Noma, chiude a Copenaghen il miglior ristorante del mondo

Per lo chef del celebre locale danese i costi risultano oggi insostenibili e il settore è da ripensare

Un nome celeberrimo della ristorazione mondiale si prende una lunga pausa di riflessione. Non più sostenibile, dal punto di vista dei costi e dei ritmi di lavoro. Così René Redzepi, visionario chef, ha annunciato la prossima chiusura del suo locale gourmet Noma (acronimo di Nordic Mad, cibo in danese) di Copenaghen. Un'idea pensata negli ultimi due anni che si concretizzerà a fine 2024 con la volontà di una totale riorganizzazione dei luoghi e dello staff. Famoso per menu stagionali che valorizzano al cento per cento i prodotti della Scandinavia, dalle carni di renna ai licheni, dai gamberetti neri delle gelide acque del mar del Nord alle bacche e ai funghi, sin dalla sua apertura quattro lustri fa, ha trasformato l’alta cucina del suo Paese spingendo sull’identità territoriale e facendosi portavoce della tradizione locale anche a scapito della raffinatezza internazionale. I palati gourmet di ogni angolo del globo pianificano viaggi e vacanze per sedersi alla sua tavola (con sei mesi di lista d’attesa) nel quartiere di Cristiania e il successo lo ha portato più volte sulla vetta della classifica dei World’s 50 Best Restaurants. Ora gli appassionati dovranno affrettarsi per conquistare gli ultimi posti da qui al 2024 prima di una chiusura che non si sa quanto possa durare. Il Noma però lascerà una porta aperta, così da divenire un laboratorio alimentare a tempo pieno, sviluppando nuovi piatti e prodotti per la sua attività di e-commerce, Noma Projects, e le sale da pranzo saranno aperte solo per pop-up periodici. Il ruolo di Redzepi diventerà qualcosa di più vicino al chief creative officer che allo chef.