Luigi Crespi ritorna in radio in maggio. Il nuovo programma sulla talk radio “Giornale Radio”
“La radio è stata il mio primo amore"
Ne “L’Attimo Fuggente” il programma che tutte le mattine Luca Telese conduce su Giornale Radio, la talk radio che si sta imponendo all’attenzione soprattutto negli ultimi tempi, c’era Luigi Crespi (ex sondaggista, Brand Manager, ed esperto della comunicazione). E si è lasciato sfuggire una ghiotta anticipazione: torna a condurre un nuovo programma radio di grande attualità. Proprio su Giornale Radio, l’emittente di informazione che fa capo a Domenico Zambarelli.
“La radio è stata il mio primo amore, alla fine degli anni ’70 trasmettevo a Radio Canale 96, per poi passare a Radio Regione, per poi chiudere la mia carriera di conduttore radiofonico a Radio Popolare”. Così ormai ufficialmente, sui suoi social, Luigi Crespi annuncia il suo ritorno alla radio.
“La Radio l’ho re-incontrata – dice – quando mi sono occupato delle prime rilevazioni di ascolto professionale con un’indagine che si chiamava “Radiobank” che all’inizio degli anni ’90 ha accompagnato e sostenuto la nascita dei Network”.
Consapevole che la comunicazione è una delle attività umane più influenzate dai cambiamenti tecnologici, Crespi ha ritenuto necessario un corso di aggiornamento: l’idea era quella di ritornare a trasmettere alla notte come faceva ai tempi di Radio Regione, ma Daniele Biacchessi che ha conosciuto proprio all’epoca ed oggi è station manager dell’emittente che lo ospiterà, lo ha avvisato che la notte non è più quella di un tempo. Ecco perché ha cominciato a studiare la notte per preparare il programma.
Esiste una grande comunità di giovani che, soprattutto il venerdì e il sabato, abbandona gli schermi ed esce: sono attratti dalla movida, un itinerario tra locali in cui si beve, si chiacchiera, si incontrano persone. Non c’è molto di diverso nelle vie, nelle piazze: alcol, gente allegra che si diverte, qualche rissa, droghe vecchie e nuove, gente triste, prostituzione, all’interno di una cornice di locali etnici e psichedelici.
“Se la tecnologia non ha l’obiettivo di migliorare le nostre vite ma di arricchire chi la sa usare, ti rendi conto che sulla rete puoi comprare qualsiasi cosa, proprio tutto, e mi ha colpito una community di 31mila persone nata per la vendita di droghe: cocaina, erba e pasticche di ogni tipo te le spediscono a casa, 3 grammi di colombiana a 180 euro ma devi pagare anticipatamente e in moneta elettronica. Bitcoin è la valuta che preferiscono, tutto così asettico e pulito, la tua portinaia ti consegna un pacco anonimo e il weekend è garantito. Lo trovo sconcertante.”