Il mito di Castore e Polluce al centro della sua monumentale esposizione capitolina

Meggiato, delle sue sculture nella romana via Veneto se ne parlerà alla Curia Iulia

Redazione, Gianfranco Ferroni

Sarà la Curia Iulia, a Roma, ad accogliere la presentazione del libro-catalogo della mostra “I Dioscuri tornano a Roma” con opere di Gianfranco Meggiato, promossa dal Municipio Roma 1 Centro – Assessorato alla Cultura e dall’Associazione Via Veneto e organizzata dalla “Fondazione di Arte e Cultura Gianfranco Meggiato” con curatore scientifico Dimitri Ozerkov. All'iniziativa, promossa dal Parco archeologico del Colosseo, prenderanno parte la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, Giulia Silvia Ghia assessore alla Cultura del Municipio Roma I, Elisabetta Calò presidente dell’Associazione via Veneto, Alberto Samonà scrittore e giornalista oltre che componente del consiglio d'amministrazione del Parco archeologico del Colosseo, e il poeta Peter Eustace. Sarà presente l’artista, che nel 2017 è stato insignito del premio Icomos-Unesco “per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica”. Il catalogo, pubblicato da Giorgio Mondadori editore in italiano e inglese, racconta la grande esposizione dello scultore Meggiato, in corso in via Veneto, nel cuore di Roma, che resterà allestita fino al prossimo 29 febbraio, con undici monumentali sculture sul tema dei due mitici gemelli Castore e Polluce. L’esposizione indaga i significati della dualità e della duplicità, degli opposti che tendono all’Uno, così come i Dioscuri sono realtà opposte e complementari che perseguono l’unione: un cammino che porta al superamento dei conflitti, nel nome dell’armonia e della pace. Tra i testi, anche approfondimenti sulla storia dei Dioscuri, sull’introduzione del loro culto a Roma e sul significato simbolico della coppia divina. Fotografie del volume firmate da Max Lazzi e Massimo Rossi. “Portare questa grande mostra con undici opere nel centro della Capitale", ha affermato Meggiato, "ci consente di riferirci alle radici di Roma Antica per trasmettere una visione di estrema attualità: come Castore e Polluce che erano fratelli diversi, l’uno mortale e l’altro divino, così anche noi, oggi, siamo invitati a riflettere sul valore di quello che ci appare diverso da noi stessi, per riconoscerlo come fonte di arricchimento per la comunità, con la consapevolezza che siamo tutti foglie dello stesso albero, siamo tutti onde dello stesso mare. È questa per me l’essenza della vera fratellanza”.