Verità e propaganda: la vera ragione del riarmo europeo è mascherare il fallimento delle politiche economiche degli ultimi cinquant'anni
Dalla storica visita in Cina di Richard Nixon del 1972 alla presidenza di Donald Trump: opporsi al cambiamento è un errore storico che avrà conseguenze devastanti
Tre notizie della scorsa settimana. La prima: Il Corriere della Sera, 27 agosto 2025, Il coraggioso Merz e il Welfare State (di Danilo Taino) “Sabato scorso Merz ha detto una cosa che tutti sanno ma che nessuno osa dire. «Lo Stato sociale che abbiamo oggi non può essere finanziato con ciò che produciamo nell’economia»”. Straordinario esempio di propaganda, l'articolo vuole convincere il lettore che il welfare state va abolito, pena il collasso del sistema economico.
La seconda: ripresa, sintetizzata e tradotta da varie testate economiche: “Il mercato obbligazionario del Regno Unito sta crollando”: Oggi, il rendimento di un'obbligazione 30Y nel Regno Unito è salito al 5,64%, il livello più alto dal 1998. I rendimenti nel Regno Unito sono ora 15 volte superiori rispetto al minimo del 2020, solo 5 anni fa. La maggior parte delle persone non si rende conto di quanto sia grave il quadro economico nel Regno Unito. Entro il 2073, il debito del Regno Unito sarà pari al 274% del PIL. La crescita del PIL nel Regno Unito è completamente piatta nel Q3 2024 e poi è diventata negativa. I rischi di recessione sono in aumento, le assunzioni stanno rallentando e i prezzi sono tornati in aumento. Sembra che il Regno Unito si stia avvicinando alla stagflazione per la prima volta dal 2008. I fallimenti hanno toccato i livelli del 2008 nel 2024.
La terza: A Kragujevac, dove dovrebbe nascere la nuova Panda elettrica, la multinazionale italo-francese ha messo in piedi un sistema di sfruttamento che fa impallidire le peggiori pratiche coloniali. Non riuscendo a trovare serbi disposti a lavorare per 600 euro al mese con turni straordinari obbligatori anche il sabato, Stellantis ha deciso di importare 800 operai dal Nepal e dal Marocco. Una "soluzione" che conferma la logica spietata di chi considera i lavoratori carne da macello intercambiabile.
Il paradosso è agghiacciante: in una città con 9mila disoccupati, l'azienda preferisce far viaggiare operai da migliaia di chilometri di distanza piuttosto che pagare salari dignitosi. I lavoratori marocchini vengono stipati 5-6 per appartamento, trattati come bestie da soma con contratti da fame mascherati da "indennità di trasferta".
È il tradimento industriale definitivo: un'azienda che si presenta come campione dell'innovazione elettrica mentre pratica dumping salariale degno dell'Ottocento.
Queste tre notizie, apparentemente così diverse, sono in realtà strettamente connesse tra loro: dalla storica visita in Cina di Richard Nixon del 1972 alla presidenza di Donald Trump il mondo è cambiato per sempre. Le delocalizzazioni industriali hanno spiegato tutto il loro effetto disgregatore del tessuto produttivo, la Cina è la fabbrica del mondo e l'Europa reagisce mascherando la gravità della crisi in atto e – peggio – cancellando le conquiste di civiltà che dovrebbe difendere ed esportare nel resto del pianeta.
Smantellare il welfare state e applicare contratti e condizioni di lavoro diverse a cittadini provenienti dal “terzo mondo” sono rimedi aberranti, che offendono la mia sensibilità di essere umano e di giurista.
Uomini di BlackRock, Starmer e Merz (già presidente del Consiglio di Sorveglianza di BlackRock in Germania) portano avanti l'agenda 2030 proprio oggi che il Presidente ad interim del World Economic Forum è Larry Fink, fondatore di BlackRock: il capitalismo finanziario controlla la politica.
Il sistema finanziario mondiale ha necessità di una crescita economica continua. Lo spettro della stagflazione (= recessione + inflazione) è la vera causa della pandemia e del riarmo. L'ho scritto decine di volte (e prima di me gli ottimi Davide Rossi e Giorgio Bianchi): grazie all'economia delle emergenze, la finanza matura utili, nonostante tutto. Il meccanismo è elementare: si investe nella produzione di beni o servizi il cui acquisto può essere imposto dalla politica, divenuta braccio della finanza (vaccini, armi).
La Germania si avvia a smantellare il welfare state proprio mentre alloca una quota enorme del PIL all'acquisto di armi. I numeri sono questi: costo del welfare state tedesco: 445 miliardi di euro all'anno. Fondi stanziati per il riarmo 100 miliardi di euro all'anno.
Alcuni commentatori hanno evidenziato che – grazie al riarmo – la Germania riconvertirà il proprio comparto industriale. Io – sommessamente – mi permetto di aggiungere che la riconversione al militare dell'industria automobilistica ha un senso unicamente se si prevede che esista un mercato a lungo termine per le armi. La risposta sincera di un amico analista finanziario a questa mia osservazione è stata: “Il mercato a lungo termine per i vaccini e le armi si crea, basta alimentare pandemie e conflitti”.
Echi di George Orwell, 1984, la guerra permanente...
In questo contesto distopico, intellettuali di caratura mondiale come Franco Cardini lanciano appelli che condivido in pieno.
Qui in home page è pubblicato l'ultimo: spero che in molti aderiscano all'iniziativa e contribuiscano alla formazione di un serio movimento di opposizione.
di Alfredo Tocchi, 4 settembre 2025