Il magma vitale, primordiale e metaforico di Etro firmato Marco De Vincenzo
A Milano Moda Donna, la collezione selvaggia ed elegante della maison italiana famosa per le meravigliose stampe e disegni, reinterpretata insieme all’artista Maria Jeon e al collettivo Numero Cromatico.
Etro, la maison italiana famosa per le meravigliose stampe e disegni, reinterpreta la sua forza connotativa attraverso la firma creativa di Marco De Vincenzo, chiamato a infondere nuova linfa e ad attualizzare le silhouette eleganti e nomadi.
L’ispirazione del guardaroba dedicato all’autunno-inverno 2025 ripensa una zoologia umana primordiale, in collaborazione con l’artista coreana Maria Jeon che trasforma gli abiti in scenari fantastici, popolati da creature ibride e dettagli gioiello.
Un ricamo sulla trama sottostante e una tenda che rivisita disegni rupestri, creata dal collettivo Numero Cromatico per tagliare in due la passerella, mantengono il fascinoso mistero che il designer definisce “un magma interno, che bolle e ribolle, vitale, infinitamente metaforico”.
Immagine della estetica Etro in continua fervida trasformazione e che guarda, per queta stagione, all’aspetto più primitivo e puro della preistoria e della mitologia, in un dialogo sul corpo fra passato e presente.
Le silhouette stratificate avvolgono e accarezzano, corte o lunghe, equilibrate insieme oppure asimmetriche, dalle texture tattili e decorative.
Camicie e abiti fluidi, maglie ricamate, giacche e cappotti dal taglio maschile, jeans stampati, gonne geomentriche o corpetti fatti di anelli metallici, indossati con colbacchi, pelliccie di lana oversize e vestaglie.
Sugli immaginari selvaggi ci sono incursioni di paillettes, frange, charms e amuleti, oltre alle nuove borse, scarpe e accessori, indispensabili complementi dei look.
I codici di Etro si riconoscono eppure hanno l’enorme potenziale di innovazione, non a caso attinta da arte e mitologia colta, potenti immaginari dai quali De Vincenzo può attingere. Con ironia e misura, perché lui e, anche noi, amiamo tanto, tantissimo la moda, ma non viviamo solo di essa.