"Fatti vedere": un film da vedere! Contiene due prodigi: Asia Argento che recita bene e Matilde Gioli divenuta artista matura

Quando l'Italia dimostra che il suo cinema non è in crisi (se vuole non esserlo) e può competere con le commedie francesi

Un film, una commedia che mi ha sorpreso molto proprio per la sua perfetta confezione: ottima sceneggiatura, ottimo cast, narrazione simpatica, divertente ma anche originale, creativa e tale da spingere pure alla riflessione. Insomma un raro caso italiano di commedia che sa parlare del reale senza cadere nei due vizi italioti più diffusi: il macchiettismo/folklorismo o la retorica moralistica. Abbiamo dovuto subire per decenni questi due virus con le mattonate tediose di Francesca Archibugi come pure l'Italia ha spesso dovuto subire "sceneggiature groviera" e casting imbarazzanti (come il penoso caso della "La Sposa in rosso" dove il vanverismo predomina) mentre la società e l'arte italiana si meritano produzioni al livello della contemporaneità. "Fatti vedere" riesce a vincere questa sfida che è la sfida di ogni arte: parlare del reale romanzandolo al punto giusto. Se lo romanzi troppo rischi il ridicolo o il tedio o l'incomprensione; se lo romanzi poco rischi l'assenza d'anima e/o lo stereotipismo. Il tema non era facile proprio per la sua realtà sociologica effettiva: la terapia psicologica on line. Tema interessante perchè impatta sul rapporto rappresentazione-medium-percezione del reale ma anche sulla realtà sociale di un Italia sempre più dipendente dagli psicofarmaci per l'ampia diffusione di sindromi ansione-depressive e disturbi della personalità atipici. Facile cadere nel battutismo alla Vanzina come pure nei pipponi moralistici stile film sinistra anni 90. Sceneggiatura e regia invece hanno lavorato con perizia ed equilibrio incastrando le storie e i personaggi in modo vitale e organico in modo da ottenere un perfetto risultato di godibilità e partecipazione. Non era facile raggiungere questo risultato ma troviamo conferma della completezza di quest'operazione artistica proprio nella gestione espressiva di Asia Argento (che dopo "Viola baci tutti" non aveva trovato ruoli adeguati e credibili) che appare naturale e convincente in un ruolo ad alto rischio macchiettistico e in una Matilde Gioli da rivelazione: matura, equilibrata, semplicemente perfetta. Già ne avevo notato la crescita nell'ottimo "Belli di papà" e nella recente pubblicità degli assorbenti (anch'essa non facile) mentre ora diviene una vera protagonista di primo livello. Divertente e ottima è anche la recensione tecnica di un noto centro di psicologia on line (Uno bravo) che sembra il probabile sponsor del film (completando con il titolo del film la battuta: "fatti vedere, ma da uno bravo") che si può facilmente trovare sul loro sito web e che dimostra che la commedia quando è pensata e recitata bene veicola sempre una vitalità anche intellettuale, sociale e culturale non bassa e non scontata. In un'Italia dove recitano attori "celebri" (imposti) che meriterebbero corsi di dizione coatti e prolungati questa commedia è un bel segnale di speranza. Unico piccolo difetto la non adeguatezza dell'attore che interpreta il fidanzato della protagonista: sembra Favino da ragazzo, troppo ragazzino per una donna che appare come Matilde ma le opere d'arte si colgono proprio e anche nella loro capacità di sopportare imperfezioni interne. Matilde Gioli ha dimostrato di essere una vera artista: sa evolversi mentre altri attori più "celebri" ripetono in modo sterile sempre la stessa consunta maschera (Scamarcio e A.Gassmann tanto per non far nomi...).