San Marino al voto, elezioni strategiche per l'Italia e l'Europa

Nel weekend più di 450 milioni di persone saranno chiamate a votare per eleggere i deputati che siederanno al Parlamento europeo. Ma il 9 giugno si tengono anche le elezioni in uno dei più piccoli Stati del mondo: la Repubblica di San Marino. Una
tornata che, nonostante le ridotte dimensioni, avrà grande valore strategico sia per l’Italia che per l’Europa.
San Marino ha infatti avviato un iter virtuoso che si è consolidato negli ultimi anni attraverso il raggiungimento di importanti traguardi. In primis, il percorso incentrato sulla trasparenza finanziaria e sulla cooperazione internazionale, con nuove misure nel campo dello scambio di informazioni fiscali e accordi con numerosi Paesi e giurisdizioni.
Inoltre, come confermato dal report di dicembre 2023 di Dbrs Morningstar, agenzia globale di rating del credito, gli effetti della pandemia, l'impatto dello shock energetico e l’inasprimento finanziario non hanno causato danni economici rilevanti all’economia sammarinese, mostrandone la resilienza. La forte crescita del Pil nominale e le elevate entrate fiscali hanno portato a un miglioramento dei conti pubblici. Indicazioni positive confermate dal Fondo Monetario Internazionale, che nella sua ultima missione a San Marino, lo scorso aprile, ha messo in luce tre punti di forza dell'economia: una crescita
positiva nel 2023, spinta dal dinamismo del settore dei servizi; una gestione fiscale prudente e un miglioramento nella redditività delle banche, segno di un sistema in via di rafforzamento.
Un’altra importante tappa è stata segnata quest’anno dalla conclusione dei negoziati con la Commissione europea per l’Accordo di associazione con l’Ue. La firma, attesa entro l’autunno 2024, vedrà l’apertura di un nuovo orizzonte di cooperazione, sia a livello economico, con accesso di San Marino al mercato unico Ue senza restrizioni, che in diversi altri ambiti.
Come evidenziato dall’artefice dello storico accordo, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri sammarinese Luca Beccari, alcuni tra i principali vantaggi andranno a beneficio dei più giovani: “Uno studente sammarinese potrà accedere a qualunque ateneo europeo come un cittadino Ue, e potrà fare stage lavorativi e lavorare senza permessi di soggiorno e senza rientrare nelle quote di immigrazione. Al rientro a San Marino, i titoli di studio avranno la stessa procedura di riconoscimento europea e gli anni lavorati all’estero saranno computati automaticamente ai fini pensionistici”.
Un annuncio sugellato dalla visita del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, a dicembre 2023, che ha sancito un nuovo capitolo nelle relazioni tra la Repubblica di San Marino e l’Italia. Come sottolineato dallo stesso Mattarella “Abbiamo
assistito negli ultimi anni a un vero e proprio cambio di paradigma nelle nostre relazioni, in un lavoro comune teso a definire priorità e linee d’azione nell’interesse dei nostri cittadini”. Le elezioni del 9 giugno assumono dunque una rilevanza strategica nell’ambito del percorso avviato negli ultimi anni. Si sfideranno due blocchi: uno guidato dal Partito Cristiano Democratico Sammarinese (Pdcs), alla guida del Governo uscente, partito garanzia di stabilità con solide relazioni europee ed internazionali, nonché membro del Partito Popolare Europeo (Ppe), e l’altro, formato dai partiti di sinistra, oggi all’opposizione. Risultati da seguire con attenzione dato il ruolo strategico e geopolitico che il Paese, incastonato tra Emilia-Romagna e Marche, riveste. Con l’auspicio che il percorso intrapreso in questi anni, tra solidità economica e fondamentali rapporti internazionali, continui a
consolidarsi.