Prevenzione, nella romana Villa Margherita un open day per ricordare agli uomini l'importanza della salute

Con "Movember: mese per la prevenzione della salute maschile", la romana Villa Margherita partecipa all'open day dedicato gli uomini over 40. Nel mese della prevenzione della salute maschile, la clinica apre le porte per un check up urologico gratuito e ricordare a tutti gli uomini l’importanza di prendersi cura della loro salute. Ivano Vavassori, docente all’Università di Brescia, direttore del Dipartimento Chirurgico e del Reparto di Urologia dell’Asst Bergamo Ovest, attivo a Roma presso clinica Villa Margherita, ha indicato, le linee guida per la prevenzione della salute maschile: "La prevenzione è indispensabile per preservare il benessere della prostata, in termini di tumore e ipertrofia. Per quanto riguarda la prevenzione in giovane età, bisogna partire da un dato antropologico: in passato, la leva obbligatoria costituiva uno screening di massa, per cui tutti gli uomini tra i 18 e 20 anni venivano sottoposti a visita medica generale che permetteva di agire tempestivamente in caso di
anomalie ai testicoli, come varicocele o tumore, patologia tipica negli uomini tra i 20 e i 30 anni d’età. Oggi, i giovani sono abbandonati a loro stessi, per questo, iniziative come Movember, sono fondamentali per diffondere l’importanza della
prevenzione, da svolgere in primis attraverso una corretta informazione, imparando a conoscere il proprio apparato riproduttivo". E "per quanto riguarda la fertilità, la corretta informazione è sempre il primo strumento di prevenzione: sapere quanto incide lo stile di vita sulla fertilità è il primo passo per tutelarla. Mentre, una visita specialistica, mette a riparo i giovani dai rischi derivanti da infezioni a trasmissione sessuale che, anche se silenti, ovvero senza sintomi, possono causare
infertilità. A proposito di abitudini è opportuno ricordare che fumo, alcol e sostanze stupefacenti possono compromettere lo stato degli spermatozoi, in termini di quantità e qualità. In generale, lo stile di vita è talmente peggiorato negli ultimi trent’anni, anche per fattori riconducibili allo stress e all’inquinamento, che oggi si registra un decadimento dei parametri relativi alla fertilità maschile". Senza dimenticare che "oggi si tende a cercare il primo figlio in età avanzata, senza considerare che, con il passare degli anni, calano le performance". E negli ultimi anni, l’intervento per ipertrofia prostatica ha visto il laser protagonista.
Comunicato Stampa
ingrossamento della prostata. Al contrario,
il laser, comportando la contestuale rimozione
dell’ingrossamento e cicatrizzazione della ferita, evita l’emorragia e non pone alcuna
limitazione di intervento.
Le prime operazioni di questo tipo, a cui ho assistito personalmente, sono
stati eseguite negli Stati Uniti nel 1998;
l’anno dopo ho portato per primo la tecnica di
“enucleazione della prostata con laser ad olmio” in Italia
e per secondo in Europa. Grazie a questa
modalità di intervento, consigliata dalle linee guide EAU,
European association of Urology e
della AUA,
American Urological Associatio
n, oggi possono essere trattati pazienti che precedentemente erano
costretti a convivere tutta la vita con il catetere, come quelli fragili; obesi, con prostata superiore ai
100 grammi e con rischio di non coagulazione. Eppure, sebbene sia fortemente raccomandato,
l’intervento con laser all’olmio non è ancora largamente praticato, dal momento che implica un lungo
iter di apprendimento che molti medici, esperti nell’intervento in laparoscopia, non intendono
affrontare. Tuttavia, oggi, di fronte a una platea di pazienti sempre più preparati e ad un aumento del
tasso di obesità e, quindi, di prostate superiori ai 100 grammi,
l’intervento con laser ad olmio
rappresenta una metodologia davvero imprescindibile per la risoluzione definitiva
dell’ipertrofia prostatica
e, finalmente, si sta progressivamente diffondendo.