La scommessa gastronomica di Domenico Maione, a due passi da piazza Navona

A Roma va di moda la pizza napoletana, con il nome di Sofia

Redazione, Gianfranco Ferroni

A Roma va di moda la pizza napoletana. E nel centro storico, a due passi da piazza Navona, c'è "Sofia Pizza Napoletana": l'idea è quella di proporre la margherita della tradizione, semplice senza fronzoli ma ovviamente leggera, digeribile e gustosa con le materie prime del caso e di farlo all'interno di un menu chiaro con tante proposte tutte molto facili da decifrare e comprendere. Aperta da Domenico Maione, ex top manager del mondo bancario internazionale che dopo la pandemia ha voluto reinventare la sua vita, Sofia è molto più di un semplice ristorante: è un ritorno alle radici, una dedica alle origini napoletane del proprietario. Il nome stesso, "Sofia", è un tributo a Sophia Loren, simbolo delle origini partenopee cresciuta a Pozzuoli, proprio come Maione. Con il pizzaiolo Massimiliano Ceccarelli, noto come Max Crunch, si è aggiunto un nuovo capitolo all'epopea di Sofia. Ceccarelli, con un passato lavorativo tra i più prestigiosi nomi della pizza italiana (tra cui Ciro Salvo e Giancarlo Casa), ha contribuito a far crescere la reputazione di Sofia come autentico angolo di Napoli nel cuore di Roma. Max dice che "questa è una pizza pensata a Napoli e sfornata a Roma". Il logo con il Vesuvio, le vivaci maioliche colorate bianche e blue originali di VIetri sul Mare, il personale caloroso e accogliente e la costante presenza del proprietario conferiscono un'atmosfera autenticamente napoletana. "Qui tutto sa di Napoli", afferma Maione. La costante ricerca della qualità è uno dei pilastri fondamentali di Sofia Pizza Napoletana. Gli ingredienti sono di prima scelta, come dovrebbe sempre essere, tra cui la mozzarella di bufala DOP di Fondi, il fiordilatte e la provola affumicata La Sorrentina, i pelati Torrente o Casa Marrazzo, l'olio extravergine Flaminio e in questo periodo la Farina del Molino Fagioli. Massimiliano però ama cambiare ingredienti e fornitori e sperimentare, quindi spesso troverete proposte diverse e novità. L'impasto della pizza, un connubio tra la tradizione napoletana e un tocco contemporaneo per renderla leggera e con un bordo da non lasciare mai nel piatto, insieme ai fritti tra i più conosciuti come le crocché, le frittatine di pasta, montanare e panzerotti, con un omaggio alla romanità di Ceccarelli attraverso i supplì sono il tutto di Sofia. In vetrina un vero e proprio banco per i fritti acquistato alla Pignasecca parla chiaro su quello che vi aspetterà una volta seduti a tavola. Tra le specialità, spicca la "Pizza Sofia", omaggio del pizzaiolo Ceccarelli a Ciro Salvo e alla sua esperienza da 50 Kalò: scarole stufate, pomodorino rosso, aglio, olio extravergine, capperi e olive taggiasche. Anche questa pizza però spesso subisce delle trasformazioni e la potrete chiedere condita dall'estro di Max. Tra le righe del menu si nasconde anche la pizza all'acqua, una pizza nata sull'isola di Capri nella notte dei tempi: acqua, farina, mozzarella e tanto peperoncino. La più richiesta dai turisti? La diavola con il salame di Monte San Biagio.