L’arte ha un potere unico. Presso la Galleria della Fondazione Luciana Matalon di Milano dal 9 maggio al 7 giugno prossimi si potrà visitare la mostra “RE-VERSAL”.

Si tratta di una mostra-evento in cui l’Autore ha voluto raccontare la sua vicenda creativa ponendo, al contempo, alcune forti ed esplicite domande sul destino problematico del nostro ambiente sul Pianeta. Foro Buonaparte 67, Milano

 “RE-VERSAL” rappresenta una mostra-evento in cui l’Autore ha voluto raccontare la sua vicenda creativa ponendo, al contempo, alcune forti ed esplicite domande sul destino problematico del nostro ambiente sul Pianeta. In tal senso, “RE-VERSAL” non è solo la narrazione della importante carriera creativa professionale di Franco Marabelli ma anche l’occasione per mostrare una serie di inedite opere dell’Autore riportate, peraltro, anche in un prezioso libro d’arte corredato da un testo di Stefano Pizzi. Come riportato nelle note di presentazione, la mostra costituisce la «Risposta alle sfide che la realtà globale pone oggi: in primis, i cambiamenti climatici, la crisi ambientale e la sofferenza degli animali. Marabelli si fa portavoce di un messaggio urgente, un impegno ecologico che lo accomuna a Elio Fiorucci, animalista convinto come lui, il cui spirito e l’ amore per l’ambiente hanno profondamente influenzato la sua estetica».   Conosco Franco Marabelli da tanti anni, da quando cioè, dagli anni ’70 del secolo scorso, nello studio di Tomàs Maldonado, avevo seguito con lui il progetto per il punto di vendita Fiorucci in via Torino a Milano.   In quegli anni, l’amico Fiorucci aveva introdotto, in Italia e poi nel mondo, una incredibile folata di creatività innovativa nel costume dei più giovani e, in particolare, nel mondo della moda. Concepire qualcosa per lui o con lui, complice Franco, fu particolarmente coinvolgente e perfino divertente; in realtà Marabelli, progettista, designer, scenografo e artista, negli anni ’70 aveva iniziato il suo rapporto professionale con Elio, che lo aveva coinvolto nella progettazione dei suo negozi a Milano e nel mondo.  In quelle occasioni, Franco entrò in contatto con importantissime personalità del mondo dell’arte e della cultura: ricordo in particolare Andy Warhol, Jean Michel Basquiat, Grace Jones, Colette, Kenny Scharf, ecc. 

La mostra in questione si articola in tre sezioni. La prima è riservata a una curiosa installazione fondata sulla data di nascita degli amici di Franco: tanti amici, collaboratori, personaggi del panorama creativo internazionale; l’icona per eccellenza identitaria delle persone diventa così efficace metafora delle relazioni umane (fig. 1).   La seconda consiste in una vasta gamma di dipinti, incisioni e collages (figg. 2-5) di cui molti riferiti all’emergenza ambientale: queste ultime opere intendono scuotere la coscienza di tutti sul “punto di non ritorno” intrapreso dal genere umano nell’uso sconsiderato dell’ambiente.   La terza sezione consiste in una sorta di retrospettiva sulle tappe artistiche percorse da Franco dall’inizio fino ad oggi: «Sono esposte opere d’arte ma anche arredi e oggetti di design (come la poltrona “Mia”, disegnata per B&B Italia e una collezione di lampade, tra i primi esempi di “riuso” dei materiali), fotografie, progetti, installazioni, ricordi».   Fra le molte opere degli amici di Franco che tutti potranno conoscere, desidero evidenziare alcuni magistrali bronzi realizzati dallo scultore Renzo Bighetti sul tema della devastazione dell’ambiente marino che egli conosce particolarmente bene perché lo frequenta da tutta la vita (figg. 6-8). Effettivamente, come dice Franco «L’arte ha un potere unico: arriva al cuore delle persone in modo diretto, superando barriere linguistiche e intellettuali; può suscitare emozioni profonde e stimolare riflessioni che mille parole non riescono a evocare».