I brand del lusso sfilano a Milano Moda Donna le prossime collezioni primavera-estate 2025

In sfilata si cercano risposte alla richiesta reale di bellezza delle persone, con cui la moda si deve relazionare e con le quali può ancora provare a sperimentare.

I marchi del lusso distillano la loro eccellenza del fatto a mano e a macchina nell'abbigliamento da indossare di giorno e di sera e ne esaltano la praticità e la disinvoltura moderna insieme alla raffinatezza e alla manifattura.

Durante Milano Moda Donna, manifestazione organizzata da Camera Nazionale della Moda Italiana, sfilate e presentazioni cercano di proporre al meglio la loro istantanea estetica di vita reale.

Catturare lo spirito del momento è tutt’uno con il desiderio di confermare il proprio stile che rimane coerente e desideroso di essere connesso con le varie manifestazioni della bellezza reale - che ha così tante storie diverse con cui si può relazionare e con le quali può sperimetare.

I talentuosi ‘makers’, i volenterosi finanziatori e gli addetti commerciali di ogni marchio stanno faticosamente lavorando per trovare soluzioni economico-strategiche legate a quelle di contenuto e creative per affrontare le sfide attuali e future.

E’ l’intero grande laboratorio di tradizione del Made in Italy che rilegge la sua preziosa capacità di originare il bello all’interno di un suo processo di cambiamento prolungato, profondo e delicato.

“La qualità è il punto numero uno oltre alla bellezza del design. Penso sempre alla connessione tra moda e tempo: credo che la qualità sia la caratteristica distintiva. È la testimonianza di quanto è stato realizzato nella nostra storia centenaria” dichiara Silvia Venturini Fendi, direttore artistico dei segmenti Accessori e Uomo.

In sfilata, è Kim Jones a firmare la collezione Fendi Donna che attualizza gli anni Venti, periodo nel quale si è rivoluzionato il modo pensare il design e la decorazione. Si distinguono i ricami e i dettagli portati su forme archetipiche come la t-shirt o la semplice sottoveste e i morbidi pellami divenuti quasi vestaglie, insieme agli stivali (realizzati in collaborazione con Red Wing) e alle borse Selleria destrutturate.

Anche nello show di Prada si accompagna lo spettatore a riflettere su questa era dell’iperinformazione e del flusso constante di contenuti e lo invita a soffermarsi sull’altra architettura sottostante, quella della conoscenza e del saper fare operosi, da praticare e maturare individualmente, secondo le proprie singolarità, nel rifiuto dell’imitazione e delle omologazioni.

Ogni look diventa un tributo alla individualità ed anche alla pluralità, un riflesso per ognuno unico del proprio presente, sfaccettato e multiforme. Dalla funzionalità sport-chic metropolitana alle combinazioni fra t-shirt e gonna couture oppure indossando un abito da cocktail con il giaccone antivento.

Il glamour couture a braccetto con lo sport è da sempre il mantra di Alessandro Dell’Acqua e del suo marchio N.21, che rilegge gli Anni Sessanta per la stagione primavera-estate 2025. Gli abiti ricamati a mano con le paillettes sono abbinati a parka e anorak maschili, alternati a vesti lingerie decorate con micro fiori, giacche corte, camicie a righe, gonne pencil e canottiere di pizzo.

L’universo Emporio Armani proietta nel futuro l’armonia dello scambio fra maschile e femminile. Si parte dagli iconici abiti e giacche sartoria, dai pantaloni fluidi e dalla cravatta, declinati per lei, fino ai parka e trench poggiati su abiti e gonne lunghe o con la camicia ampia portata su pantaloni cavaliere.

Da Gucci, Sabato De Sarno prosegue nell’esplorazione degli archivi e edita il suo concetto di casual super chic che parte dal tailoring, dalla lingerie, dalla pelle e dalle silhouette anni ’60.

“Ora è un momento preciso nel tempo, un istante da cogliere e vivere intensamente. È rappresentato per me dal sole che si immerge nel mare al termine di una giornata estiva. È il senso di ritrovarsi con sè stessi. La collezione diviene un omaggio a quell’ istante e un invito a fermarsi, alla ricerca del proprio momento personale” dichiara De Sarno.

Giacche strutturate, pantaloncini corti e gonne ad A, insieme ad abiti in pizzo, soprabiti e accessori iconici centrati su logo e sul monogramma.

La sensualità all’italiana è il cuore del guardaroba di Dolce&Gabbana, secondo il loro stile più riconoscibile, quello della pin-up come Madonna, che era in prima fila ad applaudire gli abiti a tubino e le innumerevoli applicazioni del reggiseno e del bustier, i look total black, le vesti con frange e cristalli oppure sensuali e grandi rose.

Fausto Puglisi per Roberto Cavalli si proclama fedele alla sua natura isolana e ne reinterpreta in modo del tutto personale l’ethos distintivo. Eva Cavalli esce sul palco con lui e le modelle vestite con sensuali reti ricamate o disegnate su trench, abiti drappeggiati e pantaloni larghi, alternati a vestiti ariosi e gonne sontuose, ammalianti sirene ricoperte di paillettes, piume e stampe zebrate.

Il viaggio di Etro firmato da Marco De Vincenzo punta anch’esso alle suggestioni del mediterraneo, tradotte con i tipici colori e disegni su vestiti, trasparenze, accessori e gioielli. Tailleur, gonne e abiti svasati, pantaloni a zampa d’elefante, maglie multicolor e jacquard psichedelici sono parte del tour.

Donatella Versace sceglie silhouette lineari e stampe floreali, zig zag e barocco, quali nuove icone del lusso, da abbinare a bijoux sculotorei ed accessori atistici. Abiti e gonne ad A, ampie camicie business, giacchette e cardigan, oltre pezzi cult decorati in metal mesh o perline.

La seconda interpretazione degli archivi Moschino secondo Adrian Appiolaza esplora le varie culture e sottoculture che producono un vestire giocoso codice identificativo di un gruppo. Dai classici tubini neri alle mise vestaglia di seta stampata, dai capispalla decorati tapezzeria agli abiti drappeggiati o con disegni a penna biro, fino alle camicie con ricami e passamanerie. Perché come diceva Franco Moschino: “La vita... sono tanti atteggiamenti. Anche la moda.”

Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta, circonda il suo show con delle sedute ispirate alle Poltrona Sacco e a diversi animali, come nell’Arca di Noè.

Le poltrone della collezione The Ark, in edizione limitata e prodotte da Zanotta, introducono la sua sperimentazione estetica (e le stampe in collezione) aperta alla possibilità di realtà insolite e alla meraviglia del travestirsi per gioco. La trasformazione della pelle in capi da sera si unisce al sovvertimento dei tessuti e dei motivi sartoriali classici in stile grunge che colpisce anche gli accessori dall’aspetto usato, celando la loro complessa lavorazione artigianale.

Ferragamo con Maximilian Davis sceglie il legame con le performance e il mondo del balletto, cominciando con le calzature da ballerina fino alle mise da danza espresse in libertà nel guardaroba. I costumi da danza ispirano i capi in cashmere e cotone, stratificati, attorcigliati e annodati, mentre la libertà di movimento nel ballo si materializza attraverso silhouette amplificate.

Si chiude con Jil Sander, etichetta interpretata da Lucie e Luke Meier dal 2017, incrollabili fan del design d’avanguardia espresso con la purezza dei materiali innovativi e dei tagli, il gioco dei contrasti e la cura meticolosa dei dettagli. Con rigore da un lato e con l’abilità creativa nello stupire sempre dall’altro, in ogni collezione urbana. A volte con una scelta inaspettata di un tessuto iridescente, un paesaggio urbano dipinto con lo sbocciare di delicati fiori lavorati ai ferri e all'uncinetto.