La Pecora Nera, recensioni con tecnologia blockchain
Diciannovesima edizione della guida enogastronomica presentata a Roma
La casa editrice indipendente La Pecora Nera Editore introduce la tecnologia blockchain per certificare le recensioni dei locali inseriti in Roma de La Pecora Nera 2022, diciannovesima edizione della guida presentata a Roma nella Nuvola di Fuksas, nell’ambito della manifestazione Excellence. “Da sempre la nostra mission", dichiarano gli editori e curatori del volume Simone Cargiani e Fernanda D’Arienzo, "è quella di realizzare guide enogastronomiche senza conflitti di interesse, visitando tutti i locali censiti e pagando il conto come clienti qualsiasi. Ora, grazie alla tecnologia blockchain, possiamo certificare la nostra trasparenza, mostrare con certezza che abbiamo visitato i locali a cui diamo i voti. Per farla semplice, è come se i nostri ispettori, ad ogni visita, siano stati accompagnati da un notaio che ne abbia certificato l’operato”.
Il progetto è nato nel periodo più complicato degli ultimi decenni da una serie di riflessioni e incontri virtuali fra attori del mondo della ricerca e di quello delle aziende: Andrea Vitaletti che ha supportato la progettazione dell'architettura di sistema basata su una blockchain pubblica permissionless, la più affidabile in termini di sicurezza, la startup pOsti che ha progettato un sistema agile per la raccolta dei dati, in modo da permettere agli ispettori di inserirli facilmente, e una user experience altrettanto semplice, e Almaviva, azienda leader nell’innovazione digitale, che ha fornito il servizio Giotto OnChain SaaS per la notarizzazione dei dati. “È una sfida ambiziosa quella in cui ci ha coinvolto La Pecora Nera Editore", sottolinea Virgilio Maretto, ceo di pOsti, "in un momento in cui il consumatore vuole essere sempre più consapevole, la blockchain diventa uno strumento fondamentale per la trasparenza radicale”. Per Michele Svidercoschi, direttore comunicazione e relazioni istituzionali di Almaviva, “l’innovazione tecnologica permette di generare valore anche in un contesto apparentemente distante dal mondo digitale: certificazione dei contenuti, maggiori garanzie per i consumatori, qualità, un progetto che concretizza il potenziale della tecnologia blockchain su cui Almaviva è impegnata da tempo, prima azienda in Italia a proporre un modello di governance ibrido pubblico-privato, a tutela dell’eccellenza e del Made in Italy”.
Entrando nel merito della nuova edizione della guida, è stata confermata la suddivisione delle schede in 3 sezioni con le tavole in cui mangiare i pasti principali (ristoranti, osterie, pizzerie, etnici), i luoghi in cui effettuare delle pause golose durante la giornata (bar, caffetterie, pasticcerie, hamburgherie) e le botteghe del gusto per una spesa di qualità (enoteche, macellerie, pescherie, pastifici), a cui anche quest’anno si aggiunge la sezione dedicata al delivery, per un totale di 628 indirizzi censiti. Anche quest’anno la Regione Lazio ha deciso di sostenere la guida e di premiare alcuni ristoratori che si sono particolarmente distinti nella valorizzazione delle ricette tradizionali e dei prodotti dell’agroalimentare regionale. “La Guida edita da “La Pecora Nera”, afferma Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, "non è un semplice elenco di indirizzi, ma una proposta che si basa su giudizi limpidi, garantiti da un assoluto anonimato e sulla passione per i luoghi, i sapori e i gusti. Mangiare e bere bene è un modo bellissimo di conoscere e raccontare un territorio, il suo ambiente, la sua storia e le sue persone. E questo si può fare seduti in una trattoria tipica, come al banco di una bottega storica o di un locale di street food”.
In collaborazione con Hqf - High Quality Food sono state premiate le migliori tavole della regione: al primo posto assoluto, Il Pagliaccio di Anthony Genovese. Confermata la presenza dei premi tematici. Nuovo partner, invece, per il premio “best delivery by G!USTA” assegnato a Hasekura, Le Carré Français e Spazio Niko Romito. Fra le tante novità si conferma l’attenzione della guida per l’olio evo di qualità: ogni ristorante, infatti, è stato valutato pure su questo aspetto, con indicazione chiara nelle schede circa la correttezza o meno della modalità di somministrazione e della tipologia di olio servito.