E’ un mito. il suo primo film “Il Coltello nell’acqua” ( 1962) fu candidato agli Oscar come migliore film straniero. Aveva solo 29 anni. L’Oscar andò a Fellini con “Otto e mezzo”. Per Roman fu lo stesso l’inizio di una carriera costellata di successi. Fino ai sette Oscar per il film “Il Pianista”.
Regista sceneggiatore, attore, produttore e anche scrittore. Appena uscito per (Flammarion Edition) “Ne courez pas! Marchez”. Un pére et un fils dans la Shoah .” Che sarà tradotto anche in italiano: Non correte, camminate. Un padre e un figlio nella Shoah. Con Inedite struggenti lettere di Rysard al figlio Roman. Letto tutto di un fiato. E come finisci di leggerlo, hai voglia di ricominciare.
Quel Ne courez pas era l’esortazione fra i compagni di Auschwitz nell’ultimo e disperato viaggio: dove l’aguzzino nazista gli faceva prima scavare la fossa comune, li facevano denudare dei loro stracci per farli indossare agli ultimi arrivati, al grido “buttatevi nella fossa” gli tiravano un colpo alla nuca, uno solo per non sprecare troppi proiettili.. L’uomo armato contro l’uomo inerme, é stato il momento più basso dell’umanità. Roman è nato a Parigi 92 anni fa, da famiglia di origine polacca. Fecero ritorno a Cracovia per timore della crescente ondata antisemitica in Francia. Pessima mossa, Roman aveva appena sei anni quando dal ghetto la sua fami-glia fu deportata nei campi di concentramento. Lui riuscì a scappare; sua madre, sua sorella e parte della famiglia non li rivide più. Una famiglia di contadini cattolici offrì al bambino Roman un nascondiglio. La madre di tre figli disse a Roman: “Se c’è una patata da dividere in tre, adesso la divideremo in quattro”. Dopo oltre 60 anni, Roman fece ritorno a Cracovia nella sua città natale per riallacciare i fili dei suoi ricordi, duri, indelebili. E per andare ad abbracciare la nipote della sua benefattrice. Un viaggio tra gli orrori dell’Olocausto che vede Polanski e Horowitz, suo compagno d’infanzia nel ghetto, scomporre il dolorosissimo passato nel docu/film “Hometown”.
Horowitz è stato uno dei bambini salvati da Oscar Schindler. Finita la guerra Roman per sopravvivere aveva fatto lo strillone vendendo giornali. I primi soldi li spendeva per andare al cinematografo, e così piantò il primo seme di quella che sarebbe diventata la sua più grande passione. Quanta vita è passata sotto i suoi occhi! E l’ha saputa raccontare per immagini. Finita la guerra Polanski e Horowitzandarono in America, roman per fare il regista, l’altro divenne fotografo. Conobbi Roman a Parigi, mentre studiavo alla Sorbonne. Lo incontrai molti anni dopo a Gstaad, i nostri figli erano compagni di collegio. Durante il lockdown a Gstaad fu lui a cantarmi Happy Birthday il giorno del mio compleanno insieme ai miei figli e a Brigitta Notz, protagonista assoluta del jet set. Quando si chiamava davvero jet set. Oggi é soltanto un accozzaglia di nomi da ultracafonal. E nel suo ultimo film “The Palace” con Fanny Ardant e Mickey Rourke, Roman ha saputo raccontare con profonda leggerezza i capricci di un’alta società alla deriva. Una Black Comedy divertente e sarcastica e campione d’incassi. Chi scrive ha recitato una piccola parte nel film. Per il suo compleanno gli feci fare una torta con le faccine stampate alla Andy Warhol in stile Pop Art. Realizzata dal Maître Chocolatier Piccinelli della storica pasticceria di Brescia.
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