Il bello e il caos della diretta di Renato Zero. Confidential da Piazza Plebiscito. Siamo nelle mani di tre (San) Gennaro. La Triade Sangiuliano/Esposito e il santo patrono

Januaria Piromallo, Tiare Von Meister

Con Renato Zero, due giorni sold out. Piace e entusiasma piu’ di Gigetto D’Alessio che per riempire le otto date non sapeva piu’ a chi regalare i biglietti. Da Zero in prima fila c’era  Marco Travaglio e da subito un tono d’intelletto/chic all’eventone.
 Io c’ero e non c’ero. Cioè, non ero un orecchio pagante. Ma abusivo. Ero sulla magnifica terrazza del penalista Domenico Ciruzzi e di Antonella Stefanucci (formidabile attrice) spalancata su Piazza Plebiscito. 
Al netto delle polemiche dell’uso sconsiderato che si fa della piazza-simbolo della identità della città lo spettacolo visto dall’alto è notevole. Certo come ci sono arrivati e come usciranno dalle strade che sono degli imbuti le migliaia di ospiti è un’altra faccenda.
Dicasi sorcini, lo zoccolo duro dei fan di Renato Zero che lo seguono anche in trasferta. Tra  questi Marco ( che è anche il mio direttore). La  passione/hobby di Marco è il karaoke, lo fa tra amici, sembra l’erede Fiorello  senza la carcassa mediatica. 
Il concerto dura molto, oltre tre ore.  Solo qualche interruzione per consentire all’artista di cambiare travestimento, tube, strass e piume. Attacca con  I migliori anni dell nostra vita. E fu un boato.
E’ passata da un bel po’ la mezzanotte quando da sopra il porticato della basilica regia parte un boato di fuochi d’artificio. Io ne sono sommersa, anche di lapilli. Il bello della diretta per prefetto e sovrintendente, visione privilegiata dai loro balconi che si affacciano sulla piazza. E si saranno detti, che magnifico spettacolo. Immaginate adesso lo stesso spettacolo pirotecnico a Piazza San Pietro. Visto che Piazza Plebiscito lo  chiamavano il mini/vaticano. Ma qualcuno che tutela e sovrintende la tutela del nostro immenso patrimonio artistico c’è? Bussate alla porta, tanto nessuno risponde. Qui rispondono solo al Dio Danaro. Ma cosa dico? Leggo  ieri sul Corriere del Mezzogiorno che Gennaro Esposito ha appena presentato una richiesta d’accesso agli atti in merito alle concessioni per i concerti di Piazza Plebiscito. Dice testuale: “ Dalla delibera non è tutto cosí chiaro. Bisogna capire se l’aerea è stata concessa del tutto gratuitamente”. Se cosi’ fosse la città, per i disagi prolungati per oltre mese, insorgerebbe.
Siamo nelle mani di San Gennaro, il  santo patrono, di Gennaro il buon consigliere e del prodigo  ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Ce la faranno i tre “santi" a restituire decoro e dignità a una delle piazze piu’ belle al mondo?
Con noi in terrazza anche l’ex sindaco Luigi De Magistris che molto rimpiangono, io tra questi, e rimpiango molto anche l’ex assessore alla cultura Nino Daniele. Mentre Manfredi assopigliatutto  si tiene stretta la sua delega a Assessore alla Cultura. Sarà per questo che hanno tagliato i fondi alla cultura?  Mi chiedo. Resiste Il Festival Internazionale del Giornalismo e del Libro d’Inchiesta a cura di Marco Cuccurullo e di Vincenzo Iurillo. Domani Travaglio sarà ospite con il suo fresco di stampa: "Israele e Palestina in poche parole”. Diccele tu, Marco, tutto quello che avremmo voluto chiedere…