Corrado Bonomi, inaugura a Milano la personale "Acque Chete": un viaggio nel mondo marino tra ironia, diversità e sostenibilità

L'esposizione realizzata specificatamente per l'Acquario Civico di Milano, a cura di Alberto Fiz, ripercorre l'intera produzione di Bonomi, massimo esponente del Concettualismo Ironico, dal 1987 ad oggi

Acque chete è la mostra personale di Corrado Bonomi, tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico, ideata specificatamente per gli spazi espositivi dell’Acquario Civico di Milano.

L’esposizione, promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica, a cura di Alberto Fiz, presenta 20 opere, tra dipinti, sculture e installazioni che hanno come elemento unificante il mondo marino con i suoi abitanti e prevede una riflessione sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell’ironia, tratto caratteristico di tutta l’indagine artistica che Bonomi conduce sin dagli anni Ottanta con ampi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale.

Il curatore Alberto Fiz: "Ripercorriamo la produzione dal 1987 a oggi"

Come afferma Alberto Fiz “nello spazio dell’Acquario viene proposta un’ampia selezione di opere tese a ripercorrere l’indagine espressiva dell’artista dal 1987 a oggi in un girotondo poetico e dissacrante che mette in crisi le nostre certezze strizzando l’occhio a mito, letteratura e arte. Le acque chete di Bonomi nascondono molte insidie e sorprese”.

Ad accogliere lo spettatore il Ventre della balena l’inedita installazione site specific realizzata dall’artista per l’occasione con le vertebre e le costole del cetaceo in polistirolo. All'interno una candela sistemata su una sediolina con l'immagine di Pinocchio.

Nel medesimo ambiente compare Nuovi Arrivi, un grande lavoro di quasi tre metri realizzato nel 2021 con un modello di capodoglio che trasporta sul dorso una moltitudine di migranti. Attraverso la trasfigurazione del mito del salvataggio, l’artista s’ispira alle antiche favole polinesiane e hawaiane in cui i vivi si spostano sul dorso di un cetaceo. Anche in questa circostanza i riferimenti sono molti e la citazione più esplicita è a La Navigazione di San Brandano e alla balena-isola su cui, secondo la leggenda, sarebbe sbarcato il monaco irlandese.

Le reti da pesca diventano lo spazio metaforico dove finiscono impigliate le scatolette di Mare, il ciclo iniziato nel 1987. L’artista mette in scena la sua personale archiviazione dei pesci che vengono dipinti su contenitori circolari per la conserva sottolio. Ne emerge un’installazione ecosostenibile in continuo divenire dove su ogni scatoletta di tonno compare un differente animale acquatico dando vita a un viaggio tra le creature marine in un’efficace rappresentazione del mondo subacqueo.

Le componenti ecologiche e le distorsioni ambientali sono evidenziate anche da Squalo martello della serie Ars Topiaria dove vengono associate forme naturali a materiali sintetici (si utilizzano pezzi di plastica triturati e riciclati) dando vita a sarcastiche ibridazioni. In questa occasione, su un vaso di coccio riempito con argilla espansa, compare un pescecane che sembra nascere da un cespuglio artificiale.

Un altro lavoro di grande attualità proposto all’Acquario è Arca Virus, modello dell’Arca di Noè ispirato a tipologie medievali. Al suo interno si trovano dodici provette contenenti liquidi colorati che simulano i dodici agenti patogeni più pericolosi del pianeta. Sotto di esse è celato il circuito elettrico che permette ai led di accendersi. A poppa una bandiera gialla con il simbolo di pericolo sanitario. L’opera, realizzata nel 2009, è una premonizione piuttosto sorprendente della pandemia.

L’artista ha poi creato per l’Acquario un’altra installazione, La flotta dell’arte. Dall’immaginario Cantiere Navale Bonomi provengono portaerei e sottomarini realizzati impilando libri, cataloghi, enciclopedie (I maestri del colore) e riviste quali Il Giornale dell’Arte. E’ evidente la polemica verso il sistema dell’arte dove pile di carta diventano materiale di costruzione rendendo il contenuto del tutto irrilevante.

L’universo immaginifico di Bonomi comprende anche riferimenti a Richard Wagner con Vascello fantasma, un’imbarcazione in fibra sintetica e cotone che veleggia poeticamente verso l’alto, e a Fëdor Dostoevskij con tre opere dedicate al suo celebre racconto Il coccodrillo: un caso straordinario dove, attraverso un gioco di specchi, l’osservatore prova la sensazione di essere inghiottito dal coccodrillo. La letteratura è fonte d’ispirazione anche per alcune preziose testimonianze dei primi anni Novanta che appartengono al ciclo Isola del Tesoro con l’artista che evoca Jules Verne, Joseph Conrad e Daniel Defoe. Bonomi dipinge velieri e imbarcazioni antichi su carte nautiche proponendo le sue classiche tautologie che permettono di creare un rapporto di sincretismo tra l’oggetto pittorico e il materiale.

Omaggi irriverenti e paradossali che traggono ispirazione dal mondo dell'arte e della letteratura

Sono, poi, molte le opere che sfidano le regole della storia dell’arte con omaggi irriverenti e paradossali, come avviene nel caso di Marcel Duchamp e la barchetta dell’arte che naviga nell’orinatoio (piuttosto esplicativo il titolo Navigar nel periglioso mar delle avanguardie) all’Arcimboldo marino dove compare un’immagine multiforme realizzata con un assemblaggio di creature marine in plastica, passando attraverso Il sogno di Claude con un Monet in miniatura che dipinge sopra una foglia di Ninfea galleggiante riflessa su uno specchio d'acqua.

A completare la mostra viene proiettato un video inedito sull'artista realizzato per quest'occasione.

In occasione dell'esposizione verrà realizzato un catalogo edito da Allemandi con testi di Alberto Fiz, Elisabetta Polezzo,Marianna Cappia e un’intervista all’artista di Barbara Cottavoz.