Il G7 attacca, la Cina risponde con l'Ultima Cena dei potenti
Una vignetta satirica pubblicata sui social media cinesi rappresenta Stati Uniti e alleati con sembianze animali, seduti al tavolo dell'Ultima Cena
La Cina risponde alle critiche ricevute durante il G7 2021 con una rivisitazione dell'Ultima Cena in chiave satirica, che vede le potenze occidentali con sembianze animali sedute al tavolo biblico più famoso del mondo dell'arte. Un attacco tagliente ai potenti dell'Occidente che lascia poco spazio per l'interpretazione. Durante la riunione dei capi di stato del Gruppo dei Sette con i vertici dell'Unione Europea appena conclusasi, la Cina è stata più volte sulla bocca di molti leader. Diversi i discorsi in cui i capi di stato hanno invitato ad un approccio unito per gestire il dragone, chiedendo inoltre una nuova indagine sulle origini della pandemia. La Cina, non ha gradito. Ed ecco arrivare sui social media cinesi la vignetta critica del fumettista "Bantonglaoatang": altro che fronte unito, l'Ultima Cena dei potenti vista dalla Cina è una tavolata fatta di volta faccia e tensioni.
La risposta cinese alle critiche del G7, l'Ultima Cena dei potenti
La vignetta è stata accolta con fervore sul social media cinese Weibo (un'app a metà tra Twitter e Facebook) e poi ripubblicata dal quotidiano nazionalista cinese "Global Times", che ne ha tessuto le lodi. Il fumetto, intitolato proprio "L'ultimo G7" è una rappresentazione satirica dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Al posto di Gesù Cristo, gli Stati Uniti, rappresentati dall'iconica aquila e da un cappello a stelle strisce. Al suo fianco, gli apostoli, caricature delle forze alleate del colosso atlantico. Sopra di loro, la scritta in lingua inglese "In questo modo possiamo ancora dominare il mondo".
La vignetta di Bantonglaotatang dà il ben servito a tutte le potenze che hanno a più riprese criticato la Cina. C'è il Giappone, nelle vesti di uno shiba che versa un liquido verde radioattivo. Un riferimento alla decisione del paese asiatico di versare in mare l'acqua contaminata della centrale di Fukushima. C'è l'India di Modi, un elefante malato con tanto di flebo, l'unico con un liquido giallo nel bicchiere, segnale che partecipa al banchetto solo in disparte. L'Australia diventa un canguro, e qui la critica si fa più aspra. Il marsupiale viene accusato dalla Cina di essere un paese volta faccia. Da una parte allunga una mano per prendere delle banconote americane, nell'altra stringe però un sacchetto di monete. È l'Australia che critica la Cina sui diritti umani ma che è pronta ad accogliere gli investimenti cinesi, un'ipocrisia più volte sottolineata dagli utenti del web cinese. Presente anche il Canada, un castoro con in mano una bambola dai capelli scuri. Potrebbe essere un riferimento al recente ritrovamento dei resti di 215 bambini, una tragica testimonianza del genocidio bianco contro le popolazioni indigene d'America. Esattamente a fianco dell'aquila americana si trova il Regno Unito, un possente leone che sul petto presenta una mappa del paese. Ma attenzione, la mappa mostra Inghilterra e Scozia divise.
C'è poi la Germania, un falco nero raffigurato nella posa determinata che ricorda la cancelliera Angela Merkel in uno scatto famoso del summit del 2020. La Francia invece è un gallo pensieroso, intento a scrivere una lettera. Non sembra prestare attenzione alla predica americana e risulta invece concentrato sui suoi interessi. Infine, l'Italia, un lupo con le mani alzate in segno di esitazione. Gli utenti di Weibo hanno interpretato questo gesto come una riluttanza da parte dell'Italia, primo paese d'Europa ad avere firmato un memorandum con la Cina nell'ambito della Belt and Road Initiative, di schierarsi contro la Repubblica Popolare come gli Stati Uniti vorrebbero.
La critica è nei dettagli. Di fronte all'aquila americana, una stampante che trasforma i dollari in carta igienica, un batuffolo di cotone intriso di sangue, e una torta con sopra la mappa cinese. Il messaggio è chiaro: le potenze occidentali vorrebbero (di nuovo) spartirsi la Cina, ma sono dilaniate da conflitti sottili e da ipocrisie evidenti.
Il quotidiano cinese Global Times attacca il G7: "Contro l'egemonia occidentale"
Il G7 appena concluso ha denotato una volontà da parte del presidente americano Joe Biden di creare un fronte unito per rispondere alla sfida cinese. Durante la tre giorni, Pechino è stata più volte sulla bocca dei leader nei dossier chiave delle sessioni in Cornovaglia. Maggiore trasparenza, una nuova inchiesta per verificare le origini del virus Covid-19 e un invito a garantire una certa dose di autonomia a Hong Kong. Queste le tematiche menzionate dai potenti del G7 che coinvolgono la Cina. Ma non solo. Si è parlato anche di diritti umani, di Xinjiang (la regione autonoma della Rpc dove Pechino è accusata di stare violando i diritti umani tramite campi di rieducazione forzata) e Taiwan (che Pechino considera una propria provincia, e non uno stato indipendente). Temi caldi per la Cina, che non potevano non urtarne la sensibilità.
Ecco quindi che la vignetta che ha spopolato sui social cinesi è stata accolta con favore anche dal quotidiano di partito Global Times. La testata ha definito "l'Ultimo G7" particolarmente pertinente, descrivendo come abbia "rappresentato in modo vivido e accurato le intenzioni malevole dell'Occidente che tenta di attaccare la Cina". Riporta inoltre diversi commenti del web cinese a sostegno del fumetto, facendo notare che secondo le interpretazioni del web, gli animali hanno "tutti diverse espressioni facciali e movenze, il che implica che ogni parte del G7 in realtà ha la sua parte da giocare nel complotto comune che vuole opprimere la Cina e portare avanti l'egemonia occidentale".