Il genius loci di chef stellati è servito all’Hotel Caruso di Ravello. Sono ritornati gli dei

Stelline nel piatto e stelle che brillano in cielo. Siamo sulla terrazza del hotel Caruso, il piu’ bello del mondo, all’ombra del Camino degli dei.
Il Gran Tour nacque proprio qui, dalla magia dell’incontro tra viaggiatori della Mitteleuropa con il genius loci. Hotel Caruso è sempre stato qui, dall’undicesimo secolo, incastonato nella roccia di Ravello e li ha visti sfilare tutti…
Il nome Caruso ( che oggi fa parte della categoria luxury Belmond ) non è un omaggio al più grande tenore di tutti i tempi ma al signor Caruso che con  bacchetta magica ha trasformato l’antico convento in locanda per esploratori di bellezza. Guai a chiamarli turisti. 
Emilia Filocamo, responsabile della comunicazione e manager hotelier, veste i panni dell’accogliente padrona di casa. E apparecchia una tavola di dolcezze mediterranee con vista sull’infinito. Il tema conduttore è il territorio in tutte le sue sfumature: tradizione, genuinità, stagionalità e stile di vita. E incontri, quello di due genius loci, Armando Aristarco, il master chef del Caruso, con il pastry chef Maurizio Black Santin, volto noto di Gambero Rosso e conduttore della rubrica Dolcemente. 
 Armando è nato a Torre del Greco, ha affondato da subito le radici nel territorio vesuviano e continua a trarne ispirazione. Il suo menù è un breviario e viene declamato con solennità, è una passeggiata  negli aromi e nei sapori della costiera. Come entrée una gentile e minuscola per ‘e muss con nuvola di lupini. Il pom d’oro ( mi raccomando dividere la parola ) con fior di bufala e origano, spigola al vapore con mousse di cozze e sbriciolata di taralli al gel di birra ci traghettano al dulcis in fundo. Si chiama pre-dessert, la Santa Rosa alla crema d’amarena, insieme al dessert fanno lievitare un mixage di sapori antichi in chiave e visione contemporanea.