"Scudieria Ferrari” va oltre il libro. Meraviglioso jeu de mot per spalancarci l’eccellenza automobilistica
Un concerto tra mille candele di Fiorella Mannoia nel cortile delle Carrozze di Palazzo Reale. E luce fu per l’infanzia disagiata
Palazzo Reale celebra il suo “re”, Paolo Scudieri, eccellenza dell’industria automobilistica made in sud. E lo fa con due eventi. Prima la presentazione del volume d’arte “Scudieria Ferrari” ( casa editrice Contini Galleria d’Arte). Un libro che si legge come un romanzo come scrive Antonio Ghini, l’autore. Un’antologia di successi del Cavallino Rampante, testimonianze, aneddoti e acquarelli d’artista, tanta roba, molta di questa inedita. Raccontata in veste di relatori da Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Malagò, anche loro sono tanta roba: ex presidente Ferrari, ex presidente Confindustria il primo, Presidente del Comitato Olimpico italiano il secondo.
Ma è anche la storia di due famiglie che si incrociano, professionalmente quella di Enzo Ferrari e di Paolo Scudieri, fino a diventarne una sola, uniti nella Grande Visione della globalizzazione prima che il termine diventasse di (ab)uso comune. Entrambi ambasciatori dell’orgoglio italiano nel mondo …
“Vai a restituire questa Ferrari a chi te l’ha venduta “ aveva intimato il padre Achille a Paolo, giovane ingegnere che aveva studiato a Basilea, quando si presento’ con una Dino fiammante scambiata con la Lancia Delta Integrale che possedeva. Frustrazione e rigore, Paolo obbedì. E imparo’ la sua prima lezione di low profile: mai ostentare per rispetto agli operai della loro azienda di Ottavaino, all’ombra del Vesuvio.
Lo stesso Achille, allora 14enne, ma già lavoratore nella piccola camiceria di famiglia, quando ci fu un boato con scossa di terremoto, una colonna di fumo e lapilli che volteggiavano nell’aria, gli operai spaventati sotto la minaccia di un’eruzione si riversavano in strada, lui, passata la scossa, li invito’ a ritornare a lavorare. Correva l’anno 1944 e Achille gettava le fondamenta del suo core business, di ritorno de Dusseldorfe, ebbe il primo colpo di genio, fu il primo a utilizzare il poliuretano a livello industriale per riempire materassi, divani, e spugne a uso domestico ( fino ad allora si usano quelle del mare, molto costose ). Nacque cosi’ la Adler che in tedesco vuol dire aquila. E con i loro 35 brevetti sul tecnologicamente avanzato poliuretano L’Aquila Reale diventa fornitori ufficiale del Cavallino Rampante. "Nella Ferrari batte un cuore tutto partenopeo fatto di design, componentistica , meccanica e aerodinamica. L’industria automobilistica italiana, e non solo, devono molto alla Adler, un gioiello made in sud, fondata nel 1956”, puntualizza il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Guidata dal figlio Paolo, mentre la terza generazione rappresentata dal figlio Achille, scalda i motori. Anzi, sono già scaldati da un pezzo. Achille e Paolo fanno squadra, quando si dice l’essenza del gentiluomo del sud, si pensa subito a loro. Anema e core hanno dato vita alla Fondazione Achille Scudieri che si occupa della infanzia disagiata. L’incipit è: “Se si curano i bambini, si cura il futuro”. E nell’evento di fundraising dedicato a loro “Bambini coraggiosi” una strepitosa Fiorella Mannoia sulle note al pianoforte di Danilo Rea hanno incantato il parterre piu’ delle mille candele accese. E Luce Fu per la ricerca della Santobono Pausillipon Onlus.