Guida Vini d'Italia di Gambero Rosso, il Trentino vince con bianchi e rossi

Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida Vini d'Italia di Gambero Rosso, premia il Trentino. Un'area che segna un notevole progresso dei vini della consuetudine dolomitica: i vini fermi. Bianchi e rossi ai vertici, insomma, sia per valore delle valutazioni, ma soprattutto il carattere, unicità e grande aderenza al territorio. I curatori rilevano che il merito va alla costante dedizione di una schiera di vignaioli, decisi a puntare sulle varietà da uve autoctone, così come anche su vitigni: interpretazioni validissime di Nosiola anzitutto, come l’Ora di Pravis e l’importante presenza del Teroldego, proposto anche in versioni diverse da quelle della storica Doc Rotaliano, dalla quale comunque arrivano i due i vini premiati quest’anno, quello di De Vescovi e la novità di Donati. 


Trentino dunque ricco di vini assolutamente identitari, con ottimo prezzo. Ma oltre i vini da uve della tradizione non mancano quelli da vitigni internazionali. Il Pinot Nero ben scandisce la sua elegante complessità (il Faedi di Bellaveder è tra i migliori in tutta Italia) così come il Riesling offre grinta e schiettezza, come dimostra il bianco prettamente renano presentato dal duo Pojer & Sandri, senza dimenticare San Leonardo dei marchesi Guerrieri Gonzaga, frutto di varietà bordolesi, che oramai è un grande classico. I Trento rimangono comunque sulla vetta della regione, e sotto la definizione "Bollicine di Montagna" si muove una delle zone spumantistiche più convincenti d’Italia. Tante le conferme tra i premiati, e un elenco che sottolinea l’ottimo andamento delle versioni Rosé e annovera alcune validissime nuove entrate, come Mas dei Chini. Gentilezza e determinazione, in sintesi, per rilanciare il comparto enologico trentino e ribadire che Trento non è solo spumante classico.