Le mie scuse a Jonathan Bazzi, la memoria mi ha tradito: due errori nel discorso di presentazione del mio libro
Ho sbagliato a citarlo ad esempio, non ha vinto il Premio Strega e non è malato di AIDS
Ho scritto un discorso di presentazione del mio romanzo.
Tra le altre, ho scritto questa frase:
"Non sono diventato uno scrittore, ho sprecato il mio talento perché ho peccato di presunzione. Ciò nonostante, io continuo a pensare che se i miei editoriali non compaiono su Il Corriere della Sera o su La Repubblica (dove scrivono deficienti cognitivi che non voglio neppure nominare), se il Premio Strega viene assegnato a Jonathan Bazzi (autore Mondadori) e non a me, la colpa è di chi legge i miei lavori e giudica sempre e soltanto l’uomo, non i lavori. Come se davanti a un’opera di Oscar Wilde un agente letterario si fosse limitato a osservare che era gay. Jonathan Bazzi è gay, è malato di AIDS e vince il Premio Strega. Michela Murgia era soprattutto una persona che odiava il suo prossimo ed è stata quasi santificata."
Ho commesso due errori: Jonathan Bazzi è arrivato soltanto in finale, ma non ha vinto il Premio Strega. Jonathan Bazzi ha l'HIV, non l'AIDS. Credevo che HIV e AIDS fossero sinonimi, ma leggo che AIDS identifica uno stadio clinico avanzato dell'infezione da HIV.
Non ho nulla contro Jonathan Bazzi. La mia frase è chiara: giudicando l'autore e non l'opera, gli editor rendono un cattivo servizio alla letteratura.
Jonathan Bazzi si è risentito e io gli domando scusa. Anche se non sono io che ho fatto della mia vita privata una questione pubblica, ma lui.
Aggiungo che mi dispiace se lui si è sentito (o si sentirà) offeso dal fatto che l'ho citato come esempio.
Ho sbagliato e - per una volta - ho scritto qualcosa di impreciso. Ci sono rimasto male, la mia memoria mi ha tradito e, di nuovo, domando scusa. A Jonathan Bazzi e ai lettori.