Lutero liberò l’uomo dal potere della Chiesa Cattolica , ma lo consegnò al dominio della mente. Oggi, Shri Mataji la Madre Divina tramite Sahaja Yoga invita a un nuovo risveglio spirituale : percepire dentro se stessi, Dio

Dio non si pensa, si percepisce : da Lutero a Shri Mataji, la Madre Divina ,: "la nuova Riforma spirituale interiore”

Cinque secoli dopo la Riforma protestante, gli insegnamenti di Shri Mataji, la Madre Divina, ci mostrano che la vera conoscenza spirituale non appartiene alla mente ma al cuore, e che il divino non si pensa: si percepisce dentro se stessi.

L’Occidente che ha dimenticato il respiro vitale di Dio

Nel XVI secolo, quando Martin Lutero inchiodò le sue tesi alla porta della cattedrale di Wittenberg, non poteva immaginare che quel gesto avrebbe mutato per sempre il modo di credere dell’Occidente. Con la Riforma, la fede si fece coscienza, la preghiera divenne parola, la salvezza un dialogo personale con Dio. Ma, poco a poco, l’uomo imparò più a pensare Dio che cercare di ascoltarlo.

Da allora, il cristianesimo protestante ha custodito la forza morale della fede, ma ha perso il sacro misticismo, ma soprattutto ha perso la Madre di Dio e con Lei l’aspetto femminile di Dio. Maria, l’Intermediaria del silenzio, è scomparsa dagli altari, e con lei è svanito quel poco che il cristianesimo aveva conservato del principio femminile di Dio che nutriva la grazia e l’accesso alla mistica relazione con Dio. La mente si è, quindi, affermata come unica via, unico strumento per cercare la verità, ritenuta essere concetto astratto, in definitiva un pensiero umano. Cosicchè la mente è divenuta allo stesso tempo il trono e la prigione del cristiano moderno.

La mente come illusione

Pertanto, la modernità in cui viviamo è la figlia spirituale della Riforma la quale ha sostituito il mistero con il concetto, l’esperienza con l’analisi. Con la conseguenza che il pensiero, la razionalità estrema ha divorato la vita. Abbiamo imparato a spiegare il mondo, ma non più a sentirlo interiormente ed a viverlo con il nostro cuore.

Indubbiamente il protestantesimo ha donato all’Occidente la libertà di pensare, ma anche il peso di una ragione che non conosce più il silenzio. Dio è rimasto, ma in una forma astratta e fredda come una formula matematica logica deduttiva. Eppure, nel cuore dell’uomo, la nostalgia del sacro non è mai morta.

Shri Mataji la Madre Divina : la Madre Pura che risveglia la parte divina che ognuno porta in sé

Nel XX secolo, in un tempo che sembrava aver smarrito l’anima, Shri Mataji la Madre Divina ha reso possibile a tutta l’umanità l’esperienza anticamente riservata a pochi mistici: il contatto diretto tra l’essere umano e la propria sorgente divina. Tramite in propri insegnamenti denominati Sahaja Yoga, ha insegnato che non serve fuggire dal mondo per incontrare Dio, basta risvegliarlo dentro se stessi dichiarando apertamente che :“Non puoi conoscere il significato della tua vita finché non sei connesso con il Potere che ti ha creato.”

Non si tratta , quindi, di una filosofia, ma di un’esperienza reale che Shri Mataji, la Madre Divina, era in grado, e lo sono oggi i suoi discepoli,  la quale consiste nel risvegliare in chiunque lo desideri la Kundalini, l’energia primordiale, materna e divina che giace alla base della colonna vertebrale e che, una volta risvegliata, consente di percepire la propria essenza spirituale, chiamata anche il Sé, la parte più pura e luminosa dell’essere umano.  

La presenza nel mondo di Dio come Madre e il ritorno del principio femminile

Nell’esperienza spirituale resa possibile da Shri Mataji, la Madre Divina , il divino non è un concetto  astratto, un Dio lontano ma è presente nel mondo ed in ogni essere umano come Madre: l' energia spirituale d’amore che avvolge, nutre e guida ogni essere vivente.

È l’energia creatrice che sostiene la vita e che, quando viene risvegliata, riconduce l’essere umano alla propria natura spirituale più profonda. Nell’abbraccio della Madre Divina, la mente tace e il cuore riconosce di essere parte di un mondo che va oltre la materia , oltre la rincorsa dell’attimo fuggente, oltre il caotico fluire quotidiano oltre le angosce e le preoccupazioni giornaliere. Maria, la Madre di Dio simbolicamente, ritorna, non solo come figura esterna da venerare, ma soprattutto come energia interiore da risvegliare: in sanscrito è conosciuta con il nome di Shri Adi Shakti, il principio femminile primordiale universale che ha creato il mondo ed anche l’umanità.

Tu non sei questa mente

L’insegnamento di Shri Mataji, la Madre Divina, rovescia il paradigma moderno affermando :“Tu non sei questo corpo, non sei questa mente: tu sei lo Spirito. Questa è la verità più grande.”

Pertanto, la mente, tanto esaltata dal razionalismo occidentale, viene finalmente ricondotta al suo vero ruolo.

Non è più il centro assoluto dell’essere umano, né la padrona dominatrice e inquieta, ma diventa il supporto del cuore, lo strumento attraverso cui la coscienza si esprime.

L’uomo moderno, immerso nei pensieri e lontano dal proprio silenzio interiore, riscopre, nel risveglio della propria Kundalini, la via del ritorno a se stesso, atteso che quando la mente si placa, l’energia divina comincia a fluire spontaneamente, donando pace, silenzio e attimi di autentica beatitudine: la mente tace, e il cuore finalmente ascolta.

D’altra parte Shri Mataji afferma che l’esperienza della Realizzazione del Sé è il primo incontro con la Realtà.”

Quindi non si tratta più di credere, ma di sentire: un’esperienza sottile che riconcilia corpo, mente, desideri e spirito.

L’unione che manca all’Occidente

Cinque secoli dopo Lutero, l’Occidente e l'umanità intera ha il forte bisogno di un’altra riforma, non della dottrina, ma della percezione. Sahaja Yoga non ci si oppone al cristianesimo bensì lo realizza, lo approfondisce, lo riporta ad esser tutt’uno nel cuore, nella mente, nel corpo e nei desideri. Unisce il Logos: la parola, la ragione, il concetto astratto alla Shakti: l’energia, la compassione, la vita. E, quindi , potremo affermare che dove la mente si ferma, comincia il sentire spirituale .E nel silenzio, Dio torna a parlare, non come idea, concetto astrato, ma come presenza viva.

Forse è questo il compito spirituale del nostro tempo: riconciliare Lutero e Maria, Madre di Dio e Dio Madre; la Parola, il concetto tramandato tramite le scritture con il Silenzio, la coscienza, la grazia e la beatitudine. In buona sostanza Shri Mataji la Madre Divina  non chiede di rinunciare alla ragione, ma di renderla testimone del cuore illuminato. Perché, come diceva lei stessa “La divinità non è una moda. È un modo di vivere. È il bisogno del tuo essere. Dovete diventare quella realtà divina dentro di voi.”

E in quella esperienza spontanea e divina insieme, si cela il messaggio che l’Occidente attende da secoli: ritrovare nel proprio corpo il sacro, per rendersi conto che Dio non può essere capito, razionalizzato  e concettualizzato ma esclusivamente vissuto e seguito interiormente attraverso la percezione della Ruach, la brezza fresca, manifestazione della creazione di Dio Madre , il soffio di Dio che vibra nel mondo e restituisce vita a ogni cosa;  il respiro divino che aleggiava sulle acque primordiali e continua a muoversi in ogni cuore risvegliato; . la presenza nel mondo di Dio come Madre: la stessa forza che anima l’universo e risveglia lo spirito divino dell’essere umano.

Questo breve articolo, nasce dall’incontro fra due correnti di coscienza: la tensione razionale e interiore del cristianesimo riformato e la via esperienziale e vivente dello stato meditativo di Sahaja Yoga donato all’umanità da Shri Mataji, la Madre Divina . L’intento non è sincretico, ma riconciliativo : proporre una riflessione su come la spiritualità occidentale possa oggi ritrovare equilibrio fra parola-concetto astratto  e silenzio, pensiero e vibrazione reale sperimentabile, fede e percezione diretta del divino. Scrivere di Lutero accanto a Shri Mataji la Madre Divina significa riconoscere che la libertà spirituale dell’uomo moderno è un cammino ancora incompiuto, che chiede di unire la mente illuminata alla grazia del cuore.

Cenni storici  ed una ulteriore riflessine finale : Lutero e la spiritualità contemporanea, due libertà, un’unica nostalgia

  1. La libertà della coscienza Quando Lutero spezzò i vincoli della Chiesa di Roma, lo fece in nome della libertà della coscienza: nessun sacerdote, nessuna istituzione poteva più frapporsi tra l’anima e il suo Dio. Fu la nascita dell’uomo spirituale moderno, libero di cercare dentro di sé la verità. Ma quella libertà, con il passare dei secoli, si trasformò in solitudine. L’uomo, affrancato dai dogmi, si ritrovò prigioniero della propria mente: solo, davanti alla lontananza siderale di un Dio ormai astratto, lontano dal mondo, ridotto a dottrina da accettare per fede cieca. Dio si era fatto idea umana e la fede, pensiero.
  1. La libertà dell’esperienza Quattro secoli dopo Lutero, Shri Mataji, la Madre Divina, restituisce all’umanità un’altra forma di libertà: non quella di pensare Dio, ma di sentirlo dentro di sé, come la Ruach , la brezza fresca e divina della Creazione. Nei suoi insegnamenti, la grazia non è un concetto da comprendere, ma un’energia viva che si manifesta nel corpo come vibrazione sottile, come esperienza concreta dello Spirito di Dio che scorre nel cuore. Dove Lutero aveva aperto la porta della mente, Shri Mataji apre quella del cuore, riportando il divino dalla parola , dal concetto astratto al energia materna divina, dal pensiero all’esperienza viva.
  1. Due riforme, una stessa direzione Entrambi i movimenti nascono da una stessa necessità di autenticità: rimuovere le sovrastrutture e ritrovare la sorgente. La Riforma protestante fu un atto di purificazione intellettuale, un ritorno alla verità della coscienza. Lo stato meditativo di Sahaja Yoga, invece, è una purificazione energetica e concreta, che conduce alla percezione diretta di Dio come energia suprema e materna, presente anche nel cuore di ogni essere umano. L’una ha liberato la fede dai riti, l’altra la libera dai pensieri, aprendo la via all’ascolto silenzioso di Dio dentro di sé.
  1. La nostalgia dell’unità Oggi, nell’epoca della frammentazione, la loro eredità si può ricomporre in una sola direzione: ritrovare l’unità perduta tra spirito e materia, parola- concetto astratto e silenzio, Dio e mondo. Sicuramente la spiritualità del futuro, come suggeriva anche Paul Tillich, non sarà più “una fede contro il dubbio”, ma “una consapevolezza che abbraccia il mistero”.
  2. Conclusione – Il Dio che non è mai morto Pertanto, Dio non è morto, come scrisse Nietzsche: è vivo, presente e palpitante nel cuore del mondo. Non si è ritirato nei cieli né dissolto tra le astrazioni della mente umana, è rimasto qui, nel respiro, nella natura, nel silenzio interiore di chi lo cerca davvero. Shri Mataji, la Madre Divina, ci ha permesso di imparare che per conoscerlo non occorrono dogmi né teorie, ma solo il desiderio sincero di vivere interiormente questa connessione primordiale. Attraverso il risveglio della Kundalini, l’energia materna e divina che dimora in ciascuno di noi, diventa possibile percepire la presenza viva di Dio: non più un concetto da pensare, ma una realtà da sentire: la brezza fresca che attraversa l’anima e la riconduce alla sua origine.