Un giro del mondo in 35 minuti. Senza saltare su un volo satellitare di Elon Musk. E siamo entrati nelle meraviglie di Anantara, il brand di hotelerie di lusso.

Januaria Piromallo, Tiare Von Meister

Caro Natale: si spenderà meno in regali e cenone, ma si viaggerà di più.

Volete cenare in mezzo ai campi di tulipani in Olanda? O rivivere la fiaba di “The King and I” nei palazzi di corte di una remota Thailandia. Emozioni forti: esplorare luoghi incontaminati di madre Africa o immergervi nel “Silent Word” con il freediver Arthur Guerin-Boeri? Respirare aria di Hollywood e sentirvi un po’ Cary Grant e Grace Kelly mettendovi  al volante di auto d’epoca lungo la Grande Corniche della Costa Azzurra o cenare nel ristorante pluristellato dell’ Anantara Palais Hansen, nel cuore della Vienna Imperiale, appena premiato ai Condé Nast Traveller Readers' Choice Awards 2025, una sorta di Oscar dell’ospitalità.

O preferite lasciarvi cullare dalle suggestive pagine del drammaturgo irlandese James Joyce che vi proietta nella sua Dublino inizio secolo. Ma c’è anche una Dublino moderna che sembra un po’ Dubai. Incluso anche il giro tra gli allevamenti dei cavalli purosangue da corsa.

I sogni sono gratis, durante la proiezione (sul roof top di Cerisio 7) della “collezione" Anantara, parola in sanscrito che vuol dire “ armonia senza fine”, la parola è alla base dell'ethos del brand di hotel e resort di lusso, sparsi per il mondo. Un connubio tra cultura millenaria, natura rigogliosa, spiritualità e benessere, per offrire esperienze uniche, per far rivivere  quello spirito da viaggiatore/chic da Grand Tour.  Un concept di vacanza esclusiva lontana anni luce dal distruturismo straccione di oggi che sta divorando le città d’arte, vittime della loro bellezza che hanno barattato la loro anima antica per un po' di pullman di turisti.

 Tira aria di festa ma dagli ultimi sondaggi gli italiani spenderanno meno in regali ( per lo più inutili o riciclati ) e meno per i cenoni  ( e le transaminasi ringraziano ) ma non rinunceranno al viaggio esotico o nella Grande Europa.

Quelli che ci fanno i conti in tasca dicono che la spesa totale dovrebbe attestarsi sui 5 miliardi di euro, contro i 3,9 miliardi dell'anno precedente. Una famiglia per le vacanze sulla neve tra vitto, alloggio e intrattenimento dovrà affrontare aumenti vicini al 30%.

Ma continuiamo a sognare: Lo chiamano luxury retreat  per un vero e proprio ritiro rigenerante nell  Anantara Convento di Amalfi, un monastero capuccino  del tredicesimo secolo a picco sul mare. 

Il Gran Hotel Krasnapolsky di Amsterdam ha convertito 55 cassette tradizionali di fine ottocento affacciate sui canali che dinverno ghiacciano e una volta i pattini erano il mezzo di trasporto più rapido ( ed eco/sostenibile anche se la parola ancora non esisteva). La vista sul Royal Palace é magnifica. Che bello essere accolti dal savor faire dei concierge storici che fanno anche da storyteller. Siamo adesso alla Belle Epoque dellAnantara New York Palace Budapest che risale al 1894, quando la New York Life commissionò la costruzione dell'edificio per la sua sede europea e doveva riflettere la grandeur della più importante compagnia assicurativa del mondo. Roma Caput mundi sempre, Anantara Palazzo Naiadi incarna l’essenza della Dolce Vita, oggi anche membro di The Leading Hotels of the World. Un sontuoso palazzo neoclassico, un gioiello d’architettura, a forma di mezzaluna, che occupa metà Piazza della Repubblica: realizzato da Gaetano Koch nel 1887  e poi ridisegnato dall’architetto  Maurizio Papiri, una meraviglia di design “sospeso" sulle rovine delle Terme di Diocleziano e una terrazza panoramica con vista al tramonto sulle cupole della Città Eterna.

Buone stelline di Natale, tra montagne imbiancate, destinazioni esotiche e città che sembrano favole d'inverno. Ma soprattutto mete non scontate.