Teatro alla Scala, la Bohème nell'allestimento di Franco Zeffirelli va in scena per la duecentesima volta

In questa intimità immensa, in questa reciprocità straordinaria con le cose, Zeffirelli ci consegna un allestimento intramontabile, che sa ancora parlare con i suoi spettatori, i quali applaudono un po' commossi mentre salutano Mimì come una persona cara

Una sera già primaverile, un teatro gremito: così è andato in scena per la duecentesima volta al Teatro alla Scala di Milano la Bohème di Giacomo Puccini nell’allestimento di Franco Zeffirelli.

In scena Mimì è Marina Rebeka, Irina Lungu è Musetta, Rodolfo ha la voce di Freddie De Tommaso e Marcello quella di Luca Micheletti. Debutto felice per la direttrice coreana Eun Sun Kim, omaggiata con un fiume di applausi.

“Fu una di quelle cose benedette”, così il regista in un’intervista rilasciata a Sergio Talmon ricordava lo storico allestimento del 1963, che, come un vero miracolo, Marco Gandini resuscita compiutamente. 

Il Piermarini avvolge e custodisce i quadri zeffirelliani gelosamente, come se non potessero che essere lì, in quel contrasto tra la neve e il fioco lume acceso di Rodolfo. 

“Come una creatura viva che vive dell'esperienza di ogni ripresa"  le chimere dei protagonisti prendono vita in uno spazio che non ha tempo perché sa farsi palpabile, lampante, “piccolo”.

In questa intimità immensa, in questa reciprocità straordinaria con le cose, Zeffirelli ci consegna un allestimento intramontabile, che sa ancora parlare con i suoi spettatori, i quali applaudono un po' commossi mentre salutano Mimì come una persona cara.

Dopo la Prima andata in scena ieri sera, l’opera vivrà ancora in 8 repliche dal 4 al 26 marzo: questo e una mostra dedicata l’omaggio del teatro milanese al maestro per il centenario dalla nascita.