La bellezza pura rinascimentale della collezione Giada autunno-inverno 2025
Milano Moda Donna apre le porte della Biblioteca Braidense nella Pinacoteca di Brera per presentare la maestria artigianale più elegante e poetica nelle architetture, dettagli e materiali pregiati.
Studio meticoloso delle forme e raffinata maestria artigianale distillati nella loro essenza più pura ed elegante, con questa filosofia di morbida architettura di sostanza il direttore creativo Gabriele Colangelo presenta la nuova collezione di moda del marchio Giada.
Il lavoro d’atelier si nota nella cura infinitesimale dei dettagli di abiti e capotti, giacche e pantaloni, che portano tutti l’allure di una bellezza rarefatta e romantica ma anche molto contemporanea e scultorea.
Volumi asimmetrici, tagli trasversali e sinuosità sono illuminate dalle luci usate in un luogo già di per sé evocativo, la Biblioteca Braidense della Pinacoteca di Brera a Milano.
Un dialogo, quello fra arte e moda, molto sentito dalla maison e dallo stilista, quasi a sancire una presa di posizione equilibrata tra la voglia di trattenere tradizione e patrimonio culturale e ascoltare la modernità.
“Ci sono mesi di lavoro dietro ogni particolare. – dichiara Colangelo – E’ una costruzione quasi su misura sul corpo che è, al tempo stesso, inizio e fine del processo creativo. Per noi la bellezza non è mai ostentata ma va cercata, dentro ogni dettaglio, per poi diventare qualcosa di davvero speciale. Le lavorazioni sono le vere tessere della struttura sartoriale che, da sempre, definisce l'identità del marchio”.
C'è un pensiero oltre ad una tecnica di alta moda dietro ogni collezione, e a determinarlo è un insieme di suggestioni e riferimenti artistici e sperimentazioni.
Per la prossima stagione autunno-inverno 2025 si rende omaggio a La Primavera di Botticelli, opera d'arte che rappresenta il Rinascimento ed è un chiaro richiamo alle radici italiane di Giada.
Le decorazioni traggono ispirazione dal fiore simbolico di trasformazione e libertà e messaggero degli dei, l’Iris, che nel dipinto fiorisce ai piedi della ninfa Aura, mentre viene inseguita dal dio del vento Zefiro.
I suoi delicati petali e le foglie tridimensionali fioriscono sui capi, accentuando l'interazione tra leggerezza e struttura, fra tagli asimmetrici e dettagli trasparenti, a cui si aggiungono ricami e perline montate una ad una.
Le vestibilità femminili sono fluide seppure strutturare da costruzioni architettoniche, realizzate con tessuti preziosi ed eleganti.
Maxi-cappe, cappotti in diverse varianti couture, pantaloni dai volumi rilassati, camicie oversize, cashmere tattili, gonne trasparenti e abiti asimmetrici e sensuali nel scoprire una parte della pelle nuda del corpo.
Le sapienti tecniche artigianali forgiano ogni modello e ogni dettaglio e prendono vita grazie al poema visivo creato dallo studio Giuseppe Silvestrin e Associati responsabile della regia e dell’art direction della produzione site-specific.
La piece teatrale sottolinea ulteriormente l'attenzione dello spettatore e trasmette l’anima del marchio e dei suoi valori, compreso il piacere di poter toccare con mano le creazioni.