La lettera di Daniela in ricordo del padre e artista Gianfranco d'Angelo; "Mi manca quell'uomo innamorato della vita"

Inaugurata di fronte agli studi di Striscia la Notizia “Piazza Gianfranco D'Angelo"; Antonio Ricci: "Per me è importante non dimenticare”

Qualche settimana fa ho ricevuto una telefonata da Antonio Ricci, il quale mi annunciava di essere finalmente riuscito a realizzare il progetto di intitolare la piazzetta antistante gli studi di “Striscia la notizia” a mio padre: Gianfranco D'Angelo. Mi ha detto:”non aspettarti chissà che piazza eh?!E' una piazzetta! Ma per me è importante non dimenticare”.

All'inaugurazione di “Piazza Gianfranco D'Angelo” c'erano tutti gli autori del Drive in e sono state dette cose molto belle, in primis proprio da Antonio Ricci, che ha ricordato aneddoti dei bei tempi in cui, lavorando tutti insieme, hanno cambiato la storia del varietà televisivo.

E allora anche io voglio ricordare l'artista, oltre che il padre. Lui ha sempre amato il suo lavoro, era la sua vita. Ci si è dedicato anima e corpo fin dai primissimi tempi. A quei tempi, per mantenere la famiglia, aveva un lavoro ”normale”, ma appena staccava correva a darsi da fare in teatro, perchè far ridere il pubblico e donare alle persone un po' di felicità era ciò che, a sua volta, lo rendeva felice.

Mio padre era un uomo estremamente generoso sia nella vita che sul lavoro. Non ha mai tolto una battuta efficace a un collega per paura che gli rubasse la scena; diceva ”Se tutti abbiamo la nostra parte di successo il risultato sarà migliore e il pubblico più soddisfatto”.
Come anche Antonio Ricci ha ricordato, aveva una memoria prodigiosa. Ai tempi del Drive in, per avere monologhi che fossero più attuali possibili, gli autori aspettavano l'uscita delle prime notizie del mattino nel giorno della messa in onda. Scrivevano il monologo, lo davano a papà alle prime luci dell'alba lui lo mandava a memoria nel giro di un'ora e poi in studio a registrare. Buona la prima.

Era un perfezionista. Quando ha ripreso il teatro, dopo gli anni d'oro della televisione, ha sempre curato i testi delle piece che portava in scena, li migliorava continuamente; ma non fino alla data del debutto, no! Ci rimetteva la mano per cercare di migliorare una battuta o l'effetto comico di una scena fino all'ultimo giorno di repliche (con buona pace dei colleghi che quasi tutte le sere si trovavano a dover cambiare qualcosa).

Mi manca mio padre, quell'uomo un po' buffo, buono e generoso. Quello che amava stare in compagnia degli amici, sempre, a costo di portarseli tutti in vacanza dovunque si potesse. Quello che c'era sempre quando ne avevi bisogno. Quello che credeva nel valore della libertà. Mi manca anche quello un po' distratto, pazzerello e pieno di contraddizioni, ma sopratutto e sempre lavoratore indefesso, che fino all'ultimo ha fatto le ore piccole alla ricerca della battuta giusta, fosse anche solo per un piccolo video su instagram. Mi manca quell'uomo innamorato pazzo della vita. Mi manchi papà.