Oggi a Roma la mostra nel Museo Hendrik Christian Andersen diretto da Maria Giuseppina Di Monte
Annamaria Russo, la carica cromatica dell'artista contemporanea allieva di Capogrossi
A Annamaria Russo Aruss, artista contemporanea che vanta sessant'anni di carriera, la Direzione Musei statali della città di Roma le ha dedicato una mostra antologica suddivisa in due luoghi iconici della Capitale, con una prima parte presso la sede del Museo Boncompagni Ludovisi, diretto da Matilde Amaturo, e da questa sera un'altra, la seconda, nel Museo Hendrik Christian Andersen, diretto da Maria Giuseppina Di Monte. Nei tre piani della “palazzina con annesso studio di scultura” fatta costruire negli anni Venti dallo scultore norvegese-americano Hendrik Andersen, le curatrici Di Monte e Valentina Filamingo ricompongono l’appassionata avventura artistica di Russo: dai ritratti e nature morte dei primi anni Settanta, opere della tradizione figurativa, fino ai suggestivi collages realizzati con carte da parati recuperate da case anni Sessanta, senza dimenticare le avveniristiche strutture in plexiglass, uno dei materiali d’elezione dell’artista, che le permettono di realizzare dei microcosmi in dialogo con il progetto utopico di Andersen. La prima sezione della mostra è già in corso e sarà visibile sino al 3 marzo presso il Museo Boncompagni Ludovisi, villa che un tempo fu la dimora romana di un ramo della famiglia. Il museo, che conserva una significativa rappresentazione della storia della ceramica da Duilio Cambellotti ai nostri giorni, costituisce il luogo ideale per un appassionato dialogo con le produzioni più note ed emozionanti di Annamaria Russo: i grandi e coloratissimi piatti in ceramica dipinta che l’artista ha realizzato ispirata dal ricordo infantile dei banchetti che, nella casa dei nonni, chiudevano i riti contadini della vendemmia e della mietitura. Sono tanti i critici e gli storici dell’arte che hanno commentato la ricerca artistica di Russo nel corso della sua carriera: unanime è la tendenza a considerare l’artista protagonista di un appassionato viaggio di esplorazione attraverso la materia e il tempo, quello della sua personale vicenda esistenziale e, soprattutto, quello della millenaria tradizione dell’arte. Le sue opere dalla grafia modernissima, realizzate manipolando i materiali più disparati, si pongono in relazione di continuità con una tradizione mai pedissequamente citata ma piuttosto inseguita e interiorizzata come elemento propulsore di una sua personale ricerca. Dagli anni Sessanta del Novecento agli anni Venti del Duemila la sua sperimentata manualità ha prodotto il sorprendente campionario delle opere in esposizione: grandi piatti di ceramica policroma dalle caleidoscopiche combinazioni cromatiche, mosaici costruiti con tessere di pregiati cartoni pressati, collages realizzati con carte da parati strappate dalle pareti di vecchie case dismesse, lastre di plexiglass utilizzate per realizzare variopinte composizioni bidimensionali - la versione futurista degli antichi commessi marmorei - e avveniristiche sculture a tutto tondo. Nel costante contrappunto tra tecniche e materiali antichi e moderni, la ricerca di Annamaria Russo trova quella cifra di peculiare godibilità che è anche la cifra della mostra allestita nelle sale dei due musei gioiello che la ospiteranno. Nel suo percorso di formazione presso le Accademie di Belle Arti di Napoli e Roma, Russo è stata allieva di Giuseppe Capogrossi, Emilio Greco e Arnoldo Ciarrocchi. Dalla fine degli anni ’60 ha affiancato alla carriera artistica quella di docente di materie artistiche, svolta, quest’ultima, sino al 1997. Dal 2000 è impegnata nell’attività di supporto a istituzioni museali pubbliche ricoprendo un ruolo statutario nell’ambito dell’Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia A3M e, dal 2016, del direttivo degli Amici dell’Istituto Centrale per la Grafica. La sua lunga carriera artistica è stata contrassegnata da un intenso impegno espositivo in Italia e all’estero. Tra le numerose mostre dedicate alla sua produzione degli anni 2000, si ricordano: Annamaria Russo. Stabiae, Colore e disegno. Antico e moderno, Roma, Archivio di Stato, 2002; Annamaria Russo. Stabiae, Colore e disegno. Antico e moderno, Castellamare di Stabia, Palazzetto del mare, 2002; Frecce. Hommage à Pierre Restany, Milano, Studio Dars, 2004; Installazione nello Spazio Boccaingalleria, Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, Libreria Bocca, 2007; Riflessioni. Disegno e colore. Antico e Moderno nell'appartamento Cybo di Palazzo Venezia, Roma, Palazzo Venezia, 2009; Presenze, Bari, Archivio di Stato, 2011; La bellezza necessaria, Francavilla a Mare, Museo Michetti, 2013; Segno e Colore. Incisioni di Annamaria Russo Aruss, Istituto Centrale per la Grafica, Palazzo Poli, Roma, 2015. Dal 2005 è socia e artista della Permanente di Milano. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra queste, la Collezione Farnesina, raccolta di arte contemporanea del Ministero degli Esteri della Repubblica italiana, la collezione della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma e quella di Giuseppe Panza di Biumo.