"Fatalità", il Comitato artistico Casazza, Galante, Mez racconta la sinergia femminile tra stili e linguaggi diversi

In mostra fino al 31 agosto a Pietrasanta, il progetto "Fatalità" riflette l’identità del Comitato artistico formato da Casazza, Galante e Mez; tra media differenti e curatrici al femminile, la mostra esplora le molteplici declinazioni dell’universo femminile contemporaneo

In mostra fino al 31 agosto alla Sala del San Leone, facente parte del prestigioso complesso di S. Agostino a Pietrasanta, il cosiddetto “Comitato artistico” o “Venus il comitato”, composto da Antonella Casazza, Loredana Galante e Marta Mez, si racconta con qualche breve domanda in occasione del loro ultimo progetto, “Fatalità”, affiancato dal testo critico di Giuditta Elettra Lavinia “GEL” Nidiaci

Fatalità. Un titolo tutto sommato insolito per una mostra. Come nasce l’idea di un titolo così usuale?
"Il titolo s’ispira alla nascita del Comitato artistico stesso, che ha preso vita per un'evocazione casuale d’intenti.
Siamo state sostenute da critici e da gallerie che sono diventati complici e compagni di avventure."
Siete tre artiste con tecniche e stili completamente diversi nel panorama dell’arte contemporanea. Come è stato possibile per voi dare vita al “Comitato artistico”?
"Abbiamo immaginato la nostra prima mostra tutta al femminile e l’abbiamo realizzata, poi ne sono seguite altre.
L' idea e' stata quella di una scommessa sinergica, che vuole indagare e restituire uno
spettro di declinazioni concettuali ed estetiche: un'esperienza artistica attinente alle donne tra artiste che lavorano con differenti media e stili, linguaggi e poetiche.
Opere di pittura, scultura, fiber art, collage, performing art e fotografia: il Comitato vuole restituire la complessità dell’universo femminile attraverso un progetto in cui il filo conduttore sia la ricerca artistica ma anche una la scelta dichiaratamente fatta tra amiche.
Il risultato è la realizzazione di mostre articolate e complesse e dibattiti."
Potete spiegare in breve il concept che ha sempre guidato il Comitato da quando è nato?
"In una mostra di sole donne ci sono degli elementi comuni dettati da un'inclinazione, da attributi sensibili, da una categoria con specifiche propensioni, attitudini, peculiarità biologiche. Esse possono essere alla base di una creazione di valore, di una gradazione contributiva riconoscibile nella nostra società."
L’autrice del testo critico posto a corredo della mostra è Giuditta Elettra Lavinia “GEL” Nidiaci , curatrice e critica del contemporaneo. In precedenza avete collaborato con un’altra curatrice, Rebecca Delmenico. È un caso oppure il fatto di scegliere di collaborare con delle donne è un fatto cercato e voluto?
"Ci siamo rivolte a curatrici donne perche' il progetto è nato tutto al femminile, anche se abbiamo dei progetti che includono anche artisti uomini come “Venus Little Library” o appuntamenti ricorrenti come “Venus and Friends”.
In alcuni talk, nella programmazione delle mostre mostre , sono intervenute Alessandra Redaelli, Elisabetta Roncati e Xena Zupanic: il nostro indirizzarci a curatrici donne include anche la relazione creatasi negli anni con queste operatrici culturali.
Desideriamo ringraziare tutte le persone che ci hanno sostenuto fino ad ora in questo intento aggregativo."