Napoli, Città dove la cultura è oligarchica

Nel capoluogo Partenopeo incendiata la Venere degli stracci del Pistoletto. Un rogo divampato innanzi al Municipio cittadino manda in fumo la maestosa opera.

Cultura partenopea, tanta ricchezza ma mal distribuita. Sarebbe opportuno introdurre la “cultura di cittadinanza” .

All’alba di questa mattina a Napoli proprio di fronte al palazzo del Municipio un grande incendio è divampato nell’omonima piazza cittadina. A farne le spese la maestosa Venere degli Stracci, opera d’arte contemporanea dell’artista novantenne Michelangelo Pistoletto, realizzata nel 1967 su ispirazione dell’opera di Bertel Thorvaldsen  Venere con la Mela. Installata lo scorso 28 giugno in piazza Municipio quale opera inaugurale dell’ambizioso programma  “Napoli Contemporanea” aveva come obiettivo quello di indirizzare la piazza appena liberata dai cantieri della metropolitana ad agorà pubblico per eventi ed esposizioni d’arte di levatura internazionale. Stando alle ricostruzioni effettuate grazie alle foto postate sui social l’incendio sarebbe divampato tra le 5.13 e le 5.30. Subito intervenute, le forze dell’ordine di polizia e vigili del fuoco, non hanno potuto far altro che mettere in sicurezza l’area è constatare la disarmante situazione. Al momento non si conoscono con certezza le cause dell’incendio ma stando ai rumors parrebbero essere di natura dolosa; subito esclusa l’ipotesi, inizialmente acclarata dell’autocombustione, anche perché la struttura non sarebbe collegata ad alcun impianto elettrico. A destare sospetto una coppia di lattine trovate alla base della struttura portante che potrebbero essere state usate per innescare l’incendio. Alcuni presenti hanno confermato che durante questi giorni l’opera è stata oggetto di scherno e provocazioni da una parte dell’opinione pubblica; per lo più improvvisati “esperti d’arte” privi di visione retrospettiva. Lo stesso Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, mostratosi profondamente rammaricato dell’episodio, avrebbe parlato addirittura di una sfida nata sui social nei giorni scorsi con l’obiettivo di dare alle fiamme la Venere; probabilmente una delle tante catastrofiche competizioni web che stanno diffondendosi a macchia d’olio senza controllo. Intanto, intorno alla recinzione che delimita lo scheletro metallico della struttura ancora in piedi, qualcuno lascia un omaggio floreale, probabilmente spinto dal bisogno di rendere scusa al mondo ed esprimendo nel contempo la volontà di dissociarsi ed indignarsi verso per quella mala Napoli che non sa rispettare neanche se stessa. Napoli, luogo dove la cultura è  ancora oligarchica,; un’insieme complesso di capacità e conoscenze che rappresentano per la Città una ricchezza immensa distribuita troppo iniquamente.