Il metodo biologico nel Cru Vino Nobile di Montepulciano: Talosa apre al pubblico sito internet, cantine e dimore ristrutturate

Le pregiate etichette della Famiglia Mottini Jacorossi conquistano le 100mila bottiglie e progettano l’espansione internazionale.

Passione, centralità del territorio ed estremo rispetto per il prodotto, l’azienda Talosa produttrice di Vino Nobile di qualità a Montepulciano, in Toscana, apre al pubblico le cantine restaurate e due dimore in agritursimo per immergersi completamente nel racconto e nell’eperienza della sua eccellenza vinicola contemporanea che lavora in biologico, attenta alla sostenibilità e alla salvaguardia ambientale.

Dalle ville e residenze ristrutturate immerse nei vigneti di Fattoria Talosa si gode una magnifica vista sulla vallata, circondati dal silenzio e dal relax, da meravigliosi vigneti e dalla fauna locale, leprotti, istrici, daini, respirando appieno il profumo della campagna toscana.

Nell’affascinante luogo, fortemente voluto dall’imprenditore romano Angelo Jacorossi e gestito nel tempo sempre dalla Famiglia Jacorossi, oggi guidata da Edoardo Mottini Jacorossi, sono le persone a fare la differenza, su una peculiarità del territorio che già di per sé è alquanto speciale, tra le più antiche e feconde zone del Cru, con trentatrè ettari di vigneti a quattrocento metri sul livello del mare.

“Nel cuore della Toscana, Talosa è una storia di trasformazione continua e di resilienza - commenta Edoardo Mottini Jacorossi, ceo dell’azienda. - Durante questi anni abbiamo intrapreso un percorso di rinnovamento e crescita, puntando su investimenti strategici che hanno portato Talosa ai vertici dell'enologia italiana. Il nostro impegno si è concretizzato nella ristrutturazione della cantina storica e nell'innovazione dei vigneti, così come nella creazione di un nuovo spazio di degustazione che, dalle ceneri di un rifugio di guerra, è rinato per celebrare la bellezza del nostro territorio e la qualità dei nostri vini”.

Cristian Pepi e Michele Merola, ad esempio, sono gli uomini che risolvono le sfide della azienda, curano la salute delle vigne, raccontano e commercializzano le pregiate bottiglie.

Cristian Pepi, direttore commerciale, sottolinea gli importanti investimenti fatti anche sulla modernizzazione dei macchinari, il cambio in cantina con le vasche di fermentazione in acciaio e diverse tecnologie avanzate che permettono di efficientare, ad esempio, il controllo ambientale e di salute dei vigneti oppure l’innovativa introduzione del sistema Oscillys Vaslin, usato nella raccolta dell’uva in bins.

“Il 2024, anno di sfide ma anche di risultati importanti, ha permesso di conservare una solida posizione finanziaria, con una crescita complessiva del 10%, portando il fatturato a 1,7 milioni di euro e la produzione totale verso le 100mila bottiglie. Produrre sempre meglio in qualità è la direzione commerciale prescelta, rafforzando i mercati esteri, oltre all’Italia, responsabile circa della metà del venduto. Anche attraverso il nuovo sito internet interattivo, raggiungiamo Paesi come Stati Uniti, Giappone, Germania, Olanda, Danimarca, Regno Unito, Belgio, Svizzera, Francia, Paesi dell’Est Europa e nuove destinazioni”.

Accanto alla fattoria, a poco più di due chilometri, si erge la storica città di Montepulciano, con i suoi rimandi risalenti all'epoca etrusca, dove sorge, a brevissima distanza dalla celebre Piazza Grande, la cantina storica di Talosa, situata all’interno di un palazzo del 1500 con sala degustazione e una saletta privata scavata nella roccia.

L’accesso dalla bottega permette subito di scendere nei sotterranei, fra gallerie e nicchie costruite a mattoni, dove trovano posto le botti e le preziose bottiglie etichettate dalla Maison.

Nel sottosuolo di Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, il vino non solo riposa, ma viene elevato ad arte, conquistando lentamente quei tratti distintivi che lo rendono meritevole del prestigioso titolo di Nobile.

Un corridoio costellato di nicchie colme di bottiglie storiche, conservate fra il 1973 e il 1998, accompagna il racconto di Talosa e della Famiglia Jacorossi, prima di arrivare ai tavoli dove si possono degustare le diverse annate ed etichette, alcune dotate persino di QR code narrante.

“Talosa lavora in biologico– spiega l’agronomo ed enologo Michele Merola – e applica la biodiversità, nel rispetto dei principi posti dal codice etico di Equalitas. Abbiamo fatto un grande lavoro di rinnovamento sulle vigne, con una attenta valutazione dei cloni e dei portainnesti a seconda dei terreni, quelli insediati in zone più sabbiose e quelli invece in parti argillose, oppure nutriti da un inedito mix fra i due, secondo un incrocio perfetto, anche climatico. Oltre posare su terreni antichi (risalenti al pliocene) ricchi di specifiche proprietà, Fattoria Talosa gode di un clima speciale, con una sponda rivolta verso le correnti del Monte Amiata e della Val d’Orcia e l’altra protetta dalla cinta dell’apennino tosco-emiliano”.

L’obiettivo comune è quello di produrre vini muscolari ma di grande eleganza, dotati di struttura e tipicità e caratterizzati da una spiccata presenza di note sensoriali.

La maturazione viene considerata fase delicata, da suddividere secondo le peculiarità dei singoli vini.

Ad esempio, alle uve provenienti da terreni argillosi si danno circa due anni di maturazione in tonneaux, che ne preservano le caratteristiche di eleganza e verticalità, mentre per le uve cresciute in aree sabbiose vengono preferite le nuove barrique, in grado di assecondare una finezza più strutturata, lasciando per entrambe in ultimo il lungo affinamento in bottiglia.

Manifesto della zona di Montepulciano, il primo vino da assaggiare è il Sangiovese, vitigno che permette una delle più alte espressioni del Vino Nobile, austero e inscalfibile al passare del tempo, con uve raccolte esclusivamente a mano, maturazioni in tonneaux e barrique e lunghi affinamenti in botte grande.

L’etichetta Pieve Le Grazie è l’espressione più pura del Sangiovese di Talosa, nato dalla più antica vigna dell’azienda, piantata nel 1969 su terreni di sabbie argillose, che ne esalta l’eleganza e la complessità del Cru.

Dalla zona di Filai lunghi, a completamento della qualità e della potenza del Sangiovese, si produce l’Alboreto e la Riserva di Vino Nobile di Montepulciano.

In degustazione si possono richiedere anche blend prodotti, come il vino Pietrose (con uve Merlot in purezza), il Chianti dei Colli Senesi e il Rosso di Montepulciano (da uve Sangiovese, Merlot e Canaiolo) dalle spiccate note floreali date dalla fermentazione a freddo e dal ridotto contatto del vino con bucce e vinaccioli.

Pietrose Bianco IGT e Pietrose Brut Rosè Metodo Classico Sangiovese sono invece delle bottiglie nate nel 2021 con l’idea provare anche una produzione di vino bianco di alta qualità, grazie a speciali filari coltivati a Gewürztraminer e Petit Manseng.

Da includere assolutamente nell’esperienza, lo speciale Vin Santo creato in blend con uve a bacca bianca (Trebbiano, Malvasia e Grechetto), una pressatura manuale e un successivo invecchiamento di lungo tempo, anche oltre i quindici anni.

In questo periodo autunnale ed invernale, Talosa associa al vino la possibilità di conoscere un altro prodotto principe sul territorio, il tartufo, chiamato dagli antichi il frutto degli dei.

Con la consulenza di Pierpaolo Batazzi, esperto tartufaio, il prezioso fungo epogeo che vive in simbiosi sottoterra con le radici delle piante e si riproduce attraverso le spore trasportate dal vento dalle acque e dagli animali, cresce con la rapidità di due o tre mesi, nelle sue specifiche varietà, a seconda della pioggia e della umidità presenti.

Abbinato ai vini e a gustosi e raffinati piatti come l’uovo o i tagliolini e a carni pregiate come la quaglia, l’anatra o le parti nobili della bistecca, cucinati nel Ristorante storico La Grotta, in via San Biagio 15 a Montepulciano, adesso in carico a David Mazzuoli appassionato di cucina autentica, di tradizione e stagionale, elevata ad arte con tecniche contemporanee.