Il fronte russofobico non vuole che il russo Gergiev diriga l'orchestra a Caserta: il trionfo della censura democratica
Una vicenda surreale, che merita di essere commentata
Si sta creando un vero e proprio vespaio in relazione al concerto, programmato a Caserta per il 27 luglio, diretto dal russo Gergiev. Il fronte unito russofobico e genuflesso all'imperialismo di Washington vuole impedire che il concerto si svolga: è inammissibile, per detto coro virtuoso, che un russo possa dirigere il concerto in Italia. Anche il ministro Giuli si è avventurato a sostenere che c'è il rischio della propaganda russa: non è chiaro tuttavia come un direttore d'orchestra possa fare propaganda mentre dirige. Certo è invece che l'occidente, anzi l'uccidente liberal-atlantista, si sta sempre più coprendo di vergogna e sta sprofondando nel baratro. Dopo aver provato a mettere al bando dalle università Dostoevskij, accusato di essere un putiniano in pectore, adesso è la volta del direttore d'orchestra Gergiev. Siamo arrivati alla guerra culturale contro la Russia; guerra culturale che, in realtà, è la guerra che l'occidente sta conducendo contro la cultura e dunque anche contro la propria, considerato il fatto che la cultura russa è parte integrante della civiltà europea. Vi è stata anche una partecipata adesione di intellettuali che hanno firmato un appello per impedire a Gergiev di dirigere l'orchestra. Il mio maestro Costanzo Preve diceva che la nostra è la prima epoca storica in cui gli intellettuali sono più stolti della gente comune. Forse non aveva poi tutti i torti. Onore invece al presidente della regione Campania, De Luca, che per ora (vedremo se reggerà alle tante pressioni) ha respinto le richieste del fronte unificato russofobico e ha deciso di permettere il regolare svolgimento del concerto.
di Diego Fusaro