Lina Sastri in Nozze di Sangue, porta la Passione ( con la P maiuscola) di Garcia Lorca. Performissima al Pompeii Theatrum Mundi

Lina Sastri va sempre nel profondo per i suoi ruoli ossessionata dal dare sempre il meglio. Sul palcoscenico del Pompeii Theatrum Mundi ( e poi in stagione al Teatro San Ferdinando), Lina, di formazione classica eduardiana, recita, canta, balla, seduce.  E, da animale rapace e regale  di palcoscenico si fa in due, ossia doppio ruolo, madre e moglie, sangue caldo, emozioni a nudo. 
Malgrado i tagli inattesi e last minute della Regione ( la CULTURA NON PAGA MA APPAGA NOI ) Roberto Ando’, direttore del Teatro Stabile Mercadante, ha messo su una rassegna da Grande Festival. Provate a dare un’occhiata al cartellone di Spoleto. 
Certo su quel palcoscenico dell’Anfiteatro di Pompei al tramonto, quando l’ultimo raggio di sole si infila tra le colonne di pietra antica e una stella si appende a uno spicchio di luna  anche se salissi io sul palco a leggere l’elenco della spesa sarebbe suggestivo. 
Meno male che invece è salita Lina. Lei non ha bisogno del cognome. Garcia Lorca in "Nozze di sangue" si è ispirato a un fattaccio di cronaca in Andalusia: la sposa fuggita durante la festa di matrimonio per raggiungere il suo amante. L’epilogo è da tragedia greca.


La notizia del taglio dei fondi della Regione di ben 2 milioni di euro stava per ridurre in cenere la piu’ bella manifestazione che tutto il mondo ci invidia a partire dalla location. Invece grazie a una “colletta” istituzionale la sesta edizione è salva dall ‘“eruzione”  deluchiana. La task force dei “salvatori” e’ stata capitaneggiata dal ministro  della Cultura Sangiuliano ( 500mila euro) seguito dal Comune di Napoli ( 450) e dalla Città Metropolitana (400) piu’ qualche altro spicciolo racimolato da un “cross fundind”.
Intanto nel parco archeologico si continua a scavare e escono fuori tre scheletri, due di di donne e uno di un bambinello dall’apparente età di 3/4 anni, ritrovati all’interno di un antico panificio. Sepolti e preservati dalla cenere dell’eruzione. Come quella pizza, posata sulla sinistra del vassoio, fa capolino da un affresco appena comparso sulla parete di una domus.
Pompei, teatro di ogni meraviglie. 


P.S. Per restare in tema arrivano anche i  primi 13 milioni per il restauro del Maschio Angioino.
Grazie Ministro Sangiuliano.