidiana, mangiata a cubetti con il Lambrusco come aperitivo, o macinata nel ripieno dei tortellini in brodo.