Intelligenze artificiali, la stupefacente arte delle macchine sostituirà i nostri artisti? - GALLERY
Poco fa, una AI ha vinto un concorso d'arte, senza che nessun giudice ne fosse a conoscenza: le macchine sono già in grado di creare opere d'arte straordinarie. Ma basterà a mandare in pensione gli artisti?
A Settembre, un artista chiamato Jason M. Allen vinse il primo premio di una competizione di arti figurative, con un quadro chiamato Théâtre D’opéra Spatial. Si tratta di un quadro davvero bellissimo: in un ambiente barocco, raffigurato con una incredibile finezza di decorazioni e di dettagli, un gruppo di donne guarda quella che sembra essere una gigantesca sfera iridescente, in cui vediamo, come in un ologramma, città e paesaggi. Dai giochi prospettici, ai colori, nessuno può dubitare che si tratti dell'opera di un maestro. Solo un problema: il signor Allen non ha dipinto una virgola del quadro. Non ha influito sulla sua produzione in nessun modo: l'opera è interamente prodotta da un computer. Cattive notizie, per gli artisti. O forse, l'inizio di una nuova epoca.
L'arte meravigliosa dei computer, che ci interroga sulla natura dell'arte
Allen viene accusato di aver barato, ma lui si difende: "Nella mia iscrizione era indicato chiaramente che l'opera era stata generata attraverso Midjourney". Cos'è Midjourney e come funziona? Molto semplice: basta scrivere un input testuale - qualunque testo - e il programma genererà una immagine corrispondente. E non in modo banale: aggiungerà una grande quantità di dettagli, e potrà creare una infinità di immagini per ogni singolo testo. Su YouTube stanno impazzando videoclip di canzoni composti esclusivamente da immagini generati dalle A.I. sulla base al testo (funziona benissimo su lyrics un po' surreali: Stairway to Heaven, o In the Court of the Crimson King).
Possiamo modificare una infinità di parametri: lo stile (ci sono A.I. che riescono a imitare lo stile di Caravaggio, di Hieronymus Bosch, di Dalì); il cromatismo (la scelta dei rapporti cromatici), le atmosfere. E ovviamente, possiamo rendere il processo di generazione infinitamente dettagliato attraverso l'input testuale.
Purtroppo non conosciamo il testo utilizzato da Allen (ha rivendicato che questo fosse "l'unico elemento che gli appartenesse completamente), ma lui ci racconta che, dopo aver scoperto Midjourney, era entrato in una sorta di frenesia creativa, sperimentando dozzine di prompt con cui generare opere d'arte sempre più dettagliate. Se non si può attribuire ad Allen il merito della creazione dell'opera, gli si può attribuire il merito della sua esistenza. Senza Allen e il suo input testuale, Théâtre D’opéra Spatial sarebbe rimasta una possibilità inespressa tra miliardi; è lui ad averla scelta, ad averla considerata degna di essere presentata, e infine, ad averla fatta vincere.
La vittoria di Allen ha fatto scalpore, ma gli effetti della rivoluzione sono già molto tangibili. Magic: the Gathering, celeberrimo gioco di carte collezionabili, è famoso, oltre che per la sua raffinatezza, per l'estrema cura e bellezza delle illustrazioni. Immagini come quelle nella nostra gallery dimostrano che i computer sanno generare opere d'arte di una bellezza incredibile, inventando paesaggi, situazioni e personaggi disegnati non solo con eleganza - bensì con stile. Forse Hasbro, la società che possiede Magic, riterrà più opportuno spendere 600 dollari annui di abbonamento a Midjourney, piuttosto che le decine di migliaia che spende per fare illustrare da professionisti ogni singola carta. Pare che lo stia già valutando.
Insomma, l'artista che è sempre meno artigiano e sempre di più selezionatore. Anziché produrre da zero un'opera prodotta dalla sua immaginazione, l'artista ne sceglie una dall'infinità delle creazioni dell'A.I., in base a quale rifletta meglio la sua idea. Forse un metodo di produzione più pigro: ma che si presta a creare prodotti infinitamente raffinati, sfruttando le potenzialità creative del programma. Non è in fondo diverso dal fotografo di natura, che non inventa l'immagine: la cattura e basta. Gli umani hanno creato una seconda natura attraverso le macchine - e continueranno e essere fondamentali, perché ne giudicheranno i frutti.
Una forma d'arte, dunque, che diventa sempre più accessibile. Molti artisti rimarranno disoccupati? Forse. Ma altre persone potranno produrre opere (ora immagini, in futuro film e videogiochi) senza necessità di competenza tecnica, valendosi solo di gusto e sensibilità. Senz'altro qualche genio emergerà grazie a questi nuovi media. Intanto, godiamoci il teatro spaziale.