L’animale che dunque sono. E' la frase che ognuno di noi si fa davanti allo specchio? Anche. Ma sopratutto é la mostra d’apertura del "Festival del Paesaggio Anacapri”. Location? Dove se non a Villa San Michele, il giardino piu’ bello del Mediterraneo
Tanti spunti di riflessioni per ricordarci che non esiste solo un’estate cafona, ma fatta anche di cultura E Villa San Michele, eremo del filantropo Axel Munthe, ne é diventato il tempio grazie al lavoro di talent scout della sovrintendente Kristina Kappelin e del suo attivissimo team tra cui il comunicatore Luca Grossi. E’ un gioco di squadra vincente.Protagonisti dell’edizione 2024, dal titolo L’ANIMALE CHE DUNQUE SONO, preso in prestito dal saggio postumo del filosofo francese Jacques Derrida, sono Claire Fontaine, Rä Di Martino, Jim Lambie, Liliana Moro, Giulia Piscitelli, Marta Roberti, Sissi ed Emilio Vavarella con opere che esplorano il senso dell’umano in un mondo sempre più governato da intelligenze artificiali. "Con L'ANIMALE CHE DUNQUE SONO, vogliamo invitare a guardare il mondo animale e vegetale con occhi nuovi, osservando il dispiegarsi di modi di essere non umani, analizzando da prospettive inedite la crescente interazione tra tecnologia e natura, esplorando il modo in cui la nostra percezione degli animali influisce sul nostro comportamento e sulla nostra identità oppure le dinamiche di coesistenza e relazione tra uomo e animale». Commentano gli ideatori e i curatori del progetto Arianna Rosica e Gianluca Riccio.E chissà come gli animali ci vedono, eccoli che con uno stratagemma afferrano una telecamera e incominciano a “filmare” cosa c’è intorno a loro.«L'animale infatti con la sua diversità ci obbliga a ricordare le nostre origini e a ricominciare ad essere uomini in un'epoca in cui i confini tra naturale e artificiale diventano sempre più sfumati e dove i temi della sostenibilità ambientale e della ricerca di un nuovo equilibrio tra le diverse forme di vita che abitano il nostro pianeta appaiono sempre più urgenti.Cosa significa essere un essere umano oggi? Che cosa ci rende uomini in un mondo sempre più governato da agenti artificiali? Cosa ci distingue dall’animale nel generale affermarsi di pulsioni apparentemente irrazionali? È ancora possibile stabilire un confine fra uomo e animale? L’ANIMALE CHE DUNQUE SONO tenta di dare una risposta a questi interrogativi in un percorso scandito da installazioni site-specific, progetti speciali e interventi di arte pubblica, invitando a riflettere sulle interconnessioni e la complessità della relazione tra mondo umano e animale.Assolutamente da vedere.
P.S.L’animale dentro di me? Dedicato alle “Boccie” Luciferine, spy girl de “no ‘altri”, senza arte e nè parte…. Rovina/reputazione ( la sua ovviamente, dunque chi se ne frega)… Ma ‘ste bocce sono sue o sono rifatte… ? Niente è autentico in lei…