La filiera sostenibile del Consorzio del Prosciutto di San Daniele comprende anche la gestione delle acque

Redazione, Gianfranco Ferroni

La filiera sostenibile del Consorzio del Prosciutto di San Daniele comprende anche la gestione delle acque. L’Europa, con l’emanazione del Green Deal, ha rafforzato la volontà di porsi quale continente leader in una transizione ecologica equa e giusta, per il raggiungimento di un impatto climatico zero entro il 2050. In tale contesto, ilConsorzio del Prosciutto di San Daniele comunica che è al lavoro, da più di trent’anni, per minimizzare l’impatto ambientale del comparto in termini di efficientamento energetico e di consumo di risorse, ponendo tra i suoi obiettivi anche una correttagestione delle acque reflue. La tutela dell’ambiente è uno è uno degli ambiti d’azione prioritari per la sostenibilità del San Daniele Dop, e si traduce nel favorire un’economia di tipo circolareche possa, quindi, massimizzare l’utilizzo delle risorse naturali nel tempo senza pregiudicarne la capacità rigenerativa e la possibilità di utilizzo da parte delle generazioni future. Gli altri pilastri previsti a favore del comparto sono il benessere animale, la nutrizione e la sicurezza alimentare e la tracciabilità della filiera contenuti nel modello di eccellenza e sostenibilità, illustrato all’interno del documento di sostenibilità pubblicato a febbraio 2023. L’impatto dell’intera filierasi misura tenendo in considerazione tre parametri diversi ma complementari: ilcarbon footprint, l’ecological footprinte ilwater footprint. Se il primo misura il totale delle emissioni di gas effetto serra rilasciate nell’ambiente da uno specifico prodotto e il secondo calcola il fabbisogno di risorse naturali rispetto alla capacità rigenerativa del territorio, l’ultimo è relativa al volume totale di acqua dolce impiegata in modo diretto e indiretto per produrre un determinato bene, in questo caso il prosciutto, durante tutto il suo ciclo vitale. Il Consorzio ha adottato un'efficiente gestione della risorsa idrica,ottimizzando il consumo, riducendo gli sversamenti e le perdite di acqua durante tutti i processi produttivi e incentivando, dove è possibile, il riutilizzo dell’acqua. Attraverso unimpianto di depurazione e di pretrattamento consortile delle acque, entrato in funzione nel 2015, dove si è registrato un notevole miglioramento delle caratteristiche delle acque reflue immesse nella pubblica fognatura. Il Consorzio riceve presso il proprio impianto di depurazione, gestito secondo un apposito regolamento di fognatura, le acque reflue della maggior parte degli stabilimenti produttivi, ovvero oltre il 70% delle acque reflue del comparto. Nel 2021 sono stati registrati 403.728.000 metri cubi di prelievi idrici e 282.610.000 metri cubi di acque reflue gestite e scaricate. Grazie ai sistemi tecnologici adottati è possibile controllare la qualità dei prelievi e degli scarichi e monitorare il relativo impatto sull’ambiente, ottenendo i parametri delle acque trattate e immesse nella pubblica fognatura che rispettano i limiti richiesti dalla legislazione in materia.