Ex-stasis di Patrick Tuttofuoco: l’arte che rigenera Brescia
Davanti al Teatro Borsoni svelata l’opera vincitrice della call Life Art. Un’installazione permanente trasforma un luogo dismesso nella piazza della bellezza
Ad alcuni potrà ricordare un grande petalo di rosa, ad altri un avvolgente cono acustico, per altri ancora il battito d’ali di una farfalla o il guscio stilizzato di una conchiglia. La sua forma morbida e di ascendenza organica, pur nella monumentalità delle dimensioni, si rivela in tutta la sua leggerezza. Anche il titolo Ex-stasis, letteralmente "stare fuori di sé" ovvero "l’estasi" nell’accezione italiana di "distacco dal sé e unione con il divino", descrive bene il senso dell’opera che dal 19 settembre campeggia sull’arena del nuovo Teatro Renato Borsoni in via Milano a Brescia.
Un nuovo tassello del progetto più ampio che punta a trasformare un quartiere periferico e una strada di passaggio in laboratorio culturale a cielo aperto: via Milano a Brescia continua a cambiare volto e lo fa attraverso un piano di rigenerazione urbana che intreccia arte, architettura, cultura. Accanto al teatro è stata svelata ai cittadini l’opera permanente di Patrick Tuttofuoco vincitore della call “Life Art al Teatro Borsoni. Energia creativa per Brescia. La tua città europea”, promossa dal Centro Teatrale Bresciano (CTB) insieme al Comune e con il sostegno decisivo di A2A.
L’evento ha segnato una tappa importante: il primo anniversario della riapertura del Borsoni, che in dodici mesi è diventato punto di riferimento culturale per il quartiere e per la città. L’opera di Tuttofuoco è stata selezionata tra 146 artisti partecipanti di caratura internazionale ma le proposte erano oltre 170 provenienti da tutta Italia visto che alcuni candidati hanno presentato più di un’idea: una competizione che ha confermato la capacità attrattiva del progetto e il desiderio di artisti di ogni età e provenienza di contribuire alla rinascita di Brescia. Alcuni dei progetti, ben 26, sono stati esposti la primavera scorsa al Museo Moca di Brescia.
Un abbraccio di colori e riflessi
Ex-stasis è stata collocata nello spazio esterno al teatro che l’estate funge anche da arena per eventi. Si presenta come una grande scultura concava in acciaio alta più di 4 mt. compreso il basamento, dalla superficie vivacemente policroma (con i toni che dal verde virano verso l’azzurro e il rosa come un arcobaleno pastello) e l’interno specchiante che trasforma l’immagine di chi vi si riflette creando un gioco di percezioni e dialogo con l’ambiente. La sua forma evoca un abbraccio aperto, memoria dell’iconografia della Madonna della Misericordia: simbolo di accoglienza e superamento delle barriere, siano esse architettoniche o sociali. L’acciaio, retaggio industriale, e la forma, dinamica e proiettata verso il futuro, sono le due facce di una medaglia che ha convinto la commissione a scegliere l’opera di Tuttofuoco perché più rappresentativa del territorio e del progetto di rigenerazione urbana. La base in ferro, a forma di "T", è fatta di travi e bulloni anch’essi d’acciaio, che rimandano al passato dell’area. Un supporto pensato come seduta libera, per favorire l’interazione con i cittadini che potranno considerarla un punto di incontro. L’opera diventa dunque non solo elemento estetico, ma dispositivo urbano capace di creare comunità e condivisione attraverso i social, grazie alle sue caratteristiche decisamente instagrammabili. "Con questo lavoro Tuttofuoco contribuisce ad arricchire uno spazio significativo per la città e per la comunità di via Milano - spiega la curatrice artistica Valentina Ciarallo - Il teatro è luogo di ascolto, dialogo e trasformazione, ed Ex-stasis ne amplifica l’energia e il senso di appartenenza. Sarà l’opera di tutti e per tutti, dove ritrovarsi e riconoscersi, individualmente e collettivamente. Un autentico attivatore sociale”.
Il Borsoni: da fabbrica dismessa a cuore pulsante della cultura
Il Teatro Renato Borsoni, progettato dall’architetto Camillo Botticini, sorge sull’area industriale dismessa dell’ex Ideal Clima. Il progetto architettonico ha trasformato il capannone originario in un moderno spazio teatrale con una torre scenica alta 19 mt., sobria sentinella dell’area urbana, una sala flessibile, capace di ospitare spettacoli, concerti e attività formative, e un’architettura essenziale ma potente che dialoga con l’identità del quartiere. Le superfici esterne in cemento ricordano lo stile bugnato del Palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Nel suo primo anno di attività, il Borsoni ha accolto decine di spettacoli, concerti, incontri e laboratori, coinvolgendo 28 mila spettatori. Non solo programmazione teatrale ma anche iniziative per famiglie, scuole e associazioni del territorio, che hanno fatto del teatro un luogo vissuto quotidianamente, punto di riferimento culturale e sociale per via Milano.
La sindaca di Brescia Laura Castelletti sottolinea il valore simbolico del percorso intrapreso: “Il Teatro Borsoni è una scommessa che abbiamo vinto insieme, come amministrazione e come comunità. Oggi celebriamo il suo primo anno di vita, dodici mesi intensi, ricchi di eventi ed emozioni che hanno trasformato questo angolo di via Milano in un punto di riferimento in cui arte, musica e teatro si incontrano. È un luogo che ha conosciuto molte vite: da fabbrica a spazio abbandonato e ora cuore pulsante della cultura cittadina. In tutta Italia i teatri chiudono, noi ne abbiamo aperto uno, dimostrando che con visione e impegno è possibile rigenerare le aree dismesse”.
Il sostegno di A2A e il modello Brescia
Determinante il sostegno di A2A, l’azienda dell’energia basata a Brescia e Milano che ha voluto legare la propria azione infrastrutturale a un impegno culturale di lungo periodo. “Ex-stasis è la dimostrazione che l’arte può diventare un motore di rigenerazione urbana – dice Roberto Tasca, presidente di A2A - Per noi cultura e servizi sono infrastrutture complementari. Dopo l’esperienza di Brescia-Bergamo Capitale Italiana della Cultura, abbiamo voluto dare continuità al nostro impegno, accompagnando la nascita del Borsoni e promuovendo la call Life Art. È il modello Brescia: una città che investe nella creatività come strumento di coesione e sviluppo”. E che guarda al futuro partendo dalle sue periferie.
Negli ultimi anni A2A ha affiancato il Comune nel grande piano di riqualificazione urbana Oltre la Strada, investendo 50 milioni di euro su via Milano in servizi, iniziative sociali, biblioteche e spazi culturali. L’azienda energetica è impegnata attualmente nella sostituzione della rete sotterranea ormai obsoleta, la posa di cavi intelligenti e la modernizzazione degli impianti, integrando infrastrutture con nuovi servizi digitali e sostenibili. Parallelamente ha contribuito alla riqualificazione del tratto est di via Milano dimostrando come la rigenerazione dei quartieri debba unire innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e crescita culturale.
Lo stesso amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini ha rimarcato l’importanza di questo approccio: “Rigenerare un quartiere significa integrare infrastrutture e servizi con la capacità di creare identità e appartenenza. È questa la visione che ci guida: restituire ai cittadini luoghi vivi e condivisi. Il Teatro Borsoni - ha detto con una punta di orgoglio - rappresenta in piccolo quello che è stato il Museo Guggenheim per la città di Bilbao, rinata completamente dopo l’inaugurazione dell’opera”.
Chi è Patrick Tuttofuoco
Patrick Tuttofuoco, milanese, classe 1974 è un artista visivo tra i più riconosciuti della sua generazione. La sua ricerca indaga i rapporti tra individuo, comunità e spazio urbano, utilizzando linguaggi che spaziano dalla scultura alla luce, dal video alle installazioni site-specific. Dopo gli studi all’Accademia di Brera, ha esposto in importanti istituzioni e biennali internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di Shanghai e Manifesta a Francoforte. Le sue opere colorate e dall’ascendenza pop sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, sempre con l’obiettivo di creare un dialogo diretto con il pubblico e di trasformare i luoghi in esperienze condivise. Tuttofuoco è già presente a Brescia con l’opera Minerva Gothica alla stazione metro di San Faustino.
Brescia e il teatro
Il Centro Teatrale Bresciano opera dal 1974, anno della sua fondazione su iniziativa del comune di Brescia, della Provincia e della Regione Lombardia. Dal 2015 è riconosciuto dal MIBACT come teatro di rilevante interesse culturale collocandosi tra i più importanti istituzioni di prosa a livello nazionale. E’ presieduto da Camilla Baresani Varini e diretto da Gian Mario Bandera.